Nuovo taglio dei tassi di interesse della BCE: quale impatto sui mutui?

- di: Barbara Leone
 
La Banca Centrale Europea (BCE) ha confermato un nuovo taglio dei tassi di interesse, come previsto dai mercati. Giovedì 17 ottobre, l'istituto di Francoforte ha ridotto di 25 punti base il costo del denaro, portando i tassi sulle operazioni di rifinanziamento principali al 3,25%, sulle operazioni di rifinanziamento marginale al 3,40% e sui depositi presso la banca centrale al 3,65%. Le nuove misure entreranno in vigore il 23 ottobre 2024. Il Consiglio direttivo della BCE, guidato da Christine Lagarde, ha motivato la decisione citando un’analisi aggiornata delle prospettive inflazionistiche. “Il processo disinflazionistico è ben avviato e le prospettive di inflazione sono influenzate dalle sorprese negative degli indicatori economici”, si legge nella nota della BCE. Nonostante ciò, le condizioni di finanziamento restano restrittive, con un'inflazione interna ancora elevata a causa della crescita sostenuta dei salari, che dovrebbe comunque rallentare gradualmente. L'obiettivo della BCE è riportare l'inflazione al 2% nel medio termine, mantenendo i tassi a livelli restrittivi fino a quando necessario. Il Consiglio direttivo continuerà a basare le sue decisioni sui dati economici disponibili, adattando le politiche a ogni incontro.

Nuovo taglio dei tassi di interesse della BCE: quale impatto sui mutui?

“La BCE continua con il suo programma di riduzione controllata della pressione monetaria, - sottolinea  Fabio Femiani, responsabile idealista/mutui Italia, - fiduciosa che l'inflazione continui ad essere sotto controllo come sembra che sia, anche se ha ancora molta strada da fare per raggiungere il suo obiettivo del 2%, soprattutto in punto stabilità. Proseguono le buone notizie per il mercato dei mutui: continueremo a vedere come l’aggiornamento delle rate dei finanziamenti a tasso variabile porterà risparmi ai consumatori, mentre sul fronte dei mutui di nuova erogazione normalmente l’ultimo quarter dell’anno porta sempre un certo fermento con offerte alle migliori condizioni da parte delle banche per immagazzinare operazioni in ottica 2025”.

Ma qual è l’impatto dei nuovi tassi BCE sui mutui? Secondo le simulazioni di idealista/mutui, la rata di un mutuo trentennale da 200.000 euro a tasso variabile con spread dello 0,75% è scesa dai 1.026 euro di gennaio 2024 agli attuali 925 euro, generando un risparmio di 101 euro mensili e 1.212 euro annuali. Anche i mutui a tasso fisso stanno calando: la rata mensile media è passata da 843 euro a inizio anno a 792 euro oggi, con un risparmio di 51 euro al mese e 612 euro all’anno. Attualmente, il miglior tasso disponibile per un mutuo trentennale da 200.000 euro a tasso fisso, con un loan-to-value (LTV) dell'80%, è del 3,20%, con una rata di 864 euro al mese. Per lo stesso mutuo a tasso variabile, il miglior tasso sul mercato è del 5,02%, con una rata mensile di 1.076 euro.

Anche il Codacons ha calcolato il risparmio per i mutui di importo compreso tra 100.000 e 200.000 euro: il taglio dei tassi potrebbe portare a una riduzione tra i 13 e i 27 euro al mese, pari a un risparmio annuo tra i 156 e i 324 euro. Per un mutuo da 125.000 euro a 25 anni, il risparmio mensile stimato è di circa 17 euro, con un impatto annuo di 204 euro. Tuttavia, avverte il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, “la strada per compensare i rialzi degli ultimi due anni è ancora lunga”. Basti pensare che, sottolinea Rienzi, “per alcune tipologie di mutuo a tasso variabile la maggiore spesa ha raggiunto nel 2024 i 5mila euro l’anno rispetto ai tassi medi di fine 2021”.

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