Regno Unito: si moltiplicano gli arrivi di migranti e si grida all'invasione

- di: David Lewis
 
Il numero degli immigrati irregolari che sono giunti sul territorio britannico nei primi tre mesi dell'anno ha raggiunto cifre da record, acuendo, in quegli strati della popolazione che sempre più avvertono la crisi economica, il sospetto che gran parte delle loro difficoltà siano legate all'arrivo di persone disposte ad accettare qualsiasi tipo di lavoro per andare avanti.
Certo, se confrontati con quelli di altri Paesi realmente esposti al peso di dovere sopportare i maggiori flussi di immigrazione irregolare (come quelli dell'Europa Meridionale, come Spagna, Italia e Grecia), le persone che arrivano in modo clandestino in Gran Bretagna sono veramente poca cosa.

Regno Unito: si moltiplicano gli arrivi di migranti e si grida all'invasione

Eppure la preoccupazione cresce, anche perché le tanto sbandierate politiche di contrasto al fenomeno di cui si sono presi il ''merito'' (di cosa poi, è difficile da capire) i conservatori non hanno sortito alcun effetto, se non acuire la distanza con le opposizioni, che chiedono un approccio diverso al problema, pur riconoscendone ampiezza e gravità.
Fatto sta che, nonostante gli urli e le minacce (oltre ad alcune soluzioni che rimangono tristemente inattuate), i numeri degli arrivi di migranti stanno raggiungendo picchi da record, almeno nei primi mesi dell'anno che, segnati da un peggioramento delle condizioni atmosferiche sulla Manica, avrebbero dovuto essere inferiori nelle dimensioni.

Martedì scorso, secondo i dati del Ministero degli Interni (che si premura di dire che sono provvisori), attraversando la Manica a bordo di sette imbarcazioni, hanno toccato le nostre coste 338 persone, che hanno portato il totale degli arrivi a 4.644.
Il primo trimestre del 2023, numeri alla mano, ha conquistato il primo posto nella non invidiata classifica di arrivi in un trimestre, mettendosi dietro i primi tre mesi del 2022, quando furono 4.548.
La risposta del Ministero degli Interni, affidata ad un portavoce, è stata questa: ''Rimaniamo impegnati a costruire sui successi che hanno visto gli arrivi diminuire di oltre un terzo l'anno scorso".
Una risposta che forse non merita alcun commento.

Forse prima di parlare di successi e fare confronti bisognerebbe considerare che il totale di arrivi è superiore del 23% a quello dello stesso periodo dello scorso anno, quando furono censiti 3.700 immigrati irregolari.
E, se non bastasse, è anche superiore del 12% al numero (4.162) degli irregolari dello trimestre del 2022.
Eppure il primo ministro, il conservatore Rishi Sunak, non perde occasioni per celebrare i successi del suo governo nella lotta all'immigrazione clandestina.
Anzi insiste nel dire che il suo piano per ''fermare le barche'' sta funzionando, pur ammettendo, bontà sua, che il gabinetto governo affronta una ''emergenza migratoria''. L'affermazione è stata fatta il 20 marzo, quando circa 514 persone sono state intercettate, a bordo di dieci imbarcazioni, nella Manica.

Se si volesse essere cattivi, bisognerebbe solo ricordare che il disegno di legge, che prevede di spedire in Ruanda gli immigrati irregolari (e che ha scatenato le reazioni sdegnate delle organizzazioni per la tutela dei diritti umani), resta sulla carta, dopo le ripetute bocciature subite alla Camera dei Lord. E con la Pasqua di mezzo chissà quando se ne riparlerà.
Il punto è che gli stessi laburisti, che pure parlano di una situazione emergenziale, non sembrano avere proposte efficaci, limitandosi a prendersela con il primo ministro, come ha fatto Stephen Kinnock, ministro ombra laburista per l'immigrazione: ''Nonostante tutte le prove contrarie, Rishi Sunak continua a dire al popolo britannico che gli arrivi di piccole imbarcazioni stanno diminuendo e la sua promessa di fermare le imbarcazioni rimane sulla buona strada. È ora di riprendere il controllo e ripristinare l'ordine al confine''.
Dal Ministero degli Interni la risposta è stata che il numero di traversate è ''inaccettabile'' e mostra ''esattamente il motivo per cui dobbiamo far decollare i voli per il Ruanda il prima possibile''.
Sembra di assistere ad una partita del gioco dell'oca.
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