Columbia Threadneedle Inv. - Inflazione in calo: fino a che punto i tassi di interesse si abbasseranno?

- di: Steven Bell, Chief Economist EMEA di Columbia Threadneedle Investments
 
Sebbene i dati sull’inflazione statunitense della scorsa settimana abbiano mostrano un calo modesto e siano stati solo marginalmente migliori delle aspettative, i mercati hanno reagito molto bene. Nel corso di questa settimana, invece, i dati del Regno Unito dovrebbero mostrare un calo molto più marcato, con una prospettiva di inflazione pari o intorno al target del 2% della Banca d'Inghilterra per i prossimi 12 mesi. Alla fine del mese, ci si aspetta un miglioramento anche per l'inflazione dell'Eurozona.

Queste dinamiche rappresentano ottime notizie che dovrebbero spianare la strada ai tagli dei tassi di interesse, la cui portata dipenderà dai dati. Sia nell’Eurozona che nel Regno Unito le prospettive sull’inflazione sono discrete e, sebbene entrambe le economie stiano migliorando, soprattutto quella britannica, prevediamo che le rispettive banche centrali taglieranno più di quanto i mercati stiano attualmente prezzando. Al momento sono previsti, entro la fine dell’anno, tagli di 68 punti base nell'Eurozona e di 56 punti base nel Regno Unito; ci aspettiamo che i risultati si avvicinino all'1%.

La situazione è più incerta negli Stati Uniti, dove l'inflazione è stata vischiosa nell’ultimo periodo. In particolare, il singolare trattamento della componente degli affitti nell'IPC statunitense potrebbe mantenere l'inflazione più alta ancora a lungo. La speranza di un taglio dei tassi dipende dall’atteso significativo rallentamento economico. In breve, avendo speso più del loro reddito, i consumatori statunitensi sono ora costretti a ridimensionarsi. Infatti, la fiducia dei consumatori statunitensi, che ha alimentato i consumi nell'ultimo anno e oltre, inizia a diminuire e ci aspettiamo un ulteriore indebolimento della spesa. Pur non trattandosi di un calo significativo, questo dovrebbe comunque ridurre la crescita e generare una nuova pressione al ribasso sui prezzi.

Nel frattempo, l’andamento economico nell’Eurozona e nel Regno Unito è in rapida crescita, ma ciò non dovrebbe costituire un ostacolo al taglio dei tassi in quanto lo scenario di base stimava una lieve recessione. Il Regno Unito, infatti, lo scorso anno è stato uno dei paesi con i risultati peggiori in termini di crescita e inflazione, sebbene oggi sembri aver ripreso terreno su entrambi i fronti. I dati pubblicati la scorsa settimana hanno mostrato una crescita solida, molto più forte del previsto, e prevediamo ulteriori buone notizie a riguardo nei prossimi mesi.

Una ripresa globale dell’economia, il calo dell'inflazione e la prossima riduzione dei tassi d'interesse sono tutti fattori che determinano un contesto favorevole per i mercati finanziari, con ottime prospettive di ulteriori guadagni da qui alla fine del 2024.

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