Covid-19: un giovane su sei ha perso il lavoro per colpa della pandemia

 

Lo shock della pandemia da Covid-19 che ha sconvolto il pianeta in questa prima metà del 2020 purtroppo non riguarda unicamente la salute dei cittadini del mondo ma è andato per forza di cose a toccare anche il mondo del lavoro.

A pagarne le conseguenze sarebbe stata anche la popolazione più giovane, come dimostra un rapporto preoccupante dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro: i dati spiegano che in giro per il mondo più di uno su sei ha perso il lavoro dall'inizio dell'emergenza sanitaria.

Il report intitolato "Covid-19 e il mondo del lavoro" dipinge una situazione molto difficile per i più giovani colpiti in modo sproporzionato dalla pandemia: la disoccupazione nella fascia di età più bassa è aumentata sostanzialmente (donne in particolare) e chi ha mantenuto il proprio lavoro ha visto una riduzione delle ore di circa il 23%.

Da non sottovalutare anche l'impatto che la pandemia da Covid-19 ha avuto nel processo di crescita professionale dei nuovi lavoratori: "Si tratta di un triplo shock" - si legge nel rapporto - "perché si distrugge il lavoro dei giovani ma vengono interrotte anche istruzione e formazione di chi vuole entrare nel mondo del lavoro o cambiarlo".

Il direttore generale dell'ILO, Guy Ryder ha lanciato l'allarme: "Se non saranno presi provvedimenti e importanti per giovani, soprattutto donne che sono le più colpite, l'eredità di questa crisi potrebbe durare decenni: i loro talenti dovranno essere supportati altrimenti il futuro dell'economia non potrà essere sostenibile. C'è bisogno di riposte  urgenti da parte della politica nei paesi sviluppati e programmi di occupazione su larga scala in economie a reddito più basso".

Per farlo però ci sarà bisogno anche di modificare il modo in cui il lavoro stesso viene concepito per adattarsi alla pandemia, con test più frequenti in modo da avere ambienti di lavoro più sicuri. Nelle nazioni dove il tracciamento è efficace "la riduzione delle ore lavorative viene ridotta della metà perché un controllo rigoroso permette fiducia nella comunità, aumento dei consumi e sostenibilità dell'occupazione".

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