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Stellantis accelera in Marocco: un milione di auto al 2030

- di: Vittorio Massi
 
Stellantis accelera in Marocco: un milione di auto al 2030

Kenitra raddoppia con 1,2 miliardi: più elettrico, più lavoro, più futuro.

(Foto: Antonio Filosa, Ceo di Stellantis).

Da promessa a super-hub: il Marocco guida la rivoluzione Stellantis

C’è una nuova capitale dell’auto nel Mediterraneo, e non è in Europa. È Kenitra, 40 chilometri a nord di Rabat, dove Stellantis ha deciso di giocarsi una partita globale. Il 17 luglio 2025 il colosso automobilistico nato dalla fusione tra PSA e FCA ha annunciato un investimento colossale da 1,2 miliardi di euro per trasformare lo stabilimento marocchino in un super-hub industriale da 1 milione di veicoli all’anno entro il 2030.

Un annuncio che ha fatto schizzare il titolo a +2,14% in Borsa a Milano, dopo un periodo di scossoni legati alla decisione del gruppo di abbandonare i progetti sull’auto a idrogeno. La svolta marocchina non è solo una mossa industriale: è una dichiarazione di intenti.

Obiettivo: produzione globale, prezzi accessibili, tecnologie leggere

Il cuore del progetto è semplice e strategico: consolidare la leadership nei veicoli compatti elettrici e ibridi, adattandosi a un mercato che ha rallentato sul full electric e chiede soluzioni più accessibili. Da Kenitra escono già oggi i veicoli della micro-mobilità urbana – Citroën Ami, Opel Rocks-e e Fiat Topolino – e proprio su questo segmento Stellantis punta forte. La produzione passerà da 20.000 a 70.000 unità l’anno.

Ma la vera novità riguarda la piattaforma Smart Car, la stessa su cui poggia la nuova Fiat Grande Panda. E da novembre 2026 via alla produzione in serie di una nuova generazione di motori mini-ibridi. Un approccio flessibile, modulare, mondiale.

“Con questo investimento raddoppiamo la capacità e rafforziamo la nostra strategia di mobilità accessibile, sostenibile e globale”, ha dichiarato Samir Cherfan, Chief Operating Officer di Stellantis per il Medio Oriente e l’Africa.

Industria 4.0, consumo record e sostenibilità

Non solo volumi, anche efficienza. Il sito marocchino è progettato secondo i più moderni standard di Industria 4.0 e registra un consumo medio record di 425 kWh per veicolo prodotto. Tradotto: meno energia, meno emissioni, più competitività.

“L’impianto ha superato gli obiettivi iniziali e dimostra che un approccio intelligente può coniugare performance e responsabilità ambientale”, ha spiegato Cherfan.

Stellantis ha anche confermato l’avvio della produzione di veicoli a tre ruote completamente elettrici: mezzi leggeri e super-compatti per le megalopoli congestionate.

Un investimento che crea lavoro e filiera

Oltre alla tecnologia, Kenitra porta occupazione. Il piano prevede l’assunzione di 3.100 nuovi addetti entro il 2030, con una quota significativa già nei prossimi 12 mesi. L’indotto salirà al 75% di componenti acquistati localmente, contro l’attuale 69%.

Attualmente i fornitori in Marocco sono oltre 60, con l’obiettivo di arrivare a 80 entro il 2027. “Con questo piano, Stellantis non solo crea occupazione ma rende il Marocco un protagonista globale della transizione energetica”, ha dichiarato il ministro Ryad Mezzour.

Kenitra, storia di un’ascesa

Nel 2015 PSA firmò l’accordo per costruire una fabbrica a Kenitra. La produzione partì nel 2019 con la Peugeot 208. Poi i quadricicli elettrici, le Topolino, le Ami. La capacità passò da 90.000 a 200.000 veicoli nel 2022, fino alle attuali 400.000 unità. Ora l’obiettivo è 535.000 entro il 2026 e 1 milione entro il 2030.

Kenitra è oggi uno degli impianti Stellantis più avanzati al mondo. Ma rispetto agli stabilimenti europei, ha una flessibilità e un costo operativo che la rendono strategica nella produzione low cost e high tech.

Il contesto geopolitico: Marocco come ponte tra Europa e Africa

L’investimento rafforza la presenza Stellantis in un Paese stabile e industrialmente visionario, alle porte dell’Europa. Il Marocco offre infrastrutture moderne, una forza lavoro giovane, incentivi e politiche industriali efficaci. È anche un hub logistico verso l’Africa subsahariana.

“Il Marocco non è più solo un Paese assemblatore: è parte della strategia globale del gruppo”, ha dichiarato il ministro Younes Sekkouri.

Cosa significa per l’Europa?

Il raddoppio di Kenitra è un segnale chiaro. Mentre molte fabbriche europee affrontano ristrutturazioni e tensioni sindacali, Stellantis investe dove può generare valore e flessibilità. Se l’Europa non cambia passo su energia, burocrazia e fiscalità, rischia di perdere centralità industriale.

“Stiamo delocalizzando innovazione, non solo manodopera. L’Europa deve interrogarsi”, ha commentato il ministro Bruno Le Maire.

Borsa e strategia: rimbalzo tecnico o visione di lungo periodo?

Il +2,14% segnato da Stellantis il giorno dell’annuncio è il segnale che il mercato premia le strategie concrete. L’abbandono dell’idrogeno ha deluso, ma il focus sul segmento “small EV & hybrid” appare oggi più sostenibile.

Il gruppo punta a 5 milioni di auto elettriche vendute entro il 2030, con marginalità robuste. Kenitra ne è la dimostrazione.

Il futuro passa da Kenitra

Il progetto marocchino è una visione: produrre in massa, innovare, includere, competere. Stellantis scommette sul Sud del mondo, dove catene di montaggio intelligenti possono battere le crisi europee.

Kenitra, da città periferica, diventa protagonista della nuova geografia dell’automotive globale.

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