CdM approva provvedimento per ex Ilva: sindacati proclamano sciopero

 
“L’approvazione del provvedimento per l’ex Ilva, che prevede un finanziamento a fondo perduto di 680 milioni, è una resa incondizionata del Governo nei confronti della multinazionale. Un atto grave e irresponsabile, che non ha ascoltato le nostre grida di allarme. Riteniamo sbagliato concedere questa ingente somma di denaro senza reali garanzie occupazionali e produttive nè vincoli chiari sul futuro dell’ex Ilva. Questo provvedimento è l’ennesima occasione persa da parte di un Governo del nostro Paese, perché da una parte si consente una produzione minima che farà continuare a perdere economicamente, dall’altra parte si consente alla multinazionale ad avere mani libere e potrà portare alla chiusura definitiva l’ex Ilva e un asset strategico della siderurgia italiana. Un pannicello caldo che terminerà i suoi effetti nelle prossime settimane, dopo che verranno pagati i debiti con i fornitori energetici e con le ditte dell’indotto. Sono stati concessi 680 milioni di euro pubblici senza uno straccio di piano industriale. È una vergogna. Per questo confermiamo la nostra manifestazione dell’11 gennaio a Roma sotto Palazzo Chigi. Il Governo deve ascoltare i 20 mila lavoratori e le comunità interessate. No a forzature, saremo intransigenti per il bene dei lavoratori e il futuro della più grande acciaieria europea”. Lo dichiara Rocco Palombella, Segretario Generale Uilm.

“Le decisioni che sarebbero state prese dal Consiglio dei Ministri, secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa poco fa, non rispondono alle richieste avanzate né in materia di produzione né in materia di occupazione né in materia di ambiente e tutela della salute ma soprattutto non c’è una risposta alla richiesta di pubblicizzazione avanzata dalle Organizzazioni sindacali a fronte delle inadempienze aziendali, nonostante lo stanziamento dei 680 milioni di euro deciso oggi dal Governo. Pertanto insieme agli altri sindacati porteremo avanti le iniziative previste, necessarie a salvaguardare la più grande industria siderurgica nazionale, le lavoratrici e i lavoratori, la salute, la sicurezza e l’ambiente.L’assoluta mancanza di dialogo e di confronto da parte del management aziendale e del governo rappresenta un ulteriore elemento di difficoltà che si scarica sulla possibilità di definire una prospettiva certa per la risalita produttiva e per il rientro dei lavoratori dalla cassa integrazione nonché per il destino dei lavoratori dell’ex Ilva in Amministrazione straordinaria e delle imprese dell’indotto.” Lo dichiara in una nota Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil.
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