21Shares: Ecco perché il Bitcoin vede positivamente una vittoria di Trump

- di: Adrian Fritz, Head of Research di 21Shares
 
Nel mese di giugno, l’inflazione negli Stati Uniti è scesa considerevolmente, toccando il tasso di crescita annuo del 3% e con l’indice dei prezzi al consumo (CPI) che si è abbassato dello 0,1%. A seguito questi risultati incoraggianti, il presidente della Federal Reserve, Gerome Powell, da un lato ha mantenuto una linea prudente, affermando che servono ulteriori conferme prima di poter procedere con un allentamento della politica monetaria, ma dall’altro ha assunto posizioni meno aggressive, affermando che non c’è bisogno di aspettare che l’inflazione raggiunga il 2% per intervenire. Dopo queste considerazioni, i mercati sembrano ormai aver scontato un taglio dei tassi d’interesse a settembre di 25 punti base, tanto che il CME FedWatch assegna a questo evento una probabilità di realizzazione del 90%.

Tuttavia, sebbene queste siano notizie positive per il Bitcoin, che trae vantaggio dal fatto che le obbligazioni saranno meno redditizie e che quindi diverrebbe più attrattivo per gli investitori, a determinare maggiormente l’andamento di BTC e del mercato delle criptovalute sono stati soprattutto gli sviluppi più recenti della corsa alla Casa Bianca. In particolare, è interessante osservare come l’annuncio del ritiro del presidente uscente, Joe Biden, abbia sì innescato un piccolo rally della valuta digitale, ma non al pari di altri eventi che si sono verificati nelle scorse settimane. Per fare un esempio, la nomina di Jade David “JD” Vance a candidato alla vicepresidenza da parte di Donald Trump ha avuto un impatto molto maggiore, in quanto ha indicato una persona con delle posizioni favorevoli all’universo cripto. Già nel 2021, quando era candidato per il Senato, Vance dichiarò di aver investito in Bitcoin asset per il valore di 100mila dollari e anche da Senatore dell’Ohio ha sempre sostenuto una legislazione “crypto-friendly”, arrivando a difendere la tecnologia dei protocolli decentralizzati e schierandosi contro la SEC.

Alla luce di quanto visto sopra e anche delle promesse elettorali fatte nel corso della campagna elettorale fino a oggi, è normale che le crescenti prospettive di una seconda presidenza Trump abbia portato una ventata di ottimismo sul mercato delle criptovalute, che a sua volta ne ha determinato la ripresa dopo settimane di performance deludenti. Questa dinamica si evince chiaramente se si osserva il mercato dei derivati: i future Open Interest (OI) sugli scambi su piattaforme centralizzate hanno fatto registrare una crescita del 19% nell’ultima settimana; mentre le opzioni OI sono cresciute ben del 28% nello stesso arco temporale, con un crescente numero di trader che si aspetta una crescita dei prezzi e con il rapporto put/call che è arrivato a 0,45 lo scorso 21 luglio.
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