Lettera 150 - Appello al Parlamento europeo contro i tagli alla ricerca

 
Lettera 150 lancia un appello al Parlamento Europeo: il think tank composto da accademici, imprenditori e intellettuali ha infatti dato il via a una petizione rivolta direttamente al presidente David Sassoli riguardante la situazione dei fondi per la Ricerca. Per la prima volta nella storia dell'Unione, il finanziamento proposto da assemblea e Commissione per il periodo 2021-2027 taglierà il finanziamento in questo settore di circa 13,5 miliardi di euro.

Per questo motivo Lettera 150 ha rivolto un appello al presidente Sassoli con un comunicato sul proprio sito ufficiale:

"Cari colleghi, trovate qui la petizione inviata al signor David Sassoli, attuale presidente del Parlamento Europeo: con questo documento chiediamo di ripensare il taglio di 13,5 miliardi di euro al fondo per la ricerca deciso dal Consiglio. La petizione è stata diffusa in Italia da Lettera 150, un think tank indipendente che riunisce quasi 250 professori universitari e di cui fanno parte anche altri 80 professori di varie università europee. «Se questo taglio venisse effettuato, torneremmo ai parametri del piano lanciato nel 2014 con effetti terribili: 22,550 ricercatori non avrebbero più supporto, 400 brevetti per 110 invenzioni andrebbero perduti. Speriamo che il Parlamento  faccia il possibile per evitare un taglio alla ricerca mai visto nella storia dell'Unione Europea»."

Di seguito il testo integrale della lettera rivolta al presidente Sassoli.
L'appello e la petizione possono essere lette sul sito www.lettera150.it

"Europe and the whole world are emerging from possibly the worst emergency since the end of the Second World War. The health emergency has turned into a serious economic and social crisis and should have taught the importance of scientific research in the field of biomedical sciences and disruptive high technologies. The countries that are following science recommendation are indeed emerging earlier and better from the pandemic. In spite of all that however, for the first time in the history of Europe, the funding proposed by the European Parliament and the Commission for the 2021-2027 framework program is drastically cut by the European Council with a reduction of 13.5 billion euros, about 25% of the total. We go back to the levels of the previous work-program established in 2014. It is important that European people are aware of the fact that the research funding in 2021 and 2022 will decrease compared to the 2020 level.

According to initial estimates, the consequences of these cuts are equivalent to the elimination of support for 22,500 researchers, a loss of 400 patents for 110 inventions and a loss of 220 clinical tests. All that in a context where Europe spends only 2.2% of GDP against 2.8% of the USA, 3.2% of Japan, 4.3% of Korea.

The message for the new generations, the hardest hit by the consequences of the crisis, is devastating: Europe does not intend to invest in their future.

Without research and innovation, we are condemned to be marginal in the world scenario without supporting the development of our societies. How can we think of having sustainable development according to the Green New Deal, of developing skills in Artificial Intelligence, also in order to build-up an innovative public health response to a pandemic, to produce clean energy, to have more efficient buildings and means of transport, to fight dangerous and even devastating diseases, to encourage the development of businesses, if we do not invest in research and innovation?

It is a fact that in the discussion at the European Council, none of the Member States defended Research and Innovation, nobody thought about health, the environment, the creation of wealth, everyone forgot about the new challenges of the digital agenda.

We urge the European Parliament to reconsider the allocation of research funding, likewise described in the original proposal. We must be aware of the fact that, without research a future of prosperity and well-being is not possible for the peoples of Europe.

Lettera150
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