Inflazione: l’ultimo chilometro prima del traguardo potrebbe nascondere qualche sfida

- di: Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm
 

L’inflazione continua a essere protagonista delle prime pagine della stampa finanziaria: i dati di dicembre, pubblicati la scorsa settimana, hanno mostrato un leggero rialzo su base annuale rispetto ai numeri di novembre (grafico sotto), rivelandosi leggermente superiori alle attese degli economisti.

 

Inflazione: Stati Uniti, Regno Unito ed Eurozona

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Nel frattempo, diversi banchieri centrali negli Stati Uniti e in Eurozona hanno espresso il parere che i mercati stiano correndo un po’ troppo: 
molto probabilmente quest’anno i tassi scenderanno, ma forse non alla velocità che alcuni investitori si aspettano. Questo ha portato i rendimenti dei titoli di Stato a compiere un movimento al rialzo da inizio anno. 

 

Rendimenti dei titoli di Stato decennali di Stati Uniti e Regno Unito

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Questo ci ricorda che, se è vero che l’inflazione dovrebbe continuare a scendere verso il target del 2%, probabilmente non si tratterà di un processo semplice e l’ultimo chilometro verso il traguardo potrebbe nascondere qualche sfida. Le attese dei mercati sui tassi di interesse possono cambiare molto rapidamente e determinare le tempistiche di questi movimenti è decisamente complesso.

Sul fronte dell’inflazione, le notizie della scorsa settimana sono state positive: l’inflazione dei prezzi alla produzione nel Regno Unito e negli Stati Uniti si è rivelata inferiore alle attese e un simile trend dovrebbe progressivamente portare a una minore inflazione dei prezzi al consumo.

 

Inflazione Prezzi alla Produzione nel Regno Unito e negli Stati Uniti

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La differenza tra l’inflazione annuale dei prezzi al consumo e dei prezzi alla produzione può essere volatile, ma attualmente è ancora ben al di sotto della media dell’ultimo decennio.

 

Stati Uniti e Regno Unito: inflazione prezzi al consumo meno inflazione prezzi alla produzione

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Continuiamo quindi a prevedere un calo dell’inflazione, alla luce dei tassi più elevati che impatteranno sulla domanda dei consumatori. Un impatto che appare già chiaro nel Regno Unito, dove le vendite al dettaglio dello scorso mese sono state molto più deboli del previsto. Tuttavia, sarà necessario del tempo e i banchieri centrali probabilmente preferiranno muoversi con cautela. Al momento riteniamo che i primi tagli dei tassi si verificheranno verso la metà dell'anno, ma le previsioni andranno confermate in base all’andamento dell’economia.

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