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Charlene e la regola aurea delle deluse

- di: Barbara Bizzarri
 
La vendetta è un piatto che si gusta freddo, lo dice la saggezza popolare e lo applicano alla perfezione anche i blasonati. Ultima, in ordine soltanto temporale, Charlene di Monaco che, non essendo riuscita a svignarsela dal Principato come, pare, avrebbe voluto, si vendica prendendo due piccioni con una fava: essere considerata la donna più elegante del globo e, contemporaneamente, brasare sulla pietra ollare le carte di credito del consorte Alberto, come se non fossero già state messe a dura prova da fidanzate, starlettine varie e assortite, amanti, amiche e una truppa di figli più o meno riconosciuti ma nati, rigorosamente, al di fuori del matrimonio. La principessa, che ha compiuto 45 anni il 25 gennaio e la cui sorte è stata avvolta nel mistero fino a poco tempo fa - in parte lo è ancora -, ha fatto il suo ritorno in grande stile dopo una lunghissima latitanza dovuta a motivi di salute non meglio specificati (Charlene, il mistero dell’epilessia e gli accordi segreti (italia-informa.com)), su cui è stato ricamato fior di gossip. E, a proposito di ricami e altri dettagli da fashion addicted, è stata incoronata la più spendacciona, anche se elegantissima, da un’amena classifica del sito di royal watcher UFO No More, che si è premurato di analizzare tutti gli outfit, e le relative spese, di diciannove royals.

Charlene ha speso in un anno 739.541,52 euro per abiti e gingilli vari

La rediviva Charlene, di cui tutti chiedevano a gran voce il rientro a Palais Princier (adesso forse, con un po’ di entusiasmo in meno) ha speso in un anno ben 739.541,52 euro per abiti e gingilli vari, equamente ripartiti nelle sue 105 apparizioni pubbliche, durante le quali ha sfoggiato 65 vestiti per un costo medio, comprensivo di accessori, di oltre 11mila euro: chissà se inclusi negli accordi da 12 milioni di euro di cui si è favoleggiato per farla rientrare a Montecarlo, almeno per salvare le apparenze, e chiudere una volta per tutte con le insinuazioni che raccontavano la principessa in rotta totale con le cognate, le stesse che, a quanto si mormorava allora, l’avevano riacciuffata per la collottola quando, 24 ore prima del matrimonio con Alberto, stava per saltare sul primo aereo disponibile per tornarsene nel suo amatissimo Paese d’origine, il Sudafrica. Eppure, nella classifica delle royals più scialacquatrici, la famigerata principessa triste - non più, si spera - è in ottima compagnia: infatti, l’impeccabile Kate, futura regina d’Inghilterra, svetta al terzo posto nonostante gli strombazzatissimi abiti riciclati e gli acquisti low cost per fare felici i produttori di fast fashion e le commoners che, veloci come faine, ne determinano l’immediato sold out, mentre la sempre più chiacchierata Meghan è modestamente piazzata al sesto, ultime le varie regnanti scandinave. Insomma, Charlene ha dimostrato di aver capito perfettamente la regola aurea delle principesse (e non solo loro) illuse e deluse, come Diana che, con l’incalzare del divorzio, buttava alle ortiche gonnellone di flanella e camicette a fiori, più simili al rivestimento di un divano che a un outfit principesco, per iniziare a vestirsi comme il faut: se non si può colpire al cuore un uomo, si miri almeno al portafoglio. 
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