Hays

- di: Germana Loizzi
 

Hays PLC, è uno dei leader mondiali nel Recruitment specializzato in ambito Middle e Senior Management, e la società è quotata al London Stock Exchange. Fondata nel 1968, quest’anno Hays festeggia il 50° anniversario. Oltre 10.000 professionisti compongono il team Hays Worldwide con uffici dislocati in 33 paesi nel mondo e 20 divisioni specializzate. In Italia Hays è presente a Milano, Roma, Bologna e Torino e opera in 8 diverse divisioni: Finance, Banking, Insurance, Information Technology, Engineering, Oil & Gas, Life Sciences, Sales & Marketing. Proprio grazie al network internazionale consolidato Hays è in grado di essere efficiente e veloce nel risolvere le necessità di recruiting di ogni realtà aziendale. Un vero colosso che si muove quindi con l’agilità di un’anguilla, con strumenti di ricerca all’avanguardia come la Hays Salary Guide, una ricerca che ogni anno mira a fotografare il mercato del lavoro in modo preciso.

Abbiamo incontrato Marco Oliveri, Director Hays.

Quali figure rappresentano oggi i profili più ricercati?Secondo l’edizione 2018 della Hays Salary Guide, il settore Farmaceutico/Biomedicale è un comparto molto dinamico e remunerativo in Italia. Già in ingresso (2-5 anni) un Clinical Project Manager guadagna 57 mila euro. Con un’esperienza da 5 a 10 anni, un Medical Advisor porta a casa 80 mila euro. Vanno meno bene le assicurazioni e il settore banking, interessate da un riassetto interno a causa della digital transformation. Ottime opportunità di impiego nel settore IT: la “top five” dei profili più ricercati nel settore entro il 2025 vede sul gradino più alto del podio i Big Data Expert, al secondo posto si trovano gli IT Security Specialist e al terzo gli App Developer. Buone anche le previsioni per i Multichannel Architect e gli Interactive Developer.

Nell’era di Internet e dei social, come mai le aziende si affidano ad Hays per la ricerca del personale?
Hays, anche grazie ad un’esperienza maturata in 50 anni di attività, è in grado di far incontrare le esigenze delle aziende leader di settore con i migliori profili che il mercato del lavoro è in grado di offrire. Oltre alle numerose divisioni in cui Hays opera, abbiamo anche la sezione Hays Response (profili più junior) e Hays IT Services (dedicata allo sviluppo dell’IT contracting in Italia).

Anni fa l’allora Ministro Fornero fu criticata per aver detto che molti ragazzi non trovano lavoro definendoli choosy. Nell’esperienza Hays, quanti italiani hanno spirito di adattamento e quanti sono realmente disposti a spostarsi da una parte all’altra dell’italia o addirittura all’estero? Ci sono differenze in questo con gli altri paesi?
Secondo recenti survey indirizzate a professionisti e aziende, l’80% del nostro campione ha preso in considerazione – almeno una volta – l’idea di lavorare all’estero. Nella top 3 delle mete più ambite per una nuova carriera fuori dall’Italia ci sono al primo posto i Paesi dell’Europa, seguiti da Oceania e Asia. Credo che gli italiani abbiano comunque un ottimo spirito di adattamento e riescano a trarre il meglio da ogni situazione lavorativa, anche in quelle meno affini alle proprie attitudini.

Si parla molto di riforme, ma nel concreto di quali riforme avrebbe bisogno l’Italia per muovere ulteriormente le assunzioni?
Una minore burocrazia sarebbe sicuramente di grande aiuto. Dal mio punto di vista servirebbe una netta diminuzione dei costi per le aziende che assumono e un maggior controllo per le persone che non cercano lavoro e/o che lavorano in nero. Molti dati confermano che il lavoro irregolare è in aumento e l’evasione contributiva è altissima. Inoltre è necessaria una profonda riforma dei Centri per l’impiego che non supportano efficacemente chi cerca e offre lavoro. Anche puntare sullo smartworking potrebbe sicuramente essere un’ottima opportunità. Non vanno infine dimenticate le differenze di trattamento di genere sul lavoro che andrebbero appianate.

Nella esperienza Hays quali paesi hanno dinamiche lavorative interessanti che potrebbero essere riproposte in Italia, in termini di contratti, formule di assunzione, corsi formativi, incentivi o qualsiasi altro elemento utile che potrebbe essere adottato in Italia?
Il costo del lavoro è un tema che bisogna risolvere se vogliamo che le compagnie siano interessante a investire in Italia e quindi ad assumere. La pressione fiscale più bassa si registra a Malta, in Irlanda e nel Regno Unito (tutti al di sotto del 30%). Un’altra azione da intraprendere è la flessibilità del lavoro che in altri Paesi è maggiore rispetto all’Italia.

L’Italia è un paese turistico e manifatturiero, in questi specifici ambiti Hays fornisce dati ottimistici? Ci sono richieste? Esistono aree migliorabili?
I settori Turistico e Manifatturiero sono i settori su cui dovremmo investire maggiormente. Sul turismo dovremmo incrementare gli accordi con i Paesi, pubblicizzare le meraviglie meno conosciute d’Italia, sviluppare/rafforzare le strutture di ricezione. Relativamente al settore manifatturiero bisogna aumentare la competitività, bisogna iniziare dall’occupazione e proseguire con gli investimenti sulle tecnologie per portare innovazione su prodotti, strutture e processi. Con i dati dell’Istat dello scorso aprile 2018 si stima che l’indice composito del clima di fiducia delle imprese è in lieve flessione. Il settore Turistico è in netto incremento, nel 2017 i turisti stranieri in Italia hanno speso oltre 39 miliardi di euro, il 6,5% in più rispetto al 2016. L’aumento ha superato di oltre 2 punti percentuali la media mondiale. Si stima che nel 2018 la crescita supererà il 4%.

Come funziona tecnicamente un’intera operazione di recruiting con Hays?
La più grande sfida per un’azienda moderna è avere la capacità di attrarre e trattenere i migliori professionisti. Individuare la persona giusta può trasformare l’intero business di un’azienda. La prima operazione è la pubblicazione della posizione sul nostro sito. Si ricercano candidati presenti nel nostro ricco DB e si prosegue nella ricerca con il supporto dei social network professionali come ad esempio Linkedin di cui Hays è il principale partner mondiale nel nostro settore. Il processo di selezione prevede un colloquio short telefonico e un successivo colloquio individuale presso una delle nostre sedi; sulle figure più junior la somministrazione di test tecnici e/o attitudinali/psicoattitudinali tramite psicologi abilitati; infine i nostri esperti scelgono i migliori 3/4 candidati in linea con le richieste e i valori aziendali del cliente.

In Italia si avverte una certa difficoltà da parte di manager over 50 anni a ricollocarsi nel modo del lavoro in modo adeguato, nonostante abbiano esperienza. Questo è un fenomeno italiano o è un problema comune in tutto il mondo? Hays ha speciali programmi di supporto e soluzioni per questa categoria eventualmente da ricollocare?
Aggiornarsi, reinventarsi e adattarsi: queste le tre regole d’oro per trovare lavoro dopo i 50 anni. È fondamentale per i manager over 50 che si trovano disoccupati, sapersi reinventare – magari andando ad esplorare le possibilità offerte da settori totalmente diversi da quelli di provenienza. Altro passo necessario è aggiornarsi. È necessario ampliare le proprie conoscenze con master, corsi di formazione e di informatica. Infine è necessario conoscere almeno una lingua straniera, meglio se l’inglese, così da poter affrontare senza difficoltà anche progetti di respiro internazionale.

Un messaggio speciale da destinare a chi cerca lavoro oggi?
A chi cerca lavoro oggi direi di non porsi dei limiti e di non rifiutare mai un’opportunità lavorativa a prescindere, anche se in un primo momento appare come completamente estranea dai propri desiderata. Coloro che cercano lavoro oggi, soprattutto i giovani, devono essere preparati ad uscire dalla propria comfort zone, valutando anche settori diversi dal proprio e contemplando la possibilità di spostarsi all’estero. La parola d’ordine è sicuramente versatilità, caratteristica che sono convinto ai nostri giovani non manchi.

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