Nel 2022-2023, tra le donne tra 15 e 70 anni, il 12,1% ha subito sul lavoro, nel corso della vita, offese verbali, contro l’1,8% degli uomini (in media, considerando le offese verbali sia a donne che a uomini, il fenomeno nel corso della vita lavorativa ha riguardato il 6,4% delle persone). E il 5,9% delle donne, contro l’1% degli uomini, ha subito - sempre sul lavoro e sempre nel corso della vita - proposte inappropriate. Infine, il 2,5% delle donne, contro lo 0,2% degli uomini, ha subito sul lavoro violenza fisica. Complessivamente, ha subito almeno una molestia sul posto di lavoro il 13,5% delle donne e il 2,4% degli uomini, per una media del 7,3% delle persone molestate – almeno una volta nella vita – sul posto di lavoro.
Molestie verbali sul posto di lavoro: 1,8 milioni di donne coinvolte
Ma la situazione è in netto miglioramento, segno che le politiche culturali, di educazione e sensibilizzazione, ed anche normative più severe, hanno fatto evolvere il clima sociale, anche se ancora in maniera non adeguata, restando importanti i residui di vecchie culture patriarcali, soprattutto nelle fasce meno istruite della popolazione.
Così, per quanto riguarda le offese verbali verso le donne sul lavoro, nel 2015-2016 erano il l’8,2% % del totale le donne molestate verbalmente sul posto di lavoro ne tre anni precedenti, mentre tale percentuale quasi dimezza, scendendo al 4,9%, si su guarda ai tre anni precedenti il 2022-2023.
Il quadro lo fornisce l’Istat - che monitora attentamente il fenomeno attraverso indagini campionarie vaste e accurate – nel report “Le molestie – vittime e contesto”, con l’indagine campionaria effettuata nel 2022-2023.
I valori assoluti delle molestie verbali sul posto di lavoro: 1,8 milioni le donne coinvolte
In numeri assoluti, informa l’Istat, sono 1,8 milioni le donne tra 15 e t0 anni che hanno subito almeno una molestia sul lavoro nel corso della vita, mentre gli uomini sono stati 422mila, per un totale di 2,322 milioni persone. Guardando solo all’universo femminile, dove come visto il fenomeno è molto più forte rispetto all’universo maschile, e limitandosi a considerare le molestie verbali, sono 1,63 milioni le donne tra 15 e 70 anni che hanno subito almeno una molestia verbale nel corso della vita lavorativa. Se si guarda solo agli ultimi tre anni prima del biennio 2022-2023 – data di riferimento dell’ultima indagine dell’Istat – le donne tra 15 e 49 anni che hanno subito almeno una molestia verbale sul posto di lavoro ammontano a oltre 954mila 500, mentre erano state 1,6 milioni le donne tra 15 e 49 anni molestate verbalmente sul lavoro nei tre anni precedenti al biennio 2015-2016.
Piemonte, Umbria e Sicilia le prime tre regioni italiane per donne molestate sul lavoro
L’Istat non fornisce il dettaglio regionale del fenomeno delle molestie verbali, ma su quello delle molestie generali sì. E così emerge che, in tema di molestie alle donne sul posto di lavoro, l’Umbria è la terza regione (16%).
Il fenomeno è minore nel Nord-est (9,7%) mentre livelli più elevati si riscontrano nel Nordovest (14,9%), seguito da Centro, Sud e Isole, che si attestano tutti intorno al 14%. Osservando le regioni prevale il Piemonte (20,3%), seguito da Umbria (16,0%), Sicilia (15,8%), Campania (15,7%) e Lazio (15,1%).
Simile andamento si registra anche nel caso degli uomini, ma con una più marcata
presenza delle regioni del Centro (3,7% contro il valore medio del 2,4%), su cui pesa l’impatto del Lazio
(5,3%).
Le molestie in generale
Guardando alle molestie in generale, e non solo a quelle verbali, il report dell’Istat rileva che sono vittime di molestie sul lavoro in particolare i giovani (sia donne sia uomini) entrati da poco nel mercato del lavoro: 12% tra i 15-24enni e 10,8% dei 25-34enni.
Le molestie sul lavoro colpiscono prevalentemente le giovani donne, 21,2% nella fascia di età compresa tra i 15 e i 24 anni, contro il 4,8% dei coetanei uomini. Di poco inferiore è l’incidenza percentuale delle donne di età compresa tra i 25 e i 34 anni (18,9%, rispetto al 3,7% degli uomini). Nel corso della vita il 12,1% delle donne e l’1,8% degli uomini subiscono offese attraverso sguardi inappropriati e lascivi che mettono a disagio, la proposta di immagini o foto dal contenuto esplicitamente sessuale che offendono, umiliano o intimidiscono, scherzi osceni di natura sessuale o commenti offensivi sul corpo o sulla vita privata, in altri casi subiscono avances inappropriate, umilianti oppure offensive sui social, o ricevono email o messaggi sessualmente espliciti e inappropriati. Mentre il 5,9% delle donne e l’1% degli uomini ricevono proposte inappropriate di uscire insieme che offendono, umiliano intimidiscono o che si spingono a richieste di qualche attività sessuale, anche attraverso regali indesiderati di natura sessuale.
Una percentuale pari al 2,6% delle donne e allo 0,2% degli uomini sono invece vittime di molestie di natura fisica. Queste ultime sono agite in particolar modo sulle fasce più giovani della popolazione raggiunta dall’indagine, con una prevalenza del 3,4% dei giovani tra i 15 e i 24 anni.
Confrontando i dati con riferimento al genere nei diversi periodi considerati, si osserva che, nel corso della vita, le donne sono state vittime di molestie 4,5 volte in più rispetto agli uomini. Questa differenza si riduce se si osservano i tre anni e i dodici mesi precedenti l’intervista (rispettivamente 3,4 e 3,3 volte in più).
Le molestie sul lavoro: una questione generazionale e di livello di istruzione
Subire molestie, rileva il report dell’Istat, è un fenomeno che varia non solo a seconda del genere e dell’età, ma anche in base al titolo di studio. Sia le donne sia gli uomini con titolo di studio elevato nel corso della vita sono più esposti al rischio: il 14,8% delle donne di 15-70 anni di età, che sono in possesso di una laurea le subisce, contro il 12,3% di quelle che possiedono un titolo medio basso; per gli uomini le rispettive percentuali sono pari al 3,2% e il 2,2%. Se chi ha un titolo di studio elevato subisce soprattutto le offese, le proposte inappropriate e le molestie fisiche caratterizzano invece livelli di studio diversi. Le molestie subite dalle donne avvengono sia in contesti di lavoro privato (14,4%) sia pubblico (13,5%). Osservando la posizione professionale delle vittime, per gli uomini prevalgono le posizioni apicali, dirigenti, imprenditori e liberi professionisti con il 4,4% e i lavoratori in proprio (3,4%), mentre tra le donne sono più a rischio le operaie (16,4%) e le impiegate e i quadri direttivi (15,0%).
Avere limitazioni (gravi e non gravi) pesa sull’essere vittima di molestie sessuali: per le donne 16,4% e per gli uomini il 3,8%.