Donne che inventano il futuro: annunciate le 12 donne finaliste del Premio Internazionale Tecnovisionarie 2023

- di: Barbara Bizzarri
 
Transizione ecologica e superamento dei limiti culturali per accelerare la crescita dell’industria dell’energia nel rispetto degli obiettivi ambientali, affinché il progresso e i suoi benefici siano davvero alla portata di tutti: questi i termini guida e il fil rouge ad unire le storie e i nomi delle dieci donne straordinarie celebrate dal Premio Internazionale Tecnovisionarie promosso da Women&Tech ETS - Associazione Donne e Tecnologie, patrocinato dalla Commissione Europea, con il supporto del Parlamento Europeo, del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, della Città di Roma, della Fondazione Bracco e del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci.

Donne che inventano il futuro: annunciate le 12 donne finaliste del Premio Internazionale Tecnovisionarie 2023

La XVII edizione del prestigioso premio, ideato da Gianna Martinengo, fondatrice e presidente di Women&Tech ETS, in collaborazione Associazione Civita, attiva da oltre 35 anni nel mondo della cultura proponendosi come laboratorio e incubatore di progetti per valorizzare il patrimonio culturale italiano, attenta e sensibile ai temi di sostenibilità, tecnologia e parità di genere, è stato appunto dedicato al mondo dell’energia e dell’ambiente, un settore particolarmente critico che sta influenzando l’economia e le strategie delle aziende che vi operano, con conseguenze sui cittadini. In una fase storica in cui in cui il costo dell’energia è lievitato in modo incontrollabile, la sicurezza degli approvvigionamenti è ritornata a essere la priorità e la produttività delle imprese deve apportare i benefici economici e sociali della transizione ecologica, il ruolo delle donne è ancora marginale, sebbene si intraveda un trend di crescita, in particolare tra le nuove generazioni.

La prima edizione del World Energy Employment Report redatto dall’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) rivela, infatti, che l’occupazione nel settore energetico, circa il 2% della forza lavoro totale, pari a oltre sessantacinque milioni di persone, è in ripresa in tutto il mondo ed è destinata a crescere, con un notevole grado di formazione per l’incremento delle competenze, ma evidenzia anche che le donne sono decisamente sottorappresentate. Nonostante contino il 39% dell’occupazione mondiale, le lavoratrici nei settori dell’energia sono solo il 16% del totale. E, come nell’occupazione, le donne costituiscono una quota molto piccola anche dell’alta dirigenza dell’energia: poco meno del 14% in media, percentuali troppo basse per far valere soluzioni data driven ai tavoli di discussione internazionale.

La Giuria, che annovera nomi prestigiosi quali Diana Bracco, Presidente e Amministratore Delegato Gruppo Bracco e Presidente Fondazione Bracco; Daniela Aleggiani, Vicepresidente Fondazione 3M; Deborah Chiodoni, Direttore Ufficio Stampa, Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano; Gianna Martinengo, Presidente Didael KTS, Presidente e Fondatrice di Women&Technologies; Franca Melfi, Direttrice Centro Multidisciplinare Chirurgia Robotica, Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana; Emilia Rio, People Organization and Change, Gruppo Terna; Patrizia Rutigliano, LUISS Business School, Adjunct Professor, e Federica Villa, Dirigente Presidenza e Relazioni Istituzionali Camera di Commercio di Milano, ha basato la selezione dei profili su oggettive evidenze di eccellenza delle candidate e sul valore che esse hanno portato al settore dell’energia e dell’ambiente, sviluppando percorsi e promuovendo attività di ricerca innovativi delle politiche energetiche, nonché piani di azione e soluzioni sostenibili.

Le 12 professioniste che lunedì 5 giugno sono state premiate a Roma, sono le nuove Tecnovisionarie: svolgono lavori diversi, ma sono unite da valori comuni come la competenza e la determinazione, la sensibilità e la piena visione del mercato e dei trend globali.

“Energia e ambiente sono due pilastri fondamentali per il futuro del nostro pianeta, e le donne hanno un ruolo cruciale nel garantire la sostenibilità e la conservazione delle risorse. Il Premio Tecnovisionarie celebra proprio il loro valore e la loro importanza in questo ambito
- commenta Gianna Martinengo, fondatrice e presidente Women&Tech ETS -. Non a caso l’universo femminile porta qui una prospettiva unica e preziosa: come abbiamo visto dai profili e dalle qualità delle Tecnovisionarie premiate, le donne sono in grado di offrire soluzioni innovative e di pensare in modo olistico, considerando non solo gli aspetti tecnici ma anche quelli sociali, economici e ambientali. La diversità di prospettive che le donne portano con sé promuove la creatività e l’innovazione, spingendo l’industria dell’energia e dell’ambiente verso soluzioni più sostenibili ed efficienti.”

Il premio Tecnovisionarie rappresenta dunque un'opportunità per mettere in luce il talento e l'impegno delle donne che stanno facendo la differenza in questo settore: riconoscere e valorizzare queste eccellenze non solo ispira altre donne a intraprendere percorsi professionali in questi settori, ma anche a colmare il gender gap cha ancora esiste.

“Siamo convinte che le donne facciano davvero la differenza nel settore dell'energia e dell'ambiente grazie alla loro visione unica, alla capacità di promuovere l'innovazione e alla volontà di creare connessioni e collaborazioni. E la premiazione delle Tecnovisionarie è un modo per onorare queste donne straordinarie incentivando ulteriormente il progresso verso un futuro migliore per tutti", conclude Martinengo.

Simonetta Giordani, Segretario Generale Associazione Civita, aggiunge: “Le donne sono cruciali agenti di cambiamento. Hanno tutte le caratteristiche per distinguersi nei settori di innovazione, tecnologia e ricerca scientifica, decisivi nel raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030, e per contribuire attivamente alla nascita di un “umanesimo digitale” in cui la contaminazione tra scienza e cultura diventa fondamentale per la competitività del nostro Paese”.


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