(Foto: alcuni degli ultramiliardari americani più ricchi del mondo).
L’intelligenza artificiale non sta solo cambiando prodotti, servizi e modelli industriali: nel
2025 ha ridisegnato la geografia delle grandi ricchezze globali. Secondo un’analisi pubblicata dal
Financial Times su dati Bloomberg (dicembre 2025), i dieci miliardari tech più ricchi
degli Stati Uniti hanno visto crescere il proprio patrimonio complessivo di oltre
550 miliardi di dollari in un solo anno.
Alla vigilia di Natale, il valore combinato di azioni, liquidità e investimenti detenuti dai grandi protagonisti
della Silicon Valley ha raggiunto quota 2.500 miliardi di dollari, contro i circa
1.900 miliardi di inizio anno. Un balzo che corre in parallelo con l’ottima performance dei mercati:
nel 2025 l’indice S&P 500 ha registrato una crescita superiore al 18%.
La corsa globale all’AI accende Wall Street
Il motore di questa crescita è la febbre globale per l’intelligenza artificiale: chip sempre più
potenti, data center energivori e applicazioni commerciali avanzate stanno attirando
centinaia di miliardi di dollari di investimenti. Una dinamica che, secondo diversi analisti
finanziari citati dalla stampa anglosassone tra ottobre e dicembre 2025, ha spinto le
valutazioni a livelli mai visti.
Non mancano però le voci critiche. Più di un gestore avverte che la velocità della crescita
potrebbe nascondere una nuova bolla speculativa, simile – per entusiasmo eccessivo –
a quella delle dot-com dei primi anni Duemila.
Musk resta in vetta, spinto da Tesla e SpaceX
In cima alla classifica dei super-ricchi rimane Elon Musk. Nel 2025 il suo patrimonio è cresciuto
di quasi il 50%, arrivando a circa 645 miliardi di dollari. Il risultato è legato
soprattutto a Tesla e SpaceX: la prima ha approvato un maxi piano di compensi per il
fondatore, la seconda ha raggiunto una valutazione stimata intorno agli
800 miliardi di dollari secondo stime riportate da Bloomberg.
Un analista di una grande banca d’affari statunitense ha sintetizzato così la fase attuale:
“Musk è riuscito a trasformare l’AI in un moltiplicatore trasversale di valore, dall’auto allo spazio”.
Huang e Nvidia, il cuore tecnologico dell’AI
Tra i grandi vincitori del 2025 spicca Jensen Huang, fondatore e amministratore delegato di
Nvidia. Il gruppo è diventato la società quotata più grande al mondo, superando
i 4.000 miliardi di dollari di capitalizzazione nel luglio 2025, grazie al ruolo centrale dei
suoi chip nello sviluppo dell’intelligenza artificiale.
Huang, pur restando convinto delle prospettive di lungo periodo, ha iniziato a monetizzare
parte dei guadagni: secondo documenti depositati presso le autorità di vigilanza Usa,
nel corso dell’anno ha venduto azioni per oltre un miliardo di dollari.
Una scelta letta da molti come un segnale di prudenza, non di sfiducia.
Prese di profitto tra Amazon, Dell e Oracle
La fase di euforia ha spinto diversi fondatori e manager storici a incassare parte dei profitti.
Jeff Bezos ha ceduto titoli Amazon per circa 5,6 miliardi di dollari,
mentre Michael Dell ha venduto azioni della sua azienda per oltre
2 miliardi, secondo comunicazioni societarie diffuse tra settembre e novembre 2025.
Caso più complesso quello di Larry Ellison: il suo patrimonio è cresciuto rapidamente dopo
l’annuncio di un maxi accordo tra Oracle e OpenAI per lo sviluppo di data center
dedicati all’AI, valutato fino a 300 miliardi di dollari (fonte: Financial Times, ottobre 2025).
Tuttavia, i dubbi sulle modalità di finanziamento hanno pesato sul titolo Oracle,
che ha perso circa il 40% dai massimi di settembre.
Google sorpassa Meta, Gates unico in calo
In forte ascesa anche i fondatori di Google, Larry Page e Sergey Brin,
favoriti dai progressi del gruppo sui modelli di intelligenza artificiale e sui chip proprietari.
Nel corso del 2025 hanno superato in classifica sia Mark Zuckerberg sia Ellison.
L’unica vera eccezione è Bill Gates. Il cofondatore di Microsoft è stato
l’unico grande nome tech a chiudere l’anno con un patrimonio in calo,
continuando a vendere azioni per finanziare le proprie attività filantropiche.
Una scelta coerente con quanto dichiarato più volte negli ultimi anni:
“La ricchezza ha senso solo se produce un impatto sociale”.
Ricchezza record, ma il nodo della sostenibilità
Il 2025 conferma dunque l’AI come la più potente macchina di creazione di valore
dell’era digitale. Ma dietro i numeri record resta una domanda aperta:
questa crescita è davvero sostenibile?
Tra investimenti colossali, consumi energetici dei data center e valutazioni stellari,
il confine tra rivoluzione tecnologica e bolla finanziaria appare sempre più sottile.
E proprio da qui, avvertono molti osservatori, passerà la vera prova di maturità
dell’intelligenza artificiale.