La nostra biblioteca - Henry Winkler racconta sé stesso, la sua disabilità e il suo doppio, Fonzie

- di: Diego Minuti
 
Tutto (si potrebbe dire utilizzando una formuletta antica) cominciò un martedì mattina dell'ottobre di 50 anni fa. Fu il giorno in cui Henry Winkler, che aveva quasi 28 anni e solo con un po' di fantasia poteva passare per un liceale, si presentò per il primo provino per "Happy Days", sperando che quella fosse l'occasione buona per fare uscire la sua vita dall'incertezza, almeno quella per gli obiettivi da perseguire. 
Una storia lunga 50 anni che oggi Winkler, il celeberrimo Fonzie, racconta nella sua 'strana' biografia, ''Being Henry: The Fonz... and Beyond" (Celadon Books, 245 pagine nella versione in inglese), che è uscito oggi negli Stati Uniti, proponendosi come il racconto della vita dell'oggi 78/enne attore, una delle figure più amate di Hollywood che divenne un'improbabile icona dello schermo televisivo, ma dopo anche il testimone più vero di chi soffre di dislessia.

La nostra biblioteca - Henry Winkler racconta sé stesso, la sua disabilità e il suo doppio, Fonzie

Winkler racconta il cammino della sua vita, dal folgorante successo della serie tv ai frustranti periodi di inattività nel mezzo, dando di sé il ritratto di un uomo che, dopo un'infanzia difficile e senza amore, ha dovuto affrontare una disabilità che ha reso la lettura incredibilmente difficile (lui, un attore sempre alle prese con i copioni) per diventare un uomo migliore. 
''Sono sempre stato, nella mia mente, un ragazzino - si legge nella biografia -. Il mio vero 'io' era come un chicco di mais avvolto in metri di cemento, isolato come il materiale nucleare di Chernobyl''.
Ma chi era l'Henry Winkler che, nel 1973, si presentò all'audizione di "Happy Days"? 
Lui si descrive come "un ebreo basso di New York City con un monociglio e capelli lunghi fino alle spalle, sicuro di quasi nulla nella mia vita". Forte di un diploma alla scuola di recitazione di Yale, aveva ottenuto piccoli ruoli.
L'iniziale scetticismo dei capi dell'Abc (che produceva la serie), ad eccezione del solo creatore e sceneggiatore Garry Marshall, che in lui aveva visto qualcosa, fu smentito dall'immensa popolarità che Fonzie avrebbe ottenuto, eclissando tutti gli altri personaggi e attori della serie. Dopo il successo (la serie si chiuse nel 1984, dopo un decennio e 250 episodi), arrivarono i timori per il prosieguo della carriera, per uno che ammette che ''preoccuparsi è il mio sport indoor preferito''. 
Poi, dopo partecipazioni ad alcuni spettacoli, con ''Barry'' (la storia di un reduce che diventa un killer, in onda dal 2018 fino al maggio scorso), Winkler è tornato al successo. 
Senza mai dimenticare la sua disabilità. Tanto che nel 2003 si è dedicato, con Lin Oliver, ai libri per bambini,  scrivendo le avventure di Hank Zipzer, un ragazzino affetto da dislessia che supera molte sfide di apprendimento.
La serie di 28 libri "Hank Zipzer: The World's Greatest Underachiever" era basata sull'esperienza di Winkler con la dislessia non diagnosticata. "Al culmine della mia fama e del mio successo, mi sentivo imbarazzato, inadeguato", 
Il libro di memorie, e questo è insolito, contiene anche dei brani scritti dalla moglie dell'attore, Stacey, che è piuttosto brutale riguardo all'immaturità di Winkler, alla sua genitorialità , ai suoi stessi genitori e ad una paralizzante paura della povertà. “Una cosa molto importante che avevo imparato su Henry era che quando non lavorava era assolutamente infelice. Alla deriva. Insicuro. Ansioso''.
Nel libro, dove pure compaiono molti personaggi del mondo dell'arte, una figura incombe: Fonzie la cui espressione lunatica riempie il retro della copertina. Winkler alla fine è riuscito a riconciliarsi con la sua creazione.
"Per molto tempo, dopo 'Happy Days', mi ha rattristato il fatto che il mondo potesse vedermi solo come Fonzie. Ma non ho mai perso di vista ciò che il personaggio mi ha dato: un tetto sopra la testa, cibo a portata di mano in tavola, l’educazione dei miei figli''. 
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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