Accordo fra i produttori europei: dal 2040 stop alla vendita dei Tir a diesel

- di: Daniele Minuti
 
Sette fra i maggiori produttori europei di camion hanno raggiunto un accordo molto importante che cambierà radicalmente l'intero settore nei prossimi anni: l'intesa ha infatti come obiettivo quello di interrompere totalmente la vendita dei veicoli con motore a combustione entro il 2040, anticipando quindi di un decennio il precedente limite temporale imposto per il 2050.

L'accordo era stato già anticipato dai giornalisti del Financial Times e arriva dalla cooperazione fra giganti della produzione di Tir come Daimler, Daf, Ford, l'italiana Iveco, Ford, Man e Volvo. Che si impegneranno non soltanto a fermare la produzione di modelli inquinanti ma parallelamente aumenteranno la promozione di veicoli che viaggiano con l'uso di carburanti alternativi, elettricità, batterie e idrogeno.

Secondo le dichiarazioni rilasciate da Henrik Henriksson, il Ceo di Scania e presidente della sezione veicoli commerciali di ACEA (la European Automobile Manufacturers’ Association- Associazione Case automobilistiche d'Europa), questa operazione sarà portata avanti grazie a un investimento complessivo che oscilla fra i 50 e i 100 miliardi di euro sulle nuove tecnologie: "Ovviamente non esiste un'unica alternativa efficace in tempi brevi al petrolio, non ci sarà un'unica tecnologia che prevarrà sulle altre: si tratta di portarne avanti diverse per lungo tempo. Non possiamo aspettare che venga trovato un rimedio per tutto, altrimenti guarderemo il mondo bruciare".

La decisione dei produttori di Tir si adatta alla linea portata avanti dall'Unione Europea, che pochi giorni fa ha raggiunto un accordo su limiti più stringenti riguardo le emissioni da CO2 in modo da raggiungere in tempi minori i traguardi fissati che la avvicineranno all'obiettivo delle zero emissioni. I camion sono una parte integrante del problema inquinamento, generano circa il 7% delle emissioni di CO2 legate all'energia e addirittura il 30% di quelle nel campo dei trasporti. In più il trasporto pesante va a occupare una fetta molto significativa della domanda di petrolio in tutto il mondo, con 17 milioni di barili ogni giorno.

Nei prossimi 20 anni però ci sarà bisogno di una forte accelerata per quanto riguarda i veicoli non inquinanti che diverse case produttrici hanno già progettato: l'Unione Europea punta ad avere 3 milioni di postazioni per la ricarica di automobili a elettricità entro il 2030 ma al momento non si arriva alle 200.000 unità. Ma di sicuro coinvolgere i massimi produttori del settore del trasporto pesante su gomma andrà a incidere sui piani a medio e lungo termine di aziende e soprattutto consumatori.
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