Al Sigep di Rimini, il prestigioso Salone Internazionale della Gelateria, Pasticceria e Panificazione Artigianale, si è tenuto un importante confronto sul tema dell’olio di palma sostenibile, un ingrediente spesso al centro di accese discussioni e controversie. L'evento, organizzato da Assitol (Associazione Italiana dell’Industria Olearia) e dall'Unione Italiana per l’Olio di Palma Sostenibile, ha messo in evidenza i benefici di un approccio consapevole e informato a questo prodotto, con l’obiettivo di smontare falsi miti e promuovere una corretta informazione.
Olio di palma sostenibile: al Sigep di Rimini esperti a confronto per sfatare i falsi miti
“Purtroppo c'è più di un falso mito sull'olio di palma, ma sono tutti facilmente smantellabili”, ha affermato Vincenzo Tapella, presidente dell'Unione Italiana per l'Olio di Palma Sostenibile. Tra le convinzioni errate più diffuse, Tapella ha ricordato quella secondo cui l'olio di palma contribuisca in modo determinante alla deforestazione, un’accusa che, per quanto storicamente fondata in alcuni contesti, oggi è stata superata grazie all'adozione di rigorosi protocolli di sostenibilità. “L’olio di palma certificato – ha aggiunto – proviene esclusivamente da aree non deforestate e segue standard internazionali molto severi”.
Un altro pregiudizio riguarda la sicurezza alimentare, con la diffusa convinzione che l'olio di palma contenga sostanze contaminanti nocive. “Oggi le normative europee impongono controlli stringenti su tutti gli oli e grassi alimentari, e l’olio di palma presente sul mercato deve rispettare questi standard. Pensare che sia meno sicuro di altri oli è un errore”, ha chiarito Tapella.
Efficienza e sostenibilità: una risorsa per il futuro
Uno dei principali vantaggi dell'olio di palma è la sua resa produttiva, che lo rende un ingrediente fondamentale per rispondere alla crescente domanda alimentare globale. Secondo Tapella, la coltivazione dell'olio di palma garantisce una resa di quasi quattro tonnellate per ettaro, un dato significativamente superiore rispetto ad altre colture oleaginose, come la soia o il girasole. “Considerando che la popolazione mondiale è destinata a superare i 10 miliardi di persone nei prossimi decenni, è cruciale adottare soluzioni che permettano di produrre di più utilizzando meno terra. L'olio di palma, in questo senso, rappresenta una risorsa strategica per limitare l'espansione agricola a discapito delle foreste”.
L’impatto della demonizzazione: conseguenze e riflessioni
Nel corso del dibattito è intervenuto anche Giorgio Donegani, tecnologo alimentare ed esperto di nutrizione, che ha analizzato il fenomeno della demonizzazione mediatica dell'olio di palma. “La campagna negativa contro questo prodotto è stata efficace non perché basata su dati reali, ma per il tono allarmistico con cui ha veicolato informazioni parziali o addirittura errate”, ha spiegato Donegani. “Molti consumatori sono stati indotti a pensare che l’eliminazione dell’olio di palma migliorasse la qualità nutrizionale dei prodotti, mentre in realtà si è assistito a una riduzione della durabilità e della qualità senza alcun vantaggio tangibile dal punto di vista della salute”.
Donegani ha inoltre sottolineato come la rimozione dell'olio di palma da molte produzioni industriali abbia portato a un aumento dell'utilizzo di altri oli meno sostenibili, con un impatto ambientale spesso più elevato.
L’impegno dell’industria: sostenibilità e qualità
A concludere il talk è stato Andrea Carrassi, direttore generale di Assitol (nella foto), che ha evidenziato l’impegno dell'industria italiana nella promozione di prodotti oleari sostenibili. “Il nostro obiettivo è garantire che tutti gli oli e grassi utilizzati siano conformi ai più alti standard ambientali e di sicurezza, non solo per tutelare i consumatori, ma anche per contribuire attivamente alla transizione ecologica in linea con le direttive della Commissione Europea”.
Carrassi ha ricordato che la legislazione europea in materia di oli vegetali è tra le più rigide al mondo, con controlli costanti lungo tutta la filiera produttiva. “In Italia possiamo contare su un sistema di controlli rigoroso che assicura la conformità di ogni prodotto alle normative vigenti, offrendo ai consumatori la garanzia di un prodotto sicuro e sostenibile”, ha concluso.
Olio di palma sostenibile: il futuro è nella consapevolezza
In un contesto in cui il dibattito pubblico è spesso influenzato da informazioni non corrette, eventi come quello del Sigep di Rimini rappresentano un'opportunità per promuovere una visione basata su dati scientifici e su un dialogo aperto con i consumatori. La sostenibilità dell'olio di palma, se ben gestita, può rappresentare un importante alleato nella lotta contro la deforestazione, nella garanzia di una sicurezza alimentare globale e nella promozione di una produzione responsabile.
L'invito rivolto dagli esperti presenti è quello di affrontare il tema con spirito critico, valorizzando i progressi fatti dalla filiera e lasciandosi guidare da informazioni verificate, senza cedere a facili allarmismi.
Il Sigep ha quindi offerto una preziosa occasione per riflettere su come le scelte alimentari possano influenzare non solo la salute, ma anche l'ambiente e l'economia globale, sottolineando il ruolo cruciale dell'informazione per un futuro più sostenibile e consapevole.