Università, Classifica Censis 2024: Padova in pole position tra i mega atenei

- di: Barbara Leone
 
Nella foto, Daniela Mapelli, Rettrice dell'Università di Padova

Estate tempo di vacanze, ma anche tempo di scelte per i tanti neodiplomati che si apprestano ad affrontare la carriera universitaria. Ma quali sono i migliori atenei italiani? Per rispondere a questa domanda, un grande aiuto ce lo dà il Censis, che come ogni anno stila la Classifica delle Università italiane. Uno strumento, giunto alla ventiquattresima edizione, creato per fornire orientamenti alle scelte di tutti gli studenti pronti a intraprendere la carriera universitaria. Si tratta di un’articolata analisi del sistema universitario italiano (atenei statali e non statali, divisi in categorie omogenee per dimensioni) basata sulla valutazione delle strutture disponibili, dei servizi erogati, del livello di internazionalizzazione, della capacità di comunicazione 2.0 e della occupabilità, e composta complessivamente da 70 graduatorie a partire da una batteria di 963 variabili considerate.

Università, Classifica Censis 2024: Padova in pole position tra i mega atenei

Le prime tre posizioni tra i mega atenei statali (quelli con oltre 40.000 iscritti) sono occupate stabilmente anche quest’anno dall’Università di Padova, prima con un punteggio complessivo di 89,5, seguita dall’Università di Bologna e dalla Sapienza di Roma, rispettivamente in seconda e terza posizione con i punteggi di 87,5 e 84,3. Sale al quarto posto l’Università di Palermo (83,8), che guadagna rispetto allo scorso anno 3 posizioni, seguita dall’Università Statale di Milano (83,2) che, stabile al quinto posto, supera l’Università di Pisa retrocessa in sesta posizione (82,8). Settima nella graduatoria dei mega atenei è l’Università di Torino con il punteggio complessivo di 82,7. Chiudono la classifica l’Università di Firenze e quella di Napoli Federico II, rispettivamente in penultima e ultima posizione. L’università della Calabria si colloca al vertice della classifica dei grandi atenei statali (da 20.000 a 40.000 iscritti) con un punteggio totale di 92,2, superiore a quello dell’Università di Pavia (89,5), che retrocede in seconda posizione. Terza in graduatoria è l’Università di Perugia (87,7), seguita dall’Università di Parma (87,2) e dall’Università di Cagliari (86,5), che avanzano, guadagnando il quarto e quinto posto. Salda in sesta posizione, al pari dello scorso anno, è l’Università di Salerno (85,8). Segue in settima posizione l’Università di Milano Bicocca (85,7), a cui si accoda l’Università di Roma Tor Vergata (84,5). Stabile in nona posizione l’Università di Modena Reggio Emilia (83,5), mentre l’Università di Genova, scalando una posizione riesce a posizionarsi tra i primi dieci grandi atenei statali, con un punteggio complessivo di 82,3. All’undicesimo posto l’Università di Verona (82,0) e al dodicesimo l’Università di Messina (80,7) che guadagna ben 4 posizioni. L’Università di Ferrara (80,3) e l’Università di Roma Tre (80,0) scalano entrambe una posizione guadagnando il tredicesimo e il quattordicesimo posto. Si qualificano come quindicesima e sedicesima l’Università della Campania (79,2), che perde due posizioni, seguita dall’Università di Bari (77,0), new entry tra i grandi atenei, perché fino allo scorso anno apparteneva al gruppo dei mega atenei statali. Chiudono la classifica, in penultima ed ultima posizione l’Università di Chieti e Pescara (76,8) e l’Università di Catania (76,7).

Apre anche quest’anno la classifica dei medi atenei statali l’Università di Trento, che con il punteggio di 94,5 mantiene la prima posizione, seguita come lo scorso anno dall’Università di Udine (93,2). Il terzo posto del podio è occupato dall’Università di Sassari (91,7), che guadagna una posizione. Avanza l’Università Politecnica delle Marche (91,0), che precede al quarto posto l’Università di Siena (90,5), quinta tra i medi atenei statali. Il sesto posto è, invece, occupato da una new entry, l’Università Ca’ Foscari Venezia (88,8), fino allo scorso anno nel gruppo dei grandi atenei statali. Essendo retrocesse entrambe di una posizione, l’Università di Trieste (88,7) e quella di Brescia (87,8) si attestano al settimo e ottavo posto. In nona posizione si colloca l’Università di Urbino (84,8), più tre rispetto all’anno passato, inseguita dall’Università del Salento (84,7), decima in graduatoria. Concludono la classifica: l’Università di Bergamo (83,8), undicesima, seguita, dall’Università del Piemonte Orientale e dall’Università di Napoli Parthenope, che occupano ex aequo la dodicesima posizione con un punteggio di 83,5, l’Università dell’Insubria (83,2) e dell’Aquila (81,8) rispettivamente al tredicesimo e quattordicesimo posto. Si posizionano, infine, in penultima e ultima posizione della classifica dei medi atenei statali l’Università di Foggia (81,3) e l’Università Magna Graecia di Catanzaro (80,0).

Nella classifica dei piccoli atenei statali (fino a 10.000 iscritti) continua a occupare il primo posto l’Università di Camerino, con un punteggio complessivo pari a 98,8, seguita dall’Università della Tuscia, che con 88,5 mantiene stabile la seconda posizione. Stabili anche l’Università di Macerata (86,7) e l’Università di Cassino (86,0) in terza e quarta posizione, seguite dall’Università Mediterranea di Reggio Calabria, che si classifica quinta (83,3), sorpassando l’Università del Sannio, quest’anno in sesta posizione (82,7). Al settimo posto si conferma l’Università di Teramo (80,8), seguita dall’Università del Molise (80,7). La penultima e l’ultima posizione sono, infine, occupate dall’Università della Basilicata (80,2) e da una new entry, l’Università di Napoli L’Orientale (79,7), fino allo scorso anno nel gruppo dei medi atenei statali. La speciale classifica dei Politecnici è guidata anche quest’anno dal Politecnico di Milano (con un punteggio di 98,7 punti), seguito dal Politecnico di Torino (92,0), che occupa la seconda posizione. Terzo in graduatoria il Politecnico di Bari (87,8). Chiude la classifica lo Iuav di Venezia con il punteggio di 87,7. Per quanto riguarda la classifica degli atenei non statali, quest’anno si rileva una doppia novità con specifico riferimento ai grandi atenei (oltre 10,000 iscritti). Entra in questo gruppo per la prima volta la Luiss, posizionandosi con il punteggio totale di 96,0 al vertice della graduatoria, davanti all’Università Bocconi (92,0) e all’Università Cattolica (78,2), rispettivamente in seconda e terza posizione. Tra gli atenei medi (da 5.000 a 10.000 iscritti) è la Lumsa a primeggiare (83,4), a cui si accodano lo Iulm (81,4) e l’Università Suor Orsola Benincasa (75,0), che chiude questa classifica. Tra i piccoli (fino a 5.000 iscritti), più numerosi, la Libera Università di Bolzano mantiene la prima posizione (con un punteggio di 95,0), seguita in seconda posizione dall’Università di Roma Europea (88,4) e, in terza, dall’Università Campus Biomedico di Roma (86,6). Sale al quarto posto Liuc-Università Cattaneo (84,4 punti) superando l’Università degli Studi internazionali di Roma che si classifica quinta (84,2), seguita dall’Università Lum De Gennaro (78,6, sesta posizione), che sale di tre posizioni, e dall’Università di Milano San Raffaele (77,8) che si piazza in settima posizione. All’ottavo posto troviamo l’Università di Enna Kore (77,0), che scende di due, mentre l’Università degli Studi Link e l’Università della Valle d’Aosta si collocano al penultimo ed ultimo posto.

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