Fisco, conti pubblici e misure simboliche: il bilancio che divide.
(Foto: il ministro a Economia e Finanze, Giovanni Giorgetti).
La legge di bilancio 2025 entra nella fase più delicata del suo percorso parlamentare e lo fa portando con sé un pacchetto di misure che intreccia sostegno all’economia, rigore sui conti e segnali politici dal forte valore simbolico. Imprese, famiglie e sistema di welfare sono al centro di una manovra che punta a tenere insieme crescita e disciplina finanziaria.
Iperammortamento triennale: spinta agli investimenti
Per le imprese arriva una conferma attesa: l’iperammortamento viene esteso per tre anni, con orizzonte fino al 2028. La misura consente di potenziare la deducibilità fiscale degli investimenti in beni strumentali, offrendo un orizzonte più stabile alle aziende impegnate in processi di innovazione e ammodernamento.
Secondo il governo, la proroga rappresenta una vera boccata d’ossigeno in una fase di rallentamento economico europeo, rafforzando la competitività del sistema produttivo italiano.
Irpef, la promessa per il 2026
Guardando oltre l’attuale manovra, il viceministro dell’Economia Maurizio Leo ha indicato l’obiettivo di un taglio dell’Irpef più ampio nel 2026, con estensione dei benefici fino ai redditi di 60mila euro. Un impegno politico che, secondo l’esecutivo, potrà concretizzarsi solo se il quadro dei conti pubblici continuerà a migliorare.
La riduzione del cuneo fiscale resta dunque una delle partite più rilevanti della prossima legislatura economica.
Prima casa e Isee: soglia più alta nelle città metropolitane
Tra le novità che riguardano direttamente le famiglie spicca l’innalzamento a 120mila euro del valore catastale della prima casa escluso dal calcolo dell’Isee nelle città metropolitane.
La misura amplia la platea di nuclei che potranno accedere a prestazioni sociali agevolate, bonus e servizi, soprattutto nei grandi centri urbani dove i valori immobiliari risultano più elevati rispetto alla media nazionale.
Assegno di inclusione: stretta sul primo pagamento
Più controversa la modifica all’assegno di inclusione. In caso di rinnovo, il primo assegno verrà dimezzato. Una scelta che il governo giustifica come strumento di razionalizzazione della spesa e di contrasto agli abusi, ma che ha già acceso il dibattito politico e sociale.
Le opposizioni parlano di penalizzazione delle fasce più fragili, mentre la maggioranza rivendica l’equilibrio tra sostegno e responsabilità.
Naspi in due tranche: più controlli
Cambia anche la Naspi. L’indennità di disoccupazione verrà erogata in due fasi: il 70% iniziale e il restante 30% entro sei mesi, ma solo dopo la verifica della mancata rioccupazione.
L’obiettivo dichiarato è rafforzare le politiche attive del lavoro e incentivare il rientro nel mercato occupazionale.
L’oro di Bankitalia: una norma dal forte valore simbolico
Nella manovra entra anche la discussa norma sull’oro di Bankitalia. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti l’ha definita una misura dal forte effetto simbolico, più che da un impatto immediatamente finanziario.
Dopo una lunga interlocuzione istituzionale, il provvedimento ha assunto un valore politico di principio per la maggioranza, diventando uno dei segni identitari del centrodestra.
Coperture e rigore: il nodo dei conti pubblici
Il cuore della manovra resta la sostenibilità finanziaria. Le coperture arrivano da più fronti: contributi aggiuntivi dal settore bancario, ritocchi all’Rc auto, imposte sulla rivalutazione di terreni e partecipazioni, tassa sui mini-pacchi e gettito dalla Tobin tax.
Il messaggio del governo è chiaro: la tutela dei conti pubblici viene prima di tutto, anche a costo di scelte definite impopolari.
Tensioni politiche e dossier aperti
Il percorso parlamentare resta complesso. All’interno della maggioranza emergono frizioni, in particolare sui tagli alle risorse per le emittenti locali, tema che ha trovato resistenze trasversali.
Restano inoltre aperti dossier sensibili come Opzione donna, la possibile rottamazione delle cartelle e ulteriori interventi sul sistema pensionistico. La prova di compattezza per la maggioranza è appena iniziata.