Superbonus, Federcontribuenti: "A breve vedremo le conseguenze di questa politica economica"

- di: Romolo Martelloni
 

''Dopo una lunghissima e numerosa serie di interventi e di aggiustamenti la vicenda del superbonus è ancora molto lungi dall'essere conclusa, dato che già si parla di prorogare l'esercizio della detrazione dai 4 anni attuali a ben 10 anni, con quali conseguenze per le imprese è facile immaginare, al netto di eventuali operazioni compensative. Tra breve vedremo le conseguenze disastrose di questa politica economica e la permanente, anche se non sappiamo quanto voluta, indeterminatezza dei costi dell'operazione superbonus fa pensare ad una colossale operazione di scaricabarile''.

Superbonus, Federcontribuenti: "A breve vedremo le conseguenze di questa politica economica"

È quanto si legge in un documento approvato dal Consiglio Nazionale di Federcontribuenti a prima firma del Presidente Marco Paccagnella (nella foto) e del Segretario Generale Flavio Zanarella. Nel documento si chiede ''quali alternative si propongono per avere lo stesso impatto sul rapporto deficit/pil considerando che nessun paese come l'Italia si è resa protagonista di un recupero, a dir poco record, dalla crisi indotta dalla pandemia''.

Federcontribuenti sottolinea come ''a distanza di mesi che si navighi nella nebbia per quanto concerne i veri costi di questa importante e surreale iniziativa governativa e i recenti dati usciti da bankitalia contribuiscono a gettare ulteriori nubi sulla regolamentazione del superbonus. È certo che si sia trattato di una iniziativa che mancava di tutto un ecosistema, citiamo per esempio la possibilità non solo di trasferire il credito, ma anche, importantissimo, di cartolarizzarlo come si fa negli Stati Uniti da decenni, inserendolo nel portafoglio di fondi, assicurazioni, family office''.

L'associazione dei consumatori fa presente come ci si trovi in una situazione ''nella quale se ai crediti fiscali finora emessi si omette la possibilità della circolazione  e una relativa  monetizzazione si otterrà solamente il blocco delle attività, disoccupazione e fallimenti a catena, con buona pace del rapporto deficit/pil e della Commissione Europea e dei suoi relativi obblighi di mantenimento/riduzione  del deficit importati dal patto di stabilità, oggi nuovamente approvato e revisionato''.

Federcontribuenti chiede di rendere lo strumento dei crediti fiscali negoziabile con aumento dell'afflusso di euro nell' economia e quindi la crescita del Pil. ''Studiare, per il futuro - a parere di Federcontribuenti -  il meccanismo dello sconto in fattura associato alla cessione del credito può permettere a chi non ha soldi di fare i lavori, ma anche di preservare lo strategico settore dell'edilizia. Ma il governo - conclude il documento del Consiglio Nazionale - sta facendo l’opposto pensando di salvare i conti pubblici, per i quali però, a distanza e a dispetto di mesi di polemiche non ha implementato alcun sistema di monitoraggio dei bonus erogati''.

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