Arredi, materiali sanitari e risorse del vecchio Istituto Ortopedico Galeazzi, situato nel quartiere milanese di Bruzzano, sono pronti ad avere una nuova vita: l'intervento dei volontari dell’associazione Banco delle Cose ODV permetterà infatti di trovar loro una nuova collocazione presso gli spazi di Progetto Arca Onlus e di altre realtà caritative in Italia e in Africa.
Gruppo San Donato e Banco delle Cose danno nuova vita ai materiali sanitari dell'ospedale Galeazzi
La struttura, dopo il trasferimento presso il Milano Innovation District nell'agosto del 2022, è stato dismesso ma al suo interno vi erano materiali non necessari nella nuova sede ma ancora in ottimo stato
È qui che è intervenuto Banco delle Cose, fondamentale nel creare un collegamento fra l’ospedale del Gruppo San Donato e varie realtà del terzo settore: Rete Guinea Bissau, Amici Guinea Bissau, Nostra Famiglia di Bosisio Parini, Suore francescane di Spello e Assisi, La Finestra del Sole, Il Balzo, varie parrocchie milanesi e Progetto Arca.
Il dottor Roberto Crugnola, AD dell’IRCCS Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio, ha commentato: “Non ho avuto esitazioni nell’accogliere l’invito del Banco delle Cose a donare arredi e materiali sanitari appartenenti al vecchio ospedale Galeazzi, poiché desideravo fortemente far parte di un’iniziativa così lodevole, dal punto di vista etico e sociale. Poter essere d’aiuto ad altre realtà, italiane e internazionali, che non hanno le nostre risorse, può fare la differenza anche in termini di sostenibilità ed economia circolare”.
Silvio Pasero, Presidente del Banco delle Cose, ha dichiarato: “Noi facciamo rete con gli altri Banchi (Alimentare, Farmaceutico, Informatico) aderenti alla Compagnia delle Opere, occupandoci di ciò di cui non si occupano gli altri: la raccolta di materiali edili, arredamento, tessili, macchinari, attrezzature, prodotti per la pulizia e l’igiene, mezzi di trasporto, fino alla cartoleria e ai giocattoli. Insomma, qualsiasi bene non deperibile è nel nostro target. Quando il Gruppo San Donato ci ha contattati ci ha messi davanti a una sfida molto impegnativa, perché ricollocare gli arredi sanitari di un grande ospedale non è così semplice. Invece, grazie ai nostri volontari ce l’abbiamo fatta. Non è finita, ma manca poco. Sono felice perché nulla è andato perso e soprattutto perché oltre alle realtà del nostro territorio ne hanno beneficiato anche opere africane bisognose”.