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L'FMI critica i dazi imposti da Biden alle merci cinesi

- di: Redazione
 
L'FMI critica i dazi imposti da Biden alle merci cinesi
La Cina trova un inatteso alleato della guerra dei dazi che è stata scatenata dal presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che, tra l'altro, ha quadruplicato (dal 25 al 100%) le tasse sulle vetture cinesi importante. Secondo il Fondo Monetario Internazionale, gli Stati Uniti farebbero meglio a mantenere il loro sistema commerciale aperto piuttosto che imporre nuovi dazi punitivi sulle merci cinesi, aggiungendo che Washington e Pechino dovrebbero lavorare insieme per risolvere le loro tensioni commerciali.

L'FMI critica i dazi imposti da Biden alle merci cinesi

Restrizioni commerciali, come quelle annunciate martedì da Biden, ha commentato la portavoce dell'FMI Julie Kozack, possono distorcere il commercio e gli investimenti, frammentare le catene di approvvigionamento e innescare azioni di ritorsione.
''Una frammentazione di questo tipo può essere molto costosa per l’economia globale”, ha aggiunto.

L'FMI, secondo quanto detto da Kozack, ha identificato circa 3.000 restrizioni commerciali globali nel 2023, rispetto alle 1.000 del 2019, e che, nello scenario peggiore di grave frammentazione in blocchi geopolitici, ciò potrebbe ridurre la produzione economica globale di circa il 7%, equivalente alla rimozione del PIL di Giappone e Germania messi insieme.
Per quanto riguarda le tariffe, l'opinione dell'FMI, ha detto ancora la portavoce del Fondo, è che ''gli Stati Uniti trarrebbero un servizio migliore mantenendo politiche commerciali aperte che sono state vitali per la sua performance economica. Incoraggiamo inoltre gli Stati Uniti e la Cina a lavorare insieme per una soluzione che affronti le preoccupazioni di fondo che hanno esacerbato le tensioni commerciali tra i due Paesi”.

Washington ha cercato di giustificare i dazi nettamente più elevati sui veicoli elettrici cinesi, sui prodotti solari, sui semiconduttori, sulle forniture mediche e su altri beni come misura preventiva per proteggere le industrie nazionali a fronte elle politiche economiche di Pechino che hanno incoraggiato investimenti eccessivi e sovrapproduzione in questi settori. settori che si prevede scateneranno un’ondata di esportazioni nei mercati globali.
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