Ocse: "L'Italia tornerà ai livelli pre-pandemia nei primo semestre 2022"

- di: Daniele Minuti
 
L'Ocse ha pubblicato l'Economic Survey Sull'Italia contenente le previsioni per il processo di ripresa del nostro Paese: "Si prevede che l'economia recuperi i livelli del 2019 entro la prima metà del 2022" - spiega il Report - "dopo una crescita per il 2021 stimata al 5,9% e con il debito pubblico che arriverà quasi al 160% del PIL. Sarà fondamentale proseguire nel fornire sostegno fiscale, sempre più mirato, fino a quando la ripresa non sarà consolidata nei settori economico e occupazionale, ci sarà inolte bisogno di un piano fiscale di medio periodo che possa essere attuato nel momento in cui sarà definitivamente partita, in modo da ridurre il rapporto tra debito pubblico e PIL".

Nel rapporto, l'Organizzazione ha dedicato una parte al reddito di cittadinanza, che avrebbe contribuito a "ridurre il livello di povertà per le fasce indigenti ma il numero di beneficiari che hanno poi trovato lavoro è troppo basso, con le autorità che attribuiscono questo risultato al gap fra essi e il mercato del lavoro. Per questo serve ridurre il RdC per incoraggiarli a cercare lavoro. Necessario inoltre contenere la spesa pensionistica lasciando decadere Quota 100 e l'Opzione Donna del dicembre 2021, ristabilendo quindi la correlazione fra età pensionabile e aspettativa di vita".

Ma quali sono i motivi per cui l'economia italiana sta risalendo la china? Secondo l'Ocse ha pesato il sostegno del Governo, capace di "mitigare le perdite di lavoro e di preservare la capacità produttiva: garanzie su prestiti e moratorie sul rimborso del debito hanno sostenuto liquidità delle aziende limitando il numero dei fallimenti. I regimi di lavoro a tempo ridotto e il blocco dei licenziamenti si sono uniti a un sostegno al reddito per chi non beneficia delle reti di sicurezza".

Eppure la ripresa vera e propria continuerà a tardare: "Un sostegno fiscale importante nel 2021 permetterà la risalita nel breve termine, grazie anche ai vaccini e alla caduta delle restrizioni, mentre a sostenere gli investimenti nel privato saranno quelli pubblici anche grazie ai finanziamenti del NGEU e alla fiducia e alla domanda più alti. Tuttavia, rispetto ad altre grandi economie, l'Italia andrà più lentamente col PIL che risalirà ai livelli pre-pandemia solo nel primo semestre 2022"

In ultimo, l'Ocse specifica che le riforme della finanza pubblica siano una priorità: "Le riforme sono necessarie per garantire una crescita più veloce e un aumento quantitativo dei posti di lavoro. Nonostante una spesa pubblica alta, quella che potrebbe sostenere meglio la crescita è modesta e ha subito anche una discesa: i fondi di sovvenzione del NGEU si aggirano attorno al 13,% del PIL 2020, l'atavica lentezza dei tassi di assorbimento dei fondi Ue deriva da elementi che rallentano progettazione, approvazione e attuazione dei programmi. Gli appalti sono lenti, la concorrenza è limitata e le capacità variano notevolmente. Va quindi migliorata la composizione della spesa pubblica per sostenere crescita e creazione di posti di lavoro; va migliorato il coordinamento tra le agenzie incaricate dell'attuazione dei progetti di investimento pubblico per accrescere i livelli di esborso; serve compattare le procedure di contratti pubblici in un numero inferiore di enti che abbiano però maggiore capacità".
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