Usa: Trump ci ricasca, diffidato dall'usare nei suoi comizi un brano di Isaac Hayes

- di: Redazione
 
L'attrazione di Donald Trump per la musica è risaputa, allo stesso modo in cui non sa resistere alla tentazione di usare brani che ritiene, per i loro testi, vicini alla sua filosofia. Solo che, piuttosto che rivolgere la sua attenzioni a generi musicali che possono essere assimilati alla sua politica, spazia indifferentemente, e per questo incappa sistematicamente in disavventure.
Ora è la volta della famiglia del compositore nero Isaac Hayes, morto nel 2008, che ha diffidato ufficialmente Trump dall'utilizzare una canzone che l'autore della colonna sonora del film ''Shaft'' ha scritto negli anni '60.
Non è la prima volta che accadono episodi del genere che coinvolgono le disinvolte campagne elettorali di Trump. Era capitato in quella del 2016, quando, senza averne l'autorizzazione, il tycoon aveva usato, come leit motiv delle sue adunate elettorali ''Born in Usa'', non capendo che il brano di Bruce Springsteen era tutto fuorché la celebrazione dell'America trumpiana.

Usa: Trump ci ricasca, diffidato dall'usare nei suoi comizi un brano di Isaac Hayes

Ma anche in queste settimane la campagna elettorale dell'ex presidente si è fatta notare per l'uso non autorizzato di altri brani.
Come nel caso di ''My heart will go on'', tema principale del film ''Titanic'', per il quale è intervenuta direttamene Céline Dion, diffidandone l'utilizzo. Peraltro il fatto che il brano sia stato utilizzato pochi giorni dopo la splendida esibizione della cantante canadese (da tempo afflitta da una grave malattia neurologica) alla cerimonia di inaugurazione dei Giochi di Parigi ha fatto pensare ad un tentativo di sfruttarne l'impatto emotivo.
Céline Dion e Isaac Hayes sono, comunque, in buona compagnia. Nella campagna presidenziale precedente, il cantautore canadese Neil Young chiese i danni al tycoon per aver usato senza autorizzazione ''Rockin’ in the free world'' e ''Devil’s sidewalk''. Ma ci sono parecchi altri artisti che hanno opposto secchi rifiuti all'utilizzo di loro canzoni: Adele, Aerosmith, iRihanna, Pharrell Williams, Rolling Stones.
Ora è toccato ai familiari di Hayes, uno dei musicisti soul più prolifici e di successo degli anni '60 e '70.

Motivo del contendere: la trasmissione, durante i comizi di Trump, del brano ''Hold On, I'm Coming''.
Ora la famiglia del compositore minaccia di citare in giudizio l'ex presidente degli Stati Uniti se non ottempera all'ingiunzione entro il 16 agosto. Ma la famiglia Hayes non si accontenta dello stop alla trasmissione del brano, chiedendo tre milioni di dollari di diritti d'autore per l'uso ripetuto del brano da parte della campagna tra il 2022 e il 2024. La canzone, scritta da Hayes nel 1966 con Dave Porter e resa famosa dal duo soul Sam and Dave, è un elemento ricorrente nei comizi di Trump e spesso viene riprodotta prima e dopo i suoi discorsi.
Nella loro lettera legale, la famiglia di Hayes ha affermato di aver "chiesto ripetutamente" a Trump di smettere di usare la canzone, senza risultato e cita 134 occasioni in cui il brano è stato utilizzato.
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