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Onu: "La crisi sta devastando l'economia dei Paesi più deboli"

- di: Redazione
 
Onu: 'La crisi sta devastando l'economia dei Paesi più deboli'
La guerra della Russia contro l'Ucraina minaccia di devastare le fragili economie di molti Paesi in via di sviluppo che ora stanno affrontando costi alimentari ed energetici ancora più elevati e condizioni finanziarie sempre più difficili.
È drammatico l'allarme che è stato lanciato dall'Onu e contenuto in un rapporto presentato dal segretario generale, Antonio Guterres.
Per Guterres, la guerra sta "sovraccaricando" una crisi alimentare, energetica e finanziaria nei Paesi più poveri, fortemente indeboliti dalla lotta alla pandemia, che si è aggiunta ai cambiamenti climatici e alla mancanza di accesso a risorse adeguate per la ripresa economica.

L'Onu lancia l'allarme per la crisi nei paesi più poveri

"Ora" - ha detto Guterres, nel corso di una conferenza stampa - "stiamo affrontando una tempesta perfetta che minaccia di devastare le economie di molti Paesi in via di sviluppo. Fino a un miliardo e 700 milioni di persone - un terzo delle quali vive già in povertà - sono ora altamente esposte a interruzioni nei sistemi alimentari, energetici e finanziari che stanno innescando un aumento della povertà e della fame".
Il rapporto, elaborato dall'organismo delle Nazioni unite che si occupa della promozione del commercio e dello sviluppo, sostiene che le popolazioni di 107 Paesi hanno una "grave esposizione" ad almeno una dimensione della crisi: aumento dei prezzi dei generi alimentari e di quelli dell'energia e inasprimento delle condizioni finanziarie.

In questi Paesi, afferma il rapporto, "l'onere del debito e la riduzione delle risorse limitano la capacità del governo di far fronte ai capricci delle condizioni finanziarie globali". Tra i 69 Paesi maggiormente esposti alla crisi 25 si trovano in Africa, 25 in Asia e nel Pacifico e 19 in America Latina e nei Caraibi.
Guterres ha poi sottolineato che l'invasione russa dell'Ucraina ha peggiorato una situazione per molte Nazioni già preoccupante. Trentasei Paesi dipendono da Russia e Ucraina per più della metà delle loro importazioni di grano, compresi alcuni dei più poveri del mondo, con i prezzi di grano e mais aumentati del 30% dall'inizio dell'anno.

La task force delle Nazioni Unite ha detto che il mondo è "sull'orlo di una crisi del debito globale". L'esempio citato è quello dello Sri Lanka ormai inadempiente sul pagamento del debito.
Le Nazioni Unite, quindi, hanno lanciato un invito ai Paesi affinché garantiscano un flusso costante di cibo e fertilizzanti attraverso mercati aperti, revochino le restrizioni alle esportazioni e dirigano eccedenze e riserve a chi ne ha bisogno. Il segretario generale dell'Uno ha anche affermato che ciò aiuterebbe a tenere sotto controllo i prezzi dei prodotti alimentari e a calmare la volatilità nei mercati alimentari.

Sul fronte dell'energia, la task force dell'Onu ha esortato i governi ad astenersi dall'accaparramento e quindi, a rilasciare immediatamente scorte strategiche di petrolio e riserve aggiuntive. Per quanto riguarda la finanza, la task force ha lanciato "un urgente appello a un'azione tempestiva e rapida da parte della comunità internazionale" per aiutare i Paesi in via di sviluppo a evitare di perdere un altro decennio di sviluppo economico.
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