Il Senato Usa si muove per arginare lo strapotere dei giganti tecnologici

- di: Brian Green
 
Dopo le parole, in America cominciano ad arrivare i fatti, cioè i tentativi di intaccare la zona franca nella quale sembrano muoversi a loro piacimento i giganti della tecnologia.
Ne è la prova la decisione di un comitato della Camera dei Rappresentanti che ha approvato un provvedimento legislativo di vasta portata mirato a frenare l'evidente dominio sul mercato dei giganti della tecnologia, tra cui Google e Facebook.

Una decisione importante che, come rivelano oggi alcuni analisti politici, ha dovuto fronteggiare un'intensa attività di lobbying da parte delle aziende ''destinatarie'' del provvedimento che ha rallentato il lavoro del comitato, prefigurando una battaglia dall'esito incerto un volta che il provvedimento arriverà al giudizio del Senato. A conferma del fatto che la materia sia controversa, ancorché oggetto di enormi pressioni, il provvedimento è stato adottato a maggioranza, con 25 voti a favore e 19 contrari.

La misura più significativa chiede che le più grandi piattaforme Internet rendano più facile per gli utenti trasportare i propri dati su altre piattaforme. La misura prevede anche che sia resa più facile la comunicazione con gli utenti di altre piattaforme. Il disegno di legge (noto come Augmenting Compatibility and Competition by Enabling Service Switching, o Access Act, ricorrendo al suo acronimo) darebbe alla Federal Trade Commission nuovi e più ampio poteri per stabilire standard personalizzati per i giganti della tecnologia.

Un'altra misura approvata dal comitato (come disegno di legge), la Platform Competition and Opportunity Act , vieta chiaramente le acquisizioni da parte di piattaforme dominanti di società che rappresentano per loro minacce in termini di competitività, nonché nega la possibilità di procedere ad acquisizioni che espandano o rafforzino il loro potere su mercato. Anche questo Il disegno di legge è stato approvato a maggioranza, con 24 sì e 17 no.
I disegni di legge devono ancora affrontare alcuni passaggi regolamentari prima che vengano calendarizzati e portati in aula per le votazioni finali.
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