L’Unione Europea apre le porte a un nuovo alimento destinato a far discutere: la farina di larve trattata con raggi UV potrà essere utilizzata per produrre pane, panini e torte. Una svolta che segna un ulteriore passo nella direzione di un’alimentazione più sostenibile, ma che solleva anche interrogativi e perplessità tra consumatori e produttori tradizionali.
La decisione arriva dopo un lungo iter di valutazione da parte dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), che ha certificato la sicurezza del prodotto. Per i prossimi cinque anni, tuttavia, sarà solo la società francese Nutri’Earth a poter immettere sul mercato questa nuova farina, grazie a un’autorizzazione esclusiva concessa dall’Ue.
L’Ue dà il via libera alla farina di larve trattata con raggi UV
La farina di larve, ottenuta dal Tenebrio molitor (più comunemente noto come verme della farina), rappresenta una fonte di proteine alternative ad alto valore nutrizionale. Il trattamento con raggi UV ne arricchisce il contenuto di vitamina D, rendendola una proposta interessante per chi segue diete specifiche o cerca alternative più sostenibili alle proteine animali tradizionali.
Secondo Nutri’Earth, il prodotto potrà essere utilizzato in numerose preparazioni alimentari, dagli impasti per prodotti da forno fino alle ricette dolciarie. Tuttavia, la vera sfida sarà quella di superare le resistenze culturali, in un mercato in cui il consumo di insetti è ancora percepito con diffidenza.
Dubbi e resistenze
Se da un lato le istituzioni europee spingono per l’introduzione di alimenti più sostenibili e ricchi di nutrienti, dall’altro non mancano le voci critiche. Alcuni esperti del settore temono che il consumo di farina di larve possa incontrare ostacoli legati all’accettazione sociale, mentre le associazioni di consumatori chiedono maggiore trasparenza sulle etichette e indicazioni chiare per chi desidera evitare questi prodotti.
Anche i panificatori tradizionali guardano con scetticismo alla novità, temendo che la popolarità di farine alternative possa mettere in discussione la qualità e la tradizione dei prodotti da forno europei. "Il pane è cultura e tradizione – commenta un panettiere di Roma – e l’introduzione di ingredienti così lontani dalla nostra storia potrebbe confondere il consumatore."
Prossimi passi
Con l’autorizzazione concessa a Nutri’Earth, l’Ue avvia di fatto una sperimentazione sul mercato europeo. Le vendite della nuova farina saranno monitorate attentamente, sia per valutarne l’impatto economico che per analizzare eventuali effetti sulla salute pubblica.
Per ora, la farina di larve trattata con raggi UV è destinata a fare il suo debutto in panifici selezionati e nella grande distribuzione di alcuni Paesi membri. Sarà il mercato a decretarne il successo o il fallimento, ma una cosa è certa: l’alimentazione del futuro passa anche da qui.