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Ue, Le Monde: la composizione della commissione riflette l'autorità del suo presidente

- di: Redazione
 
Ue, Le Monde: la composizione della commissione riflette l'autorità del suo presidente
"Al di là dei colpi di scena dell’ultimo minuto, la composizione della nuova Commissione europea rivelata martedì 17 settembre riflette tre tendenze: l’autorità della sua presidente, Ursula von der Leyen, l’evoluzione degli equilibri di potere tra gli Stati membri in Europa e, allo stesso tempo, l’ascesa delle forze politiche di destra confermata dalle elezioni del Parlamento Europeo di giugno": è questo l'incipit di un editoriale del quotidiano francese Le Monde, che delinea un profilo di Ursula con der Leyen e della sua determinazione di costruire una commissione che rispecchi totalmente la sua idea di governo dell'Europa.

Ue, Le Monde: la composizione della commissione riflette l'autorità del suo presidente

Come quando ha scritto che "in generale, il presidente ha cercato di estromettere le personalità più inquiete. È importante che ora costruisca un rapporto efficace con il nuovo presidente del Consiglio europeo, il portoghese Antonio Costa. Lei stessa proveniente da un partito cristiano-democratico, la CDU tedesca, von der Leyen ha un collegio di commissari dominato dalla destra – tredici dei quali provengono dal gruppo di centrodestra, il Partito popolare europeo (PPE) - . Segno di tempi preoccupanti, ha dovuto integrare rappresentanti dell'estrema destra, l'italiano Raffaele Fitto, del partito Fratelli d'Italia, vicepresidente esecutivo, e l'austriaco Magnus Brunner, dell'ÖVP, che gestirà la questione migratoria".

"Un’altra realtà - per il prestigioso quotidiano - è quella della crescente influenza dei paesi dell’Europa centrale e orientale, nel contesto della guerra russa in Ucraina, rispetto al relativo indebolimento di quella di Germania e Francia. La Polonia trae vantaggio dal ruolo cruciale di commissario al bilancio. I Paesi baltici hanno il sopravvento in politica estera e di sicurezza: l’estone Kaja Kallas succede allo spagnolo Josep Borrell e al lituano Andrius Kubilius è affidato il nuovo portafoglio della difesa, la cui portata resta da definire".

Nell'editoriale si rimarca il peso di alcuni commissario e vicepresidenti, come l'estone Valdis Dombrovskis, responsabile dell'Economia, e lo slovacco Maros Sefcovic, e soprattutto la spagnola Teresa Ribera, definita "peso massimo della politica, responsabile della transizione ecologica e nota per la sua posizione antinucleare".
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