Mercati europei in crescita tra trimestrali e attese sulle banche centrali
- di: Matteo Borrelli
I principali mercati europei hanno concluso la giornata di martedì in positivo, alimentati da un rinnovato ottimismo tra gli investitori grazie alle prime trimestrali societarie e alle prospettive di moderazione dell’inflazione. Nonostante alcune incertezze sullo scenario economico globale, il comparto azionario ha beneficiato di segnali incoraggianti provenienti dai dati economici statunitensi e dalle aspettative di possibili tagli ai tassi d’interesse.
Performance delle borse europee
A Parigi, il CAC 40 ha registrato un significativo rialzo del 2,14%, trainato dal settore del lusso, con Richemont tra i protagonisti grazie a risultati positivi e proiezioni ottimistiche. Londra ha seguito a ruota con un incremento dell’1,09%, mentre Francoforte ha chiuso in progresso dello 0,39%. In controtendenza Madrid, che ha ceduto lo 0,49%, penalizzata dalle prese di profitto su alcuni titoli chiave.
Milano ha vissuto una seduta moderatamente positiva. Il FTSE MIB ha guadagnato lo 0,48%, segnando il terzo rialzo consecutivo e portandosi a quota 28.457 punti. Il FTSE Italia All-Share è avanzato dello 0,52%, mentre il FTSE Italia Mid Cap ha messo a segno un incremento più deciso (+1,15%).
Tra i migliori performer del listino milanese si sono distinti Moncler (+6,32%), grazie a prospettive favorevoli per il settore della moda, e Nexi (+2,60%), spinta dall’ottimismo sul fronte dei pagamenti digitali. Segnali positivi anche da Brunello Cucinelli (+2,16%) e Leonardo (+1,98%). In calo Iveco (-1,92%), DiaSorin (-1,13%) e Pirelli (-1,00%).
Tra i titoli a media capitalizzazione, Technoprobe ha brillato con un balzo del 7,42%, seguita da De’ Longhi (+6,19%) e Tinexta (+4,98%). Sul versante opposto, D’Amico ha perso il 2,56%, seguita da Banca Ifis (-2,20%).
Andamento delle valute e delle materie prime
Sul mercato valutario, l’euro ha mantenuto stabilità rispetto al dollaro statunitense, scambiando a quota 1,03. Nonostante la recente volatilità, gli analisti prevedono un possibile rafforzamento della moneta unica nel breve termine se la Banca Centrale Europea (BCE) dovesse confermare un approccio più accomodante sui tassi.
Per quanto riguarda le materie prime, l’oro ha segnato un aumento dello 0,89%, raggiungendo 2.720,4 dollari l’oncia. L’appetito degli investitori per i beni rifugio sembra essersi rafforzato in un contesto di incertezza geopolitica. Al contrario, il petrolio ha subito una brusca correzione: il WTI ha chiuso a 78,52 dollari al barile (-1,9%), risentendo delle preoccupazioni per un rallentamento della domanda globale.
Lo spread e i rendimenti dei titoli di Stato
In Italia, lo spread tra BTP e Bund tedeschi è salito a 114 punti base, segnando un incremento di 9 punti base rispetto alla chiusura precedente. Il rendimento del BTP decennale è salito al 3,67%. Gli operatori guardano con attenzione alle prossime mosse della Banca Centrale Europea, che potrebbe fornire maggiori dettagli sulla politica monetaria nel corso delle prossime settimane.
Dichiarazioni e prospettive
“I mercati stanno reagendo positivamente ai segnali di un’inflazione in calo negli Stati Uniti, che potrebbe spingere la Federal Reserve a moderare la sua politica sui tassi”, ha dichiarato John Williams, presidente della Federal Reserve Bank di New York, in un’intervista. Tuttavia, ha avvertito che “l’incertezza economica globale resta elevata”.
Gli esperti ritengono che il focus rimarrà sulle prossime pubblicazioni di dati macroeconomici e sulle indicazioni delle principali banche centrali, che potrebbero fornire un quadro più chiaro sulle prospettive economiche globali.