UBS acquisisce Credit Suisse: la magistratura elvetica vuole vederci chiaro

- di: Redazione
 
Nell'acquisizione di Credit Suisse da parte del gruppo UBS sono state rispettare leggi e regole? E' quello che vuole capire il procuratore federale svizzero che ha reso noto di avere aperto un'indagine sull'acquisizione, sostenuta dallo Stato, di Credit Suisse da parte del gruppo UBS.
In particolare, da una nota del pubblico ministero federale, si apprende che l'ufficio sta indagando su potenziali violazioni del diritto penale da parte di funzionari governativi, regolatori e dirigenti delle due banche, che il mese scorso hanno concordato una fusione di emergenza per evitare un crollo del sistema finanziario del Paese.

UBS acquisisce Credit Suisse: la magistratura elvetica vuole vederci chiaro

Insomma, da quel che parrebbe, il procuratore federale vuole capire se, nel perfezionamento dell'operazione, ritenuta cruciale per l'economia del Paese, siano prevalse anche logiche non esclusivamente finanziarie che hanno spinto verso soluzioni non completamente ortodosse. Nella nota si legge, peraltro, che nell'acquisizione c'erano "numerosi aspetti degli eventi intorno al Credit Suisse" che giustificavano indagini e che dovevano essere analizzati per "identificare eventuali reati che potrebbero rientrare nella competenza'' del procuratore.

"L'Ufficio del procuratore generale - si aggiunge nella nota - vuole adempiere in modo proattivo al suo mandato e alla sua responsabilità di contribuire a una piazza finanziaria svizzera pulita e ha istituito un sistema di monitoraggio in modo da poter agire immediatamente su qualsiasi questione che rientri nella sua area di competenza".
Nel documento, in cui si dà notizia dell'avvio dell'indagine, non ci sono indicazioni su aspetti specifici dell'accordo di fusione che potrebbe esaminare o sulla durata dell'indagine. Alla notizia dell'avvio degli accertamenti non ci sono state reazioni ufficiali da parte di UBS e Credit Suisse.

L'annuncio dell'indagine è abbastanza inusuale in Svizzera, ma non ha totalmente sorpreso vista la portata dell'operazione per il salvataggio di Credit Suisse. L'opinione pubblica elvetica, così come alcuni esponenti della politica, hanno espresso preoccupazione per il livello di sostegno statale, con quasi 260 miliardi di franchi svizzeri di liquidità e garanzie offerte dal governo e dalla Banca nazionale svizzera. A preoccupare sono anche le dimensioni della banca conseguenza dell'acquisizione, con 1,6 trilioni di dollari di attività e oltre 120.000 dipendenti in tutto il mondo.
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