Al via a BolognaFiere la 22esima edizione di Mecspe, la fiera di riferimento per il manifatturiero

- di: Barbara Leone
 
Il Pnrr contribuisce alla crescita e alla transizione digitale delle imprese del manifatturiero, che hanno usufruito degli incentivi 4.0 per realizzare importanti investimenti, altrimenti difficilmente realizzabili. Le aziende del settore si preparano ora a recepire il Piano Transizione 5.0, integrando alla transizione digitale -già in essere- anche quella energetica, a dimostrazione della reale volontà di includere la sostenibilità nei processi produttivi di un settore, quello manifatturiero, che con le sue 511mila aziende attive costituisce ancora la colonna portante dell’economia italiana. Questa è la fotografia presentata oggi al convegno d’apertura della ventiduesima edizione di Mecspe, la fiera di riferimento per il manifatturiero e le innovazioni per l’industria, organizzata da Senaf e in corso a BolognaFiere fino all’8 marzo. L’evento ha visto la partecipazione di Valentino Valentini, Viceministro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Vincenzo Colla, Assessore allo sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione e relazioni internazionali Regione Emilia-Romagna, Massimo Bugani, Assessore all’Agenda Digitale del Comune di Bologna, Antonio Bruzzone, Ceo di BolognaFiere, e Ivo Nardella, Presidente Senaf – Gruppo Tecniche Nuove. Durante l’evento sono stati presentati da Stefano Cattorini, Direttore Generale BI-REX Competence Center, i dati dell’Osservatorio Mecspe sull’industria relativi al III quadrimestre 2023 con previsioni sul 2024, che hanno messo in evidenza il ruolo del Pnrr e degli incentivi per lo sviluppo del settore.

Al via a BolognaFiere la 22esima edizione di Mecspe, la fiera di riferimento per il manifatturiero

L’Osservatorio ha sottolineato che, anche se in calo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, la gran parte degli imprenditori del settore (8 su 10) ha un livello medio o alto di soddisfazione relativa all’attuale andamento della propria azienda. Tiene il fatturato nel breve periodo, che rimane stabile o in crescita per il 63%, mentre il portafoglio ordini è adeguato per quasi due terzi delle aziende. Il settore, dunque, non ha intenzione di rallentare, e, anzi, non sono poche le aziende che hanno in programma un percorso di crescita nei prossimi due anni (60%). Grazie al PNRR, l’industria sta avendo accesso a un’importante disponibilità di risorse da parte del governo. Più del 50% degli imprenditori, infatti, ha richiesto gli incentivi Industria 4.0 a supporto della propria crescita per investire nella trasformazione digitale (31%), R&D (14%), formazione (26%) e sostenibilità (14%); realizzando così investimenti che, altrimenti, non sarebbero stati in grado di affrontare: il 63% degli imprenditori, infatti, non avrebbe investito – o lo avrebbe fatto in misura minore – senza gli incentivi. Proprio grazie a questi investimenti, gli imprenditori hanno potuto constatare un miglioramento della produttività (44%) della loro azienda, della strumentazione tecnologica (35%) e, più in generale, un miglioramento delle condizioni di lavoro (25%). L’impatto positivo degli incentivi 4.0 apre la strada al Piano Transizione 5.0: un terzo degli imprenditori è intenzionato ad avvalersi della nuova misura: ad oggi, infatti, più dell’80% delle imprese è pronto ad innovarsi anche in tema transizione energetica. L’innovazione verso l’industria 5.0 passa, infatti, anche dalla sostenibilità e dai criteri Esg. In quanto a sostenibilità aziendale, sono aumentate le imprese che si definiscono abbastanza o molto sostenibili, ben il 44% (vs 37% scorso quadrimestre). È in aumento, infatti, anche il numero di chi misura la propria impronta di CO2, al 23% contro lo scorso 20%, un dato promettente e rappresentativo del progresso in corso. Il settore, inoltre, sta affrontando alcune criticità legate al contesto geopolitico internazionale: il 44% degli imprenditori afferma di essere preoccupato dalle conseguenze dei recenti conflitti internazionali. Una situazione di incertezza che potrebbe avere un grande impatto sul tessuto imprenditoriale italiano, non solo per l’approvvigionamento delle materie prime, ma anche per l’export, il 71% delle imprese intervistate infatti esporta. Fanno invece meno paura inflazione, costi dell’energia e tassi d’interesse, percepiti con molta meno preoccupazione rispetto al quadrimestre precedente. In tema di digitalizzazione a che punto è la manifattura italiana? Quasi 7 imprenditori su 10 dichiarano che la propria azienda ha avuto una crescita digitale da media ad alta negli ultimi anni. Tra le tecnologie introdotte solo nel 2023 primeggiano la sicurezza informatica, il cloud computing e l’internet of things; balzo avanti nel 2024 invece per l’intelligenza artificiale, la cui introduzione è in programma per il 13% degli imprenditori, seguita da ulteriori investimenti in sicurezza informatica e robotica collaborativa. Sempre in tema AI, la maggioranza degli imprenditori continua ad avere opinioni positive a riguardo, con oltre 6 imprenditori su 10 che ritengono che produrrà benefici. A questo proposito, il 25% l’ha già introdotta o intende introdurla nella propria azienda, mentre il 38% si sta informando per muoversi in questo senso.

“Il settore manifatturiero italiano, con le sue 511 mila aziende attive, rappresenta un pilastro fondamentale del nostro sistema economico – dichiara Valentino Valentini, Viceministro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy –. Le difficoltà geopolitiche in atto – non ultima la crisi del Mar Rosso – stanno incidendo pesantemente sul tessuto economico e il governo ha ben presenti le sfide con cui si devono confrontare le nostre imprese. Per questo abbiamo lavorato per mettere la politica industriale al centro della Presidenza italiana del G7 e dell’Ue. La rimodulazione del Pnrr ha liberato importanti risorse: il Mimit in particolare ha ottenuto oltre 9 miliardi che andranno a beneficio del tessuto imprenditoriale. La misura cardine è Transizione 5.0, che consentirà alle imprese di aumentare la competitività e realizzare i necessari investimenti per la riduzione dei consumi energetici. Il nostro obiettivo è far sì che il Mimit sia sempre più partner delle imprese e il confronto con soggetti come Mecspe fornisce un importante contributo al nostro lavoro”.

“Nel sistema produttivo regionale è in atto una profonda trasformazione sia in ambito tecnologico che sugli aspetti energetici ed ambientali, che la Regione sta sostenendo attraverso fondi propri, nazionali ed europei – aggiunge Vincenzo Colla, Assessore allo sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione e relazioni internazionali Regione Emilia-Romagna –. Vogliamo accompagnare anche le piccole imprese delle nostre filiere dentro questo cambiamento, per continuare a competere a un livello alto, attraverso una qualità certificata di processo e di prodotto. Obiettivo che non può prescindere dal lavoro buono e dal benessere delle nostre comunità, nuova chiave di lettura di Industria 5.0”.

“La 22° edizione di Mecspe con la partecipazione di più di 2.000 aziende certifica l’importanza di questa fiera e la centralità di Bologna capofila dell’innovazione – commenta Massimo Bugani, Assessore all’Agenda Digitale del Comune di Bologna – .Lo sviluppo del nostro territorio e del nostro Paese è strettamente collegato al mondo Mecspe, alle interazioni che qui si creano fra giovani e aziende, professori e imprenditori, istituzioni e tecnici, pubblico e privato. Manifatturiero e digitale stanno costruendo il nostro futuro e Mecspe ne è la dimostrazione”.

“I dati presentati oggi sono positivi e inducono ad un cauto ottimismo – evidenzia Stefano Cattorini, Direttore Generale del Competence Center BI-REX –. Le aziende testimoniano la loro volontà di crescere e di aumentare la loro competitività sul mercato. Per rimanere al passo, l’unica opzione possibile è implementare processi di innovazione tecnologica, trasformazione digitale e sostenibilità. In questo senso, i Competence Center, in qualità di soggetti attuatore del Pnrr, rappresentano un esempio virtuoso di come le politiche a sostegno del tessuto industriale possano effettivamente tradursi in maniera concreta a vantaggio delle imprese, attraverso servizi, competenze e tecnologie: i fondi messi a disposizione dal Mimit hanno contribuito notevolmente a migliorare il quadro generale. Inoltre, ci sono due elementi che potranno rendere il ruolo dei Competence Center sempre più centrale: gli ulteriori incentivi sul tema dell’innovazione sostenibile, inclusi nel nuovo piano Transizione 5.0, e i continui investimenti in upskilling e nuove competenze, complice anche l’enorme impatto dell’Intelligenza Artificiale”.

“Il nuovo Piano Transizione 5.0 preannuncia un anno pieno di opportunità per il settore manifatturiero e siamo orgogliosi di essere un punto di riferimento per il confronto su questo tema, al fianco del Mimit e delle oltre 2.000 aziende presenti qui alla 22° edizione di Mecspe - commenta Ivo Nardella, Presidente Senaf e del Gruppo Tecniche Nuove -. I dati dell’Osservatorio Mecspe confermano che gli incentivi 4.0 sono stati fondamentali nella crescita e nella digitalizzazione delle imprese ed evidenziano che le aziende sono ora pronte a recepire le nuove misure del Piano Transizione per integrare sempre più sostenibilità e digitalizzazione. Mecspe è un’opportunità per le aziende di approfondire queste tematiche, scoprire le ultime innovazioni e i relativi percorsi di formazione, connettersi con le filiere, i competence center e tutti gli attori chiave del settore. Molto più che una fiera, Mecspe si pone come il motore di supporto per lo sviluppo nazionale ed internazionale dell’industria, un palcoscenico dove l’innovazione si fonde con la concretezza per trovare l’idea che non hai e per guidare attivamente le imprese a compiere la transizione in ottica 5.0”.

Soddisfatto Antonio Bruzzone, Ceo di BolognaFiere: “Siamo orgogliosi di dare il bentornato a Mecspe. L’arrivo della manifestazione nel 2021 a BolognaFiere ne ha accompagnato la crescita e lo sviluppo internazionale. Le parole chiave su cui ci si confronterà a Mecspe e nei saloni collegati sono formazione, digitalizzazione, sostenibilità e dimensione internazionale: le condividiamo profondamente, perché la strada è la stessa che stiamo seguendo nello sviluppo di BolognaFiere, ancor di più oggi che siamo una società quotata. Con la quotazione e l’aumento di capitale realizzato saremo ancora più competitivi e proseguiremo nel programma di ampliamento e ammodernamento del nostro quartiere fieristico. Cresciamo insieme, dunque, preparandoci a rispondere con energia e competenza alle sfide dei prossimi anni”.

Sempre durante l’evento inaugurale si è tenuta la tavola rotonda Industria verso l’orizzonte 5.0: Competence Center a confronto su Pnrr e Piano Transizione, presidiata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e a cui hanno preso parte gli otto competence center nazionali: Artes 4.0, Bi-Rex, Cim4.0, Cyber 4.0, Made – Competence Center Industria 4.0, Meditech 4.0, Smact e Start 4.0. Punto centrale del dibattito è stato il Piano Transizione 5.0 del Mimit  – una misura che rappresenterà un punto di svolta per le imprese sul fronte dell’innovazione – ed il ruolo fondamentale dei Competence Center nel fornire alle imprese strumenti e competenze utili ad avvalersi delle risorse economiche offerte dal PNRR.

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