Usa: la Fed rinvia a marzo l'aumento dei tassi, Omicron permettendo

- di: Brian Green
 
Gli Stati Uniti si trovano davanti ad una durissima sfida, dopo la fiammata dell'inflazione che a dicembre ha raggiunto il 7%, il tasso più alto dal 1982. Alle preoccupazioni per la recrudescenza dell'inflazione si aggiungono quelle per la tensione Usa-Russia per la questione Ucraina, mentre la pandemia (dopo il manifestarsi della variante Omicron) non è stata ancora sconfitta e le difficoltà delle catene di approvvigionamento rendono difficile il cammino di recupero dell'economia post Covid-19.

La Fed rinvia l'aumento dei tassi negli Usa a marzo

Per questo la prima riunione dell'anno della Federal Reserve era molto attesa, visto che la spinta dell'inflazione rende urgente l'adozione di misure per contenerla. Martedì e mercoledì si è riunito il Federal Open Market Committee (responsabile della politica monetaria) e il comunicato, diramato alla conclusione del suoi lavori, ha delineato quella che potrebbe essere la strategia nel breve periodo: "Con un'inflazione ben al di sopra del 2% e un mercato del lavoro forte, il Comitato prevede che sarà presto opportuno aumentare la fascia obiettivo per il tasso sui fed funds".

Quindi, fino a marzo (quando è in programma un'altra riunione della Fed) i tassi resteranno invariati. Ma solo perché, appunto a marzo, saranno adottate delle misure che già oggi si ritengono non più rinviabili.
Lo stesso presidente della Fed, Jerome Powell, ha detto che il Federal Open Market Committee a marzo deciderà un aumento dei tassi ''supponendo che ci siano le condizioni giuste per farlo, sebbene continuiamo a monitorare tutti i rischi. Abbiamo abbastanza spazio per aumentare i tassi di interesse senza danneggiare il mercato del lavoro".

Powell ha anche affermato che lo stato dell'economia statunitense rende superflui "alti livelli di stimolo monetario", come quelli iniettati finora. Per quanto riguarda l'inflazione, Powell ha osservato che la Fed "è impegnata per la stabilità dei prezzi", nonostante l'insorgere della variante Omicron peserà sulla crescita economica in questo trimestre, sperando che il virus perderà presto la sua forza.

Secondo le stime degli esperti, l'adeguamento può variare tra 25 e 50 punti base. Quindi: dallo 0,25% allo 0,50% o 0,75%. L'aumento del prezzo del denaro renderà difficile il credito e conterrà la domanda, soprattutto nell'acquisto di case e automobili, ma anche, alla fine, la ripresa economica, il timore espresso dalla Fed in questi mesi, che ha smesso di considerare temporanea la andamento inflazionistico.
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