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Dossier Mimit, dalla vendita dell’ex Ilva al nodo automotive: le partite aperte per il governo

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Dossier Mimit, dalla vendita dell’ex Ilva al nodo automotive: le partite aperte per il governo

Tra cassa integrazione, futuro dell’industria automobilistica e telecomunicazioni, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy è al lavoro su una serie di questioni strategiche. Urso annuncia una riforma della vigilanza sulle cooperative. C'è fermento sui tavoli del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Il governo è alle prese con alcuni dei dossier più delicati del momento, tra industria, lavoro e politica economica. Dalla vendita dell’ex Ilva alla riforma delle telecomunicazioni, passando per il futuro dell’automotive, le prossime settimane saranno cruciali per definire il destino di interi settori produttivi.

Dossier Mimit, dalla vendita dell’ex Ilva al nodo automotive: le partite aperte per il governo

La partita dell’ex Ilva è a un passo dalla chiusura. La vendita dell’acciaieria dovrebbe concludersi entro la prossima settimana, in una trattativa che ha visto coinvolti governo, sindacati e imprese. Ma il vero nodo è un altro: il 28 febbraio si dovrà decidere sulla proroga della cassa integrazione per i dipendenti.

L’industria siderurgica italiana è in una fase di profonda trasformazione e il rischio sociale legato alla riorganizzazione dell’ex Ilva è al centro del dibattito. Il Ministero del Lavoro dovrà valutare le richieste dei sindacati e le necessità aziendali, per evitare contraccolpi occupazionali e garantire un’uscita ordinata dalla crisi.

Automotive: il tavolo si sposta all’11 marzo
Se l’acciaio è un tema caldo, l’industria automobilistica non è da meno. Il tavolo tecnico sull’automotive, inizialmente previsto per il 5 marzo, è stato rinviato all’11 per consentire una valutazione più approfondita delle politiche europee sul settore.

Al centro del confronto ci sarà il destino della componentistica italiana e le misure finanziarie previste dal governo per sostenere la transizione dell’industria verso la mobilità elettrica. Il rinvio arriva a pochi giorni dalla conclusione del tavolo Stellantis, che ha lasciato diversi interrogativi aperti: come garantire la competitività delle imprese italiane nel mercato globale? E quali incentivi verranno messi in campo per non far perdere terreno al comparto?

Alla riunione parteciperanno i rappresentanti delle aziende, le organizzazioni di categoria e i sindacati. La sfida è evitare che l’Italia rimanga indietro rispetto agli altri Paesi europei, che stanno già investendo pesantemente sulla mobilità del futuro.

Telecomunicazioni: il tavolo slitta, focus su contratto e ammortizzatori

Anche nel settore delle telecomunicazioni la situazione è in evoluzione. Il 12 febbraio era in programma un tavolo plenario per discutere il riassetto industriale del comparto, ma l’incontro è stato rinviato.

Il Mimit ha spiegato che serve più tempo per approfondire le questioni chiave, dalla definizione di una strategia nazionale sulle Tlc agli interventi per il rilancio del settore. Nel frattempo, proseguono le interlocuzioni tra il Ministero del Lavoro e le parti sociali per discutere il rinnovo del contratto collettivo e gli ammortizzatori sociali.

In parallelo, il Mimit sta lavorando su dossier specifici legati ai call center, alle misure normative e agli incentivi per le aziende del settore. Il mercato delle telecomunicazioni è in una fase di trasformazione e il governo vuole evitare che le incertezze regolatorie pesino sulle imprese e sui lavoratori.

Urso annuncia la riforma della vigilanza sulle cooperative
Mentre le grandi questioni industriali restano aperte, il ministro Adolfo Urso ha annunciato una nuova riforma. Nel prossimo mese il governo porterà in Consiglio dei Ministri un disegno di legge per rivedere il sistema di vigilanza sulle cooperative.

L’obiettivo è rafforzare i controlli e migliorare la trasparenza di un settore che negli ultimi anni è stato al centro di diverse controversie. Urso ha sottolineato che il tema è stato affrontato anche nel tavolo permanente della moda, segnale di un’attenzione trasversale sulle dinamiche economiche che coinvolgono il Made in Italy.

Una fase decisiva per l’industria italiana
Le prossime settimane saranno determinanti per capire l’evoluzione di questi dossier. L’industria italiana è in una fase di profonda trasformazione e il governo si trova a dover bilanciare esigenze economiche, sostenibilità e tutela del lavoro.

I tavoli di confronto con le imprese e i sindacati definiranno il quadro delle politiche industriali dei prossimi mesi. La sfida è evitare che le incertezze rallentino la ripresa e garantire che il sistema produttivo italiano resti competitivo in un contesto globale in rapido mutamento.

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