Parco Italia, 70.000 alberi piantati entro il 2024 col supporto di Amazon

- di: Barbara Bizzarri
 

“Con il progetto Parco Italia si vuole sviluppare l'idea di un'Italia che valorizza il suo capitale naturale in modo complementare a come si valorizza quello delle città, delle autostrade e delle ferrovie. Si vuole quindi connettere il Paese attraverso il suo capitale naturale”. Sono le parole dell’architetto e urbanista Stefano Boeri (nella foto), che ha parlato a margine dell’evento di presentazione della fase di implementazione del programma di forestazione urbana Parco Italia, che prevede la messa a dimora dei primi 70.000 alberi e arbusti entro la fine del 2024. “Tra le ambizioni di Parco Italia - continua Boeri - c’è anche quella di aumentare del 9% la superficie delle aree protette, rispondendo a una domanda della Commissione europea del Piano della Strategia Nazionale sulla biodiversità. Inoltre ha come obiettivo quello di moltiplicare i percorsi che contano queste aree protette: ciò significa disporre di vantaggi maggiori offerti dalla biodiversità, collegando i parchi e le aree protette e valorizzando quell'incredibile sistema di borghi storici, purtroppo per la maggior parte abbandonati, che punteggiano la dorsale appenninica e la fascia prealpina”.

Parco Italia, 70.000 alberi piantati entro il 2024 col supporto di Amazon

Il progetto in questione nasce nel 2021 dalla collaborazione tra Stefano Boeri Architetti e Fondazione AlberItalia ed è stato avviato grazie a un investimento di 2 milioni di euro del Right now climate fund, il fondo da 100 milioni di dollari con cui Amazon si impegna nel mondo a sostenere progetti basati sulla conservazione e il ripristino dell’ambiente naturale.

“In questi anni - spiega l’architetto - abbiamo lavorato molto sulle 14 aree metropolitane italiane, attraverso progetti di forestazione periurbana. Ora la grande sfida è collegare queste zone forestali con i parchi naturali, con le aree protette, con questo sistema straordinario di biodiversità di cui l’Italia dispone. Noi abbiamo un terzo delle specie animali presenti in Europa e il 50% delle specie vegetali. Questo è un capitale riconosciuto da tutto il mondo, ma purtroppo non siamo ancora stati capaci di valorizzarlo fino in fondo”.

“La difficoltà principale - sottolinea Boeri - è che ci sono progetti straordinari che però non sono coordinati tra loro, non riuscendo a trovare le giuste sinergie sia da un punto di vista economico sia da un punto di vista tecnico. Ne consegue che lo scopo di Parco Italia è soprattutto quello di valorizzare esperienze come quella straordinaria del Club Alpino Italiano: il sentiero Italia del Cai raggruppa 8000 Km di percorsi e sentieri che attraversano tutta l'Italia, oppure come le bandiere arancioni del Touring, che in questi anni hanno selezionato i borghi storici da recuperare e valorizzare. Questi, come molti altri progetti, saranno la vera grande risorsa che Parco Italia metterà a disposizione del Paese”.

L’Italia, in particolare, dovrebbe aumentare la percentuale di aree protette almeno dell’8,7% entro il 2030 per raggiungere l’obiettivo dell’Unione Europea. Questo perché, sebbene le aree boschive costituiscano il 35% della superficie in Italia, la più grande infrastruttura verde del Paese, il 25% del territorio presenta elevati gradi di frammentazione ecologica, legati anche all’intensificazione dei rischi, come ad esempio l’aumento del numero e dell’intensità degli incendi. 

Per affrontare queste sfide, la ricerca ha inquadrato le conoscenze di base per definire il piano operativo della successiva fase di implementazione. In primo luogo, il team di Parco Italia ha mappato i progetti di forestazione nazionali conclusi e in corso, sia pubblici che privati, geolocalizzando più di 400 iniziative in Italia. Analizzando le politiche nazionali e la filiera forestale, la ricerca ha concluso che l’attuale produzione di vivai forestali, gestiti principalmente dalle pubbliche amministrazioni su scala regionale, sia insufficiente a soddisfare la domanda attesa dai prossimi programmi di afforestazione. 

Il team di Parco Italia ha inoltre sviluppato una mappa generale dell'intero territorio italiano, indicando le aree in cui la forestazione avrebbe un impatto maggiore in termini di aumento della connettività ecologica e della biodiversità. Su scala nazionale, la mappa mostra chiaramente una priorità di forestazione, con l’obiettivo di migliorare la connettività ecologica, in Pianura Padana nel Nord Italia, nei settori di bassa montagna del Piemonte e della Lombardia, nell'interno della Toscana, in alcune aree costiere delle Marche e del Lazio, in località sparse in Campania e Sicilia.

“Parco Italia è parte integrante delle Strategie nazionali sulle Foreste e sulla Biodiversità. Grazie anche al progetto Parco Italia è stato possibile intervenire per rafforzare il sistema di supporto alle sfide che portano alla realizzazione di nuove foreste e connessioni ecologiche. Particolare attenzione è stata infatti dedicata al settore vivaistico forestale, fondamentale per poter operare con criteri di qualità negli interventi di rimboschimento. In questo senso, Parco Italia chiama con forza il coinvolgimento attivo delle Regioni e delle loro realtà vivaistiche definendo nuove sinergie fra pubblico e privato per la produzione di alberi di qualità certificata. Una ulteriore componente della ricerca sviluppata tramite il progetto Parco Italia è stata dedicata a costruire, per la prima volta, una piattaforma nazionale di terreni disponibili ad accogliere nuove foreste. Si tratta ovviamente di un processo in itinere ma è di importanza strategica per il futuro del nostro Paese e delle nostre foreste”, ha dichiarato Marco Marchetti, Presidente della Fondazione AlberItalia.

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Italia Informa n° 2 - Marzo/Aprile 2024
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