21Shares: Economia Usa e istituzionalizzazione mettono le ali al Bitcoin

- di: Adrian Fritz, Head of Research di 21Shares
 

Nonostante i dati recenti sull’inflazione, l’economia statunitense sembra ormai ben avviata verso un nuovo equilibrio e i recenti toni più accomodanti che la Federal Reserve ha assunto al FOMC del 20 marzo sembrano confermarlo. In particolare, il presidente Jerome Powell ha evidenziato come gli Usa abbiano fatto grandi progressi, soprattutto dal punto di vista della crescita, dato che il Pil locale ha registrato un balzo del 3,4% del quarto trimestre del 2023, di molto superiore alle aspettative. Inoltre, l’inflazione particolarmente resiliente menzionata all’inizio ha contribuito a ridurre il livello di competitività sul mercato del lavoro.

Alla luce di questo scenario, la Fed sta ufficialmente considerando la possibilità di rallentare il processo di alleggerimento dei suoi bilanci. Dal giugno del 2022 a oggi, la banca centrale americana ha applicato un processo di quantitative tightening che ha portato a un taglio di security detenute pari a 1,5 trilioni di dollari. Un ritmo meno frenetico contribuirebbe ad alleviare lo stress sui mercati e ad effettuare un passaggio meno brusco verso la nuova fase del ciclo economico. Ulteriori conferme su questo punto sono attese per il prossimo 1° maggio, quando Powell pubblicherà un aggiornamento sui Balance Sheet Normalization Principles. Tutti questi elementi sembrano aprire effettivamente la strada per il primo dei tre tagli dei tassi d’interesse previsti.

Ma come mai l’andamento dell’economia americana si lega anche al Bitcoin e all’universo delle criptovalute, asset da sempre scarsamente correlati alle altre classi di attività? La risposta sta nel fatto che i tassi d’interesse più bassi contribuiscono a rendere i player di mercato meno avversi al rischio, il che è un’ottima notizia per una soluzione ancora volatile come BTC. Non è un caso che a marzo, la prima criptovaluta per capitalizzazione abbia registrato rendimenti mensili del 14% e segnato il record di sette mesi consecutivi di crescita. Anche gli ETF recentemente approvati dalla SEC, nonostante un outflow record di 1,6 miliardi il 20 marzo, hanno raggiunto un record positivo di flussi netti pari a 1,45 miliardi (dati aggiornati al 29/03/2024).

Alla base di questo successo non c’è solamente un quadro economico particolarmente favorevole, ma anche e soprattutto un processo di istituzionalizzazione che il Bitcoin sta attraversando. Infatti, negli ultimi mesi si è osservato un interesse sempre maggiore da parte di grandi player istituzionali, come la società di wealth management Cetera, la quale ha aggiunto quattro degli ETF quotati alla sua piattaforma per investitori professionisti. Ma questa è solo la punta dell’iceberg. Il Government Pension Investment Fund (GPIF) of Japan, il più grande fondo pensione al mondo, sta valutando la possibilità di espandere i propri investimenti in asset illiquidi al di là delle soluzioni già presenti nel suo portafoglio e, sebbene non vi sia ancora nessuna garanzia che vi investirà, il solo interessamento al Bitcoin da parte di un ente tanto rilevante è di per sé un indicatore sufficiente dell’attrattività ancora inespressa da questo asset.

Infine, non bisogna dimenticare che si sta rapidamente avvicinando il giorno dell’halving. Sebbene questo evento possa causare delle fluttuazioni di prezzo nell’immediato, nel medio-lungo termine la domanda tornerà a superare l’offerta, soprattutto dopo che questa si sarà dimezzata, con effetti favorevoli sul valore sottostante.

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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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