Rivelazione: nella Pala di S. Cecilia c'è la mano di Luca Signorelli

- di: Marta Giannoni
 
Un’opera d’arte rinata, un genio del Rinascimento riscoperto. Il restauro integrale della Pala di Santa Cecilia, custodita nella Pinacoteca comunale di Città di Castello, ha svelato un segreto che il tempo e pesanti ridipinture avevano celato: l’opera è prevalentemente attribuibile a Luca Signorelli, uno dei maestri più influenti del Rinascimento italiano.

L’importanza del restauro
L’intervento conservativo, che sarà presentato ufficialmente il 28 dicembre, ha rivelato dettagli straordinari sull’autenticità dell’opera. Gli studi condotti dal professor Tom Henry, massimo esperto di Signorelli, propongono una nuova attribuzione: “Luca Signorelli e Bottega”. Questo non solo restituisce dignità all’opera, ma ridefinisce la percezione del suo autore e del contesto culturale dell’epoca.

Chi era Luca Signorelli
Nato a Cortona nel 1441, Luca Signorelli è stato uno dei più innovativi pittori del Rinascimento, noto per il suo straordinario uso della prospettiva, l’attenzione ai dettagli anatomici e la capacità di raccontare storie complesse attraverso la pittura. Allievo di Piero della Francesca, Signorelli portò avanti l’eredità del suo maestro esplorando nuove frontiere artistiche che influenzarono grandi nomi come Michelangelo.
Tra le sue opere più celebri si annoverano i grandiosi affreschi nella Cappella di San Brizio del Duomo di Orvieto, un ciclo pittorico che anticipa il dramma e la teatralità della Cappella Sistina. Altre opere importanti includono la “Flagellazione” e la “Madonna col Bambino e santi”, che esprimono il suo talento nell’equilibrare tradizione e innovazione.

La riscoperta della Pala di Santa Cecilia
Per anni, la Pala di Santa Cecilia era stata attribuita genericamente alla scuola signorelliana. Pesanti traumi strutturali e interventi pittorici successivi avevano oscurato la mano del maestro. Il restauro ha rimosso strati di ridipinture che ne avevano alterato l’aspetto originale, portando alla luce elementi distintivi dello stile di Signorelli: volti intensi, drappeggi vibranti e una composizione dinamica.

Una presentazione d’eccezione

Il 28 dicembre, nella splendida cornice della Pinacoteca di Città di Castello, l’opera restaurata sarà presentata al pubblico. Tom Henry sottolinea l’importanza della scoperta: “Questa pala non è solo una testimonianza dell’abilità di Signorelli, ma anche del ruolo fondamentale che l’Umbria ha giocato nel Rinascimento italiano. È un’opera che collega tradizione locale e innovazione artistica”.

Un’eredità che si rinnova

Il restauro della Pala di Santa Cecilia rappresenta un invito a riscoprire Luca Signorelli e il suo contributo al patrimonio artistico universale. La riscoperta della mano di Signorelli ci ricorda che ogni opera d’arte, anche quella apparentemente minore, custodisce segreti che attendono solo di essere svelati. Città di Castello si prepara a celebrare un pezzo di storia ritrovato, offrendo al mondo una nuova prospettiva su un genio del Rinascimento italiano.
(Nella foto dipinto di Luca Signorelli, compianto, predella, Cortona)

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