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Intese sulle regionali lontane, caos nei tavoli del centrodestra

- di: Giuseppe Castellini
 
Intese sulle regionali lontane, caos nei tavoli del centrodestra
Campania, Toscana, Calabria e Veneto: nessun nome ufficiale mentre regna l’incertezza.

Il quadro delle elezioni regionali 2025 appare sempre più complesso e senza sbocchi chiari, con ritardi nelle decisioni e tensioni interne alle coalizioni. Il centrodestra procede con passo incerto, il centrosinistra cerca sponde con il M5S, mentre le date restano ufficiose e incerte. Un labirinto politico che merita una riflessione vibrante e puntuale.

Il centrodestra in alto mare

Antonio Tajani ha affermato che “ancora nessun incontro sui candidati” è stato fissato, ma assicura: “li troveremo in tempo utile per Campania e Puglia, in Calabria già abbiamo Roberto Occhiuto, quindi per il Veneto e per la Toscana”. Tuttavia, la scelta dei nomi resta congelata: anche dopo un appuntamento istituzionale ad Ancona con Salvini in videocollegamento e Giorgia Meloni presente di persona, non sono emerse novità concrete.

Le difficoltà si concentrano soprattutto su Veneto e Campania, ora che anche Calabria è rientrata nel risiko politico dopo le dimissioni di Roberto Occhiuto, riaprendo una partita interna al centrodestra.

Campania: intesa fragile e tensioni tra FI e FdI

In Campania si registra una vera e propria litigiosa competizione tra Forza Italia e Fratelli d’Italia. FdI spinge sul nome di Edmondo Cirielli, attuale viceministro agli Esteri, mentre FI preferirebbe il civico Giosy Romano, ex commissario della Zes. La prospettiva è una frattura potenziale tra i due partiti su un terreno finora ritenuto sicuro.

Toscana: Giani favorito, ma M5s resta freddo

In Toscana, patria elettorale storica del centrosinistra, l’unica certezza è che le elezioni si terranno in autunno, probabilmente a ottobre. Il governatore uscente, Eugenio Giani, rimane il favorito per il bis, ma il Movimento 5 Stelle non ha ancora sciolto la riserva, lasciando la candidatura in sospeso.

Calabria: la corsa aperta tra Tridico e Irto

Scenari in movimento anche in Calabria: il centrosinistra sta tentando di costruire un campo largo "extra-large", con Pasquale Tridico e Roberto Irto indicati come figure unificanti possibili. Una coalizione ampia potrebbe puntare al 48 % basandosi sui risultati europei del 2024. Tridico però per ora si chiama fuori e prende tempo, invitando il PD a una mozione comune di sfiducia contro la presidente europea von der Leyen.

Veneto: Stefani in pole, ma FdI rivendica terreno

È proprio il Veneto a rappresentare il cuore del rebus politico. Dopo le dimissioni di Occhiuto, il centrodestra si concentra anche lì, dove Alberto Stefani (Lega–Liga Veneta) appare il successore designato di Luca Zaia, ormai pronto alla terza elezione consecutiva entro autunno. Tuttavia, Fratelli d’Italia rivendica il peso dei propri risultati elettorali e l’assenza in una grande regione del Nord, suggerendo che alla fine il candidato possa provenire dall’area meloniana.

Nodi ancora da sciogliere: date e calendari

  • Si vota in sei regioni: Campania, Puglia, Calabria, Toscana, Marche e Veneto, tutte tra settembre e novembre 2025.
  • Le Marche sono fissate per il 21 o 28 settembre, secondo il governatore Acquaroli.
  • In Toscana l’ipotesi preferita per il voto resta il 12 ottobre, sebbene non sia ufficiale.
  • Veneto, Campania e Calabria potrebbero invece votare verso la fine di novembre, l’ultimo weekend utile.

Un sistema che mostra crepe

La condizione attuale non è solo una questione di ritardi organizzativi, ma rivela profonde tensioni: interne al centrodestra (FI vs FdI), tra centrodestra e centrosinistra su candidature e strategie, e tra PD e M5S sulla costruzione di alleanze vincenti. Il modello del “campo largo” potrebbe funzionare come l’ha descritto Elly Schlein dopo le elezioni locali di maggio–giugno 2025, ma solo se si troveranno nomi credibili e condivisi in tempi rapidi. Il ritardo di incontri e scelte rischia di compromettere la forza con cui si entrerà in campagna elettorale.

Autunno caldo della politica

L’intesa fra forze politiche per le regionali 2025 è ancora lontana. Si attende il tavolo decisivo: sarà cruciale che arrivi prima della pausa estiva, altrimenti si rischia di arrivare alle urne senza strategia né coesione. Un autunno caldo, quello che si profila, nel segno dell’incertezza e della dialettica interna.

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