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Papa Francesco: “Infanzia negata tra guerre e povertà, non possiamo assuefarci”

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Papa Francesco: “Infanzia negata tra guerre e povertà, non possiamo assuefarci”

Un monito forte, un grido di allarme che richiama la coscienza collettiva. Papa Francesco ha aperto il Summit sui diritti dei bambini con parole dure e dirette: “Come è possibile che la vita di un bambino debba finire così? Non è accettabile e dobbiamo resistere all'assuefazione”. Un appello che tocca il cuore delle emergenze globali, dal dramma delle guerre alla povertà estrema, passando per le migrazioni forzate e la negazione di istruzione e cure mediche.

Papa Francesco: “Infanzia negata tra guerre e povertà, non possiamo assuefarci”

Nel suo intervento, il Pontefice ha sottolineato come i bambini siano le vittime invisibili di un sistema ingiusto, troppo spesso dimenticate nelle agende politiche. “L'infanzia negata è un grido silenzioso che denuncia l'iniquità del sistema economico, la criminalità delle guerre, la mancanza di cure mediche e di educazione scolastica”. Le parole di Francesco risuonano come un'accusa contro l’indifferenza di fronte alla sofferenza dei più piccoli.

Secondo il Papa, la somma di queste ingiustizie pesa soprattutto sui bambini, che non hanno strumenti per difendersi da fame, malattie, sfruttamento e conflitti. Una realtà che si traduce in milioni di minori privati del diritto a una vita dignitosa, vittime di condizioni disumane nei paesi più poveri, ma anche nelle nazioni più ricche, dove le disuguaglianze sociali si fanno sempre più evidenti.

L'infanzia violata dai conflitti
Tra i temi più urgenti richiamati dal Papa, quello delle guerre che devastano il futuro di intere generazioni. Dalla Palestina all’Ucraina, dal Sudan allo Yemen, sono migliaia i bambini che ogni anno perdono la vita o restano segnati per sempre dalla violenza. “I bambini non possono essere carne da macello per interessi economici e politici”, ha detto il Santo Padre, esortando la comunità internazionale ad agire con responsabilità e urgenza.

L’appello di Francesco è rivolto ai governi e ai leader mondiali, affinché la tutela dell'infanzia diventi una priorità. “Non possiamo accettare che un bambino cresca sotto le bombe o muoia di fame, mentre nel mondo si sprecano risorse in armi e speculazioni”.

Povertà e migrazioni: il dramma dei piccoli invisibili

Ma le guerre non sono l’unica minaccia per l’infanzia. Il Papa ha ricordato come povertà e migrazioni forzate siano altrettanto devastanti per milioni di bambini in tutto il mondo. “Troppi minori sono costretti a lasciare le loro terre, in cerca di un futuro migliore, affrontando viaggi pericolosi e situazioni di grave sfruttamento”, ha detto.

Non è solo una questione di fame e miseria: l’assenza di cure mediche e di istruzione priva i bambini delle opportunità necessarie per costruirsi una vita degna. “Senza scuola, senza cure, senza protezione, il futuro di questi bambini viene spezzato sul nascere”, ha ribadito il Papa, chiedendo maggiore impegno per garantire accesso ai servizi essenziali.

L'appello: “Non chiudiamo gli occhi”
Papa Francesco ha concluso il suo intervento con un invito forte a non restare indifferenti. “Non possiamo abituarci a questa ingiustizia. Ogni bambino che soffre è una sconfitta per tutti noi”. Un messaggio che suona come una richiesta di mobilitazione, affinché il grido silenzioso dei più piccoli trovi finalmente ascolto.

Le parole del Pontefice sono destinate a lasciare il segno, in un momento storico in cui le crisi globali continuano a colpire soprattutto i più fragili. Resta da vedere se l’appello verrà raccolto dai leader mondiali, affinché l'infanzia non sia più una vittima dimenticata.

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