Bill Viola, Marino Marini, Stravinskij nel weekend dell’arte

- di: Samantha De Martin
 
Un gioiello di luce affacciato sulla Laguna, torna a brillare nel cuore di Venezia. Poco più a sud, nelle eleganti sale di Palazzo Bonaparte, Bill Viola, invita il suo pubblico ad unirsi alle sue Icons of light per seguire l’epopea umana, al centro di un intenso viaggio interiore. Il weekend brilla dei colori delle videoarte, ma anche del sodalizio, fatto di note e pittura, tra Marino Marini e Igor Stravinskij, due delle personalità artistiche più influenti del Novecento pronti a rinnovare la loro amicizia a Firenze grazie a una mostra. Mentre i musei statali, uniti per la Giornata del Risparmio Energetico, aderiscono all’iniziativa “M’illumino di meno”, che quest’anno diventa occasione di riflessione sulla guerra in Ucraina, la voce della bellezza continua a mandare al mondo il suo messaggio di speranza e di pace. Ecco da Milano a Roma gli appuntamenti da non perdere nel weekend del 12 e 13 marzo.

A Venezia la nuova vita di Palazzo Fortuny

A due anni dall'Acqua Granda, la casa-atelier del pittore, stilista, scenografo e designer spagnolo Mariano Fortuny che, all’inizio del Novecento scelse Venezia per le sue eclettiche sperimentazioni, viene restituita alla città e diventa museo permanente. Il palazzo gotico veneziano che fu dimora e laboratorio dell’artista e della sua musa e moglie Henriette Nigrin, salotto dell’élite intellettuale europea, riapre le porte dopo alcuni interventi conservativi al piano terra (fortemente danneggiato dall’acqua alta nel novembre 2019) e il riallestimento complessivo dei piani nobili. La fantasiosa dimora di questo talentuoso ingegno aperto alla modernità e alle innovazioni del XX secolo, abile imprenditore capace di far spaziare la propria creatività dalla pittura all’incisione, dal teatro ai tessuti per l’arredamento, vedrà per la prima volta esposti tutti insieme oltre il novanta per cento dei materiali del suo illustre ospite, di proprietà delle collezioni civiche veneziane. Al secondo piano un percorso dietro le quinte delle sue creazioni ci introduce alla stampa e alla tipografia, ma anche al laboratorio di fotografia, mentre sarà per la prima volta accessibile al pubblico lo studio-biblioteca di Mariano, immortalato in tante foto del tempo.

A Milano la Passione sotto la lente dell’arte

Il Bacio di Giuda di Giuseppe Montanari incontra i contorni metafisici della Pietà di Carlo Carrà e ancora la fluidità futurista della Crocifissione di Gerardo Dottori. Fino al 5 giugno la mostra La Passione. Arte italiana del ‘900 dai Musei Vaticani. Da Manzù a Guttuso, da Casorati a Carrà, simile a una narrazione corale, porta al Museo diocesano Carlo Maria Martini le sfaccettate interpretazioni della Passione nell’arte, aprendo una riflessione sulla pittura italiana, dagli inizi del Novecento agli anni Settanta del secolo scorso. Organizzato dal Museo diocesano Carlo Maria Martini e dai Musei Vaticani, a cura di Micol Forti e di Nadia Righi, il percorso porta a Milano 40 opere dei maggiori artisti del Novecento, in prestito dalla Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani, che interpretano la Passione di Cristo documentando il perdurare del loro interesse per il tema del sacro. La Flagellazione di Salvatore Fiume lascia spazio al tema della Crocifissione declinato nelle molteplici varianti tecniche e interpretative, dalla tela di Gerardo Dottori del 1927, tra le prime opere di Arte Sacra Futurista, al Crocifisso bronzeo di Giacomo Manzù del 1937, al bassorilievo in gesso di Marino Marini del 1939 fino ai disegni preparatori di Renato Guttuso per la grande Crocifissione del 1941.

A Firenze Marino Marini e Stravinskij si incontrano al museo

Sigillata dal titolo Pas de deux, l’amicizia tra Marino Marini e Igor Stravinskij rivive tra le sale del museo Marino Marini di Firenze attraverso 50 opere, molte delle quali mai esposte in precedenza, che ripercorrono il sodalizio tra due delle personalità artistiche più influenti del Novecento.
Fino al 30 maggio un percorso a cura di Luca Scarlini, realizzato e sostenuto con il contributo di Fondazione CR Firenze e Intesa Sanpaolo, traccerà le tappe inedite di un incontro straordinario avvenuto nel 1948 presso la galleria d’arte newyorkese Curt Valentine e immortalato in alcune tra le opere più straordinarie dello scultore toscano, dalle acqueforti della serie Marino to Stravinskij alle litografie Personnages du sacre du printemps. Il pubblico avrà modo di ammirare l’unica, magnifica scenografia mai realizzata dall’artista: quella per La sagra della primavera del stesso compositore di origine russa, rappresentata alla Scala l’8 dicembre del 1972.  In mostra anche il ritratto in bronzo di Stravinskij che il musicista definì “straordinariamente bello” e una serie di materiali affascinanti - tra biglietti e scambi epistolari - che documentano la stima reciproca e l’affinità artistica tra i due. Andati perduti dopo il debutto dello spettacolo, i fondali dipinti da Marini per il balletto di Stravinskij rivivranno proiettati in formato digitale, ed uno di essi verrà riprodotto su tela. 

A Roma arriva Bill Viola

Tra le sale volutamente buie di Palazzo Bonaparte, nei raffinati saloni che furono un tempo dimora di madama Letizia Ramolino Bonaparte, madre di Napoleone, un silenzioso corteo di anime avanza lungo un sentiero nella foresta attraversando lo spazio intermedio tra due mondi. E noi ci uniamo a questa schiera di figure, protagonisti tutti insieme, ciascuno con il sacrario della propria memoria, del viaggio interiore di un’umanità indistinta, raccontato da un sublime Bill Viola che riapre, con Icons of light, la stagione di mostre a Palazzo Bonaparte. Fino al 26 giugno l’artista statunitense, guru della videoarte, porta a Roma una selezione di 15 lavori a cura di Kira Perov, moglie dell'artista e direttore esecutivo del Bill Viola Studio, che toccano l’intera produzione della sua carriera quarantennale, da The Reflecting Pool del 1977-79 alla serie Martyrs del 2014. L’artista ci invita a rallentare, a fermarci davanti alle opere, ad osservarle con calma. L’opera più intensa? Forse l’ipnotica serie Water Portraits, dove, in un ambiente fluido, fuori dal tempo, tre sognatori cullati dolcemente dall’acqua appaiono a proprio agio, in grado di esistere senza l’aiuto del respiro. Le figure subacquee fluttuano placide, sospese nel tempo, un istante prima di nascere o di morire.
Nella foto: Palazzo Fortuny, Venezia - Foto: ©Massimo Listri 
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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