Dimon (ceo JPMorgan): prepariamoci ad un uragano sull'economia

- di: Diego Minuti
 
In America un analista, davanti alle ultimissime esternazioni di Jamie Dimon, amministratore delegato di JPMorgan, ha usato un giro di parole che però non spiega molto se le affermazioni del ceo sono da prendere per oro colato o sono solo delle ipotesi su un futuro non lontano. Perché Dimon ''che non è un meteorologo'', ha detto l'analista, ma il capo di una importantissima istituzione finanziaria, ha previsto un "uragano" economico causato dalla guerra in Ucraina, dall'aumento delle pressioni inflazionistiche e dall'aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve''. Verrebbe da dire, a questo punto, che se tre indizi fanno una prova, quel che Dimon pensa dovrebbe essere tenuto nella massima considerazione da tutti, ma veramente tutti, anche da chi non ha altro ruolo che quello dello spettatore interessato. "In questo momento c'è un po' di sole, le cose stanno andando bene. Tutti pensano che la Fed possa gestirlo", ha detto Dimon, nel corso di un evento, aggiungendo però che "quell'uragano è proprio là fuori lungo la strada che viene verso di noi. Semplicemente non sappiamo se si tratti di un piccolo uragano o di un 'superstorm'. Faremmo meglio a prepararci. 

E per evitare d'essere frainteso o che le sue parole fossero classificate come anticipatrici di un futuribile e ancora lontano scenario, Dimon ha aggiunto che JPMorgan Chase si sta preparando per un "ambiente non benigno" e "cattivi risultati". 
L'analisi di Dimon è stata abbastanza sostanziata da evidenze, quando ha affermato che l'economia è "distorta" dall'inflazione, dicendosi preoccupato che la Federal Reserve (la banca centrale degli Stati Uniti) stia iniziando a ''sciogliere il suo portafoglio obbligazionario'', un processo noto come inasprimento quantitativo, mentre allo stesso tempo sta alzando i tassi di interesse. E' una cosa, ha detto l'economista e finanziere, per cui il mercato non è preparato, aggiungendo che di queste vicende si scriverà ''nei libri di storia per 50 anni". Le decisioni della Fed sono state analizzate da Dimon come mosse di un istituto in difficoltà, affermando che la banca centrale deve aumentare i tassi a causa dell'aumento dei prezzi delle case e di altre pressioni inflazionistiche. Comunque, a giudizio del ceo di JPMorgano, il sistema bancario statunitense è  in "ottima forma" e può resistere a queste sfide. Dimon ha anche parlato dell'immediato futuro di JPMorgan Chase dicendo che essa ''farà tutto il possibile per attrarre talenti per rimanere al passo con il mondo finanziario'', anticipando che la banca pagherà bene per mantenere i suoi migliori dipendenti, dando così una iniezione di fiducia. 

Il finanziere, con le sue dichiarazioni, al di là della loro effettiva portata, ha sorpreso gli analisti e il mondo finanziario americano perché contraddicono quelle di soli pochi giorni fa e che sembravano un po' più ottimiste riguardo al futuro dei mercati e dell'economia. Parlando a una riunione di analisti alla fine di maggio, Dimon aveva affermato che c'erano "grandi nubi temporalesche" all'orizzonte per l'economia, esprimendo comunque la speranza che si potessero "dissipare". Dimon comunque ha detto che le condizioni attuali non sono paragonabili allo "tsunami" che le banche hanno dovuto affrontare nel 2007 e nel 2008 quando il mercato dei mutui stava crollando, trascinandosi dietro le grandi istituzioni finanziarie. Il ceo di JPM Morgan ha detto di essere anche preoccupato per il conflitto in Ucraina e per l'impatto che avrà sui prezzi del petrolio, prevedendo che il greggio salirà fino a toccare tra i 150 e i 175 dollari al barile. 
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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