Uno studio Enit-Agenzia Nazionale del Turismo, realizzato in collaborazione con Human Company e Istituto Piepoli rivela che i nostri connazionali sono pronti per le vacanze estive del 2024: nove italiani su dieci stanno già programmando la prossima stagione e molti sceglieranno l’en plein air: “La vacanza estiva non si tocca - commenta Livio Gigliuto, Presidente di Istituto Piepoli (nella foto)-. Nonostante le incertezze economiche, cresce il “partito dei vacanzieri”, in incremento rilevante rispetto al 2022. Passata la pandemia, si confermano due trend: l’estate italiana è la preferita dagli italiani, e non per ragioni economiche, e il turismo outdoor, vacanza ideale ormai stabilmente per circa un quinto degli italiani. La vacanza outdoor è anche quella nella quale gli italiani dichiarano di spendere di più”.
Turismo 2024: 9 italiani su 10 fanno già programmi per la prossima stagione
I viaggi di libertà legati all’outdoor diventano quindi sempre più attraenti, soprattutto per la fascia d’età che va dai 35 ai 54 anni, al punto che la spesa cresce anche rispetto a chi alloggia in hotel, conquistando proprio tutti: negli ultimi due anni è aumentata la propensione al campeggio e un italiano su due opta per weekend escursionistici.
Domenico Montano, Direttore Generale Human Company, sottolinea: “Come emerge dai dati della ricerca e dagli importanti risultati registrati quest’anno dal nostro Gruppo in termini sia di ricavi sia di presenze, il turismo italiano ha vissuto quest’anno una grande ripresa e ha visto aumentare ulteriormente anche il numero di persone che scelgono una vacanza open air, a testimonianza del fatto che questa tipologia di turismo è diventata una scelta forte e consapevole da parte degli italiani, non più dettata da esigenze contingenti. Inoltre, il fatto che la spesa per questo tipo di vacanza sia maggiore di quasi il 22% rispetto ad altre forme di ricettività, attesta l’outdoor come “nuovo lusso” sempre più apprezzato anche nel nostro Paese, che permette di vivere il proprio tempo a contatto con la natura e in piena libertà”.
Inoltre, quattro italiani su dieci programmano un periodo di vacanza in autunno o durante il prossimo inverno; di questi il 28% si concentrerà nel periodo di Natale e il 21% in quello di Capodanno. La maggioranza resterà in Italia (65%) mentre gli altri opteranno per l’estero (20%) o per una combinazione di entrambi (12%). L’interesse per i viaggi autunnali e invernali è ancora più marcato se ci si concentra sulla vacanza outdoor: in questo caso, infatti, sono quasi sei su dieci gli italiani pronti a vivere un break. Il periodo preferito rimane il Natale (34%) seguito dal periodo di Ognissanti e dal Capodanno, entrambi scelti dal 28% dei rispondenti. Anche per questa occasione, a predominare sarà l’Italia (65%) mentre appaiono meno distanziate le opzioni estero (18%) e Italia ed estero (17%).
L’estate 2023, d’altronde, registrando dati significativi in termini di spesa e presenze, ha visto una decisa ripresa del turismo: sono oltre 34 milioni gli italiani che si sono concessi una vacanza durante i mesi estivi2, dato in aumento del 10% rispetto al 2022. Il soggiorno medio, in particolare, è stato di 8 giorni.
In merito alle strutture scelte per il proprio soggiorno, oltre 1 su 5 (22%) è stata outdoor, dato in crescita rispetto allo scorso anno; in questo caso la durata del soggiorno ha superato gli 8 giorni. La motivazione principale, per la scelta della vacanza open air, per il 38% dei rispondenti è stata la possibilità di vivere una vacanza in libertà a cui si aggiunge anche il poter entrare in connessione con la natura scelto dal 22% delle persone.
Il campeggio, in particolare, piace ad 1 italiano su 4, ma rispetto al 2022 l’opinione è ulteriormente migliorata per il 9% dei rispondenti che vedono in questa modalità di vacanza una scelta ottimale. A livello di spesa, la tendenza è stata quella di un maggior investimento per l’outdoor: se la spesa media dei vacanzieri è stata di 1.575 euro, per la vacanza all’aria aperta si è speso il 22% in più arrivando a 1.918 euro. Per l’outdoor, in particolare, a prevalere è la fascia di spesa tra i 1.001 e i 2.000 euro (scelta dal 35% dei rispondenti) mentre per le altre forme di ricettività la maggioranza dei vacanzieri (39%) ha speso meno di 1.000 euro.
La ricerca ha incoronato luglio e agosto come i mesi principali delle vacanze italiane, scelti rispettivamente dal 38% e dal 49% dei rispondenti come periodo di svolgimento delle proprie ferie. Tra chi ha scelto una vacanza outdoor, tuttavia, si è assistito ad un interessante sorpasso del mese di luglio che, in controtendenza con quanto registrato lo scorso anno, emerge come preferito, scelto dal 45% dei vacanzieri rispetto al 42% che ha optato per agosto.
Tra le mete scelte dagli italiani per le proprie vacanze la preferita si conferma il mare, sia complessivamente (63%) che per i viaggi outdoor (60%). A contendersi il secondo posto ci sono poi le vacanze culturali, scelte dal 19% dei rispondenti, e la montagna, a breve distanza con un 17%. Chi ha vissuto l’outdoor, invece, oltre al mare si è concentrato di più sulle località montane (15%) e sulla vacanza rurale (15%). Sul podio delle regioni preferite al primo posto si è posizionata la Puglia, scelta dal 13% dei viaggiatori; a seguire la Sicilia, con l’11% delle preferenze e, a breve distanza, la Toscana e l’Emilia-Romagna selezionate scelte dal 10%.
Per quanto riguarda i vacanzieri outdoor in Italia (75%) prediligono la Toscana, scelta dal 17%, a cui seguono la Sicilia (16%) e la Puglia (13%).
Ivana Jelinic, Presidente e Ceo Enit, osserva che “un monitoraggio annuale del settore turistico e, in particolare, dell’outdoor, fornisce un quadro dettagliato delle tendenze emergenti, consentendo agli operatori del settore di adattarsi in modo proattivo alle mutevoli esigenze dei viaggiatori. In Italia, dove la diversità paesaggistica offre opportunità uniche, monitorare la crescita di differenti tipologie di vacanza è essenziale per ottimizzare le risorse e sviluppare strategie di promozione mirate. La promozione di esperienze outdoor non solo arricchisce l'offerta turistica, ma contribuisce anche al progresso sostenibile del settore, incentivando la conservazione ambientale e la partecipazione attiva delle comunità locali”.