Petrolio: gli impianti del Golfo del Messico alla prova dell'uragano Ida
- di: Brian Green
L'uragano Ida, che, in America, da giorni flagella gli Stati del Sud sta costringendo le compagnie energetiche a verificare la condizione di raffinerie, oleodotti, impianti petrolchimici e piattaforme offshore lungo il Golfo del Messico. Le inondazioni e le prolungate interruzioni nell'erogazione di corrente elettrica (centinaia di migliaia di famiglie, soprattutto nell'area di New Orleans ne sono ancora prive) potrebbero avere creato seri problemi all'industria estrattiva lungo le rive del Mississippi.
Secondo le ultime informazioni, maturate la scorsa notte, alcune aziende (tra cui Marathon Petroleum, Valero Energy, Phillips 66 e Royal Dutch Shell) hanno chiuso circa l'8% della capacità di raffinazione della nazione già prima della tempesta, mentre Colonial Pipeline (operatore del più grande gasdotto statunitense) ha interrotto il flusso di due linee che trasportano carburante da Houston a Greensboro. Anche gli impianti di raffinazione stanno avendo problemi, come conferma la chiusura, da parte di Exxon Mobil, di alcune unità del suo complesso a Baton Rouge, pur non avendo subito danni significativi per il passaggio dell'uragano.
Le aziende petrolifere nei prossimi giorni lavoreranno per determinare se inondazioni, vento o altri impatti di Ida abbiano causato danni consistenti.
Ida ha colpito la Louisiana come una tempesta di categoria 4, creando gravissimi problemi alla citta di New Orleans, dove, dopo l'uragano Katrina del 2005, è stato approntato un sistema di dighe (costato 14,6 miliardi di dollari e che include argini e muri antiallagamento) a protezione della metropoli.
I future sulla benzina sono aumentati fino al 4,3% durante la notte, ma hanno ridotto i guadagni e sono aumentati di circa l'1,6% lunedì. Si prevedeva che i prezzi medi della benzina negli Stati Uniti avrebbero registrato un impatto limitato dalla tempesta, probabilmente solo da 5 a 10 centesimi al gallone, hanno affermato gli analisti, ben al di sotto dei picchi di prezzo che hanno seguito Katrina e Harvey, altro uragano devastante. Anche se il prezzo del carburante sembra avere avuto solo lievissimi aumenti, le chiusure prolungate delle raffinerie causate da inondazioni e altri ritardi nella catena di approvvigionamento potrebbero far aumentare i prezzi della pompa, fino a 15-25 centesimi al gallone a livello nazionale nello scenario peggiore. Fatto sta che circa il 10% delle stazioni di servizio nell'area di Baton Rouge è rimasto senza carburante durante il fine settimana, così come il 7,5% vicino a New Orleans. Queste cifre dovrebbero peggiorare bruscamente dopo il passaggio di Ida, perché potrebbero volerci una settimana o due prima che le forniture regionali si riprendano nelle aree più colpite dello Stato,
Ad aumentare l'incertezza è il tempo di recupero per le principali interruzioni di corrente in tutto lo stato. Entergy, importante fornitore di energia della Louisiana, ha reso noto che tutte e otto le linee di trasmissione che alimentano New Orleans sono state interrotte domenica, causando l'interruzione dell'erogazione e lasciando la città al buio, con un milione di clienti in Louisiana senza corrente.
Le compagnie petrolifere offshore nelle acque statunitensi del Golfo del Messico, che rappresentano circa il 17% della produzione petrolifera statunitense e il 5% della produzione di gas naturale, alla vigilia dell'arrivo dell'uragano, avevano quasi completamente chiuso i flussi dalle loro piattaforme di produzione e ne avevano evacuate più della metà.