Confartigianato: "Alle imprese manca il 52% di manodopera"

- di: Daniele Minuti
 
È stato presentato durante la Convention dei Giovani Imprenditori di Confartigianato dal titolo "2022. Tocca a noi" un rapporto che va ad analizzare le difficoltà delle imprese nel nostro Paese a trovare manodopera e le situazione generale del mercato del lavoro.

Un rapporto di Confartigianato analizza la situazione lavorativa in Italia

La rilevazione di Confartigianato evidenzia la criticità delle aziende, che fatica a trovare il 52% della necessaria manodopera qualificata, con l'Italia che è il primo posto nell'Unione europea per quanto  riguarda la percentuale di Neet (23,1% sul totale di persone fra i 15 e i 29 anni su una media continentale del 13,1%), dato che certifica la distanza fra i giovani e lo stesso mercato del lavoro nazionale. Nel 2020 è stato toccata quota 1.114.000 di inattivi al di sotto dei 35 anni, dato più alto nell'ultimo decennio.

Il livello più alto per quanto riguarda le divisioni geografiche, è in Sicilia (36,3%) seguita da Campania (34,1%), Calabria (33,5%), Puglia (30,6%) e Molise (27,7%). Al livello più basso troviamo la Provincia autonoma di Bolzano (13,3%), il Veneto (13,9%), l’Emilia Romagna (15,1%).

Aumenta contestualmente il fenomeno della fuga all'estero: è di 65.000 unità la differenza fra i laureati under 40 che hanno espatriato e quelli che sono rientrati fra il 2016 e il 2020. I giovani imprenditori, per rispondere alla crisi, faticano però a trovare manodopera qualificata fra i loro coetanei.
 
Marco Granelli, Presidente di Confartigianato (nella foto) ha commentato: "Vogliamo un’Italia a misura di giovani e di piccola impresa – sostiene il Presidente di Confartigianato, Marco Granelli - con riforme che liberino energie e talenti, accrescano le competenze, migliorino l’efficienza dei servizi pubblici, eliminino ostacoli e oneri fiscali e burocratici. Solo investendo sulle nuove generazioni e sulla loro formazione possiamo garantire futuro al made in Italy".

Davide Peli, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato, ha aggiunto: "Il nostro rapporto mette in luce l’urgenza di cambiare passo nelle politiche giovanili. Il futuro è già oggi. Quindi servono interventi immediati per ridurre il gap tra scuola, sistema della formazione e mondo del lavoro, investimenti per favorire il passaggio generazionale nelle imprese, sostegni per i giovani che si mettono in proprio soprattutto sul fronte dell’innovazione, della ricerca e dell’internazionalizzazione".
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