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Istat: fiducia dei consumatori in calo a novembre, imprese in moderato recupero

- di: Alberto Vicini
 
Istat: fiducia dei consumatori in calo a novembre, imprese in moderato recupero

Il quadro congiunturale di novembre diffuso dall’Istat delinea una dinamica divergente tra famiglie e sistema produttivo. L’istituto registra un peggioramento significativo della fiducia dei consumatori, scesa da 97,6 a 95,0, mentre l’indicatore composito relativo alle imprese mostra un miglioramento da 94,4 a 96,1. Un andamento in chiaroscuro che riflette, da un lato, l’incertezza percepita dalle famiglie sul fronte economico e, dall’altro, una maggiore resilienza del tessuto imprenditoriale, trainato soprattutto dai servizi e dal commercio.

Istat: fiducia dei consumatori in calo a novembre, imprese in moderato recupero

Il calo dell’indice dei consumatori si manifesta in tutte le sue componenti, a conferma di un peggioramento diffuso del sentiment. Il clima economico generale retrocede da 99,3 a 96,5, segnalando aspettative meno ottimistiche sulla situazione del Paese. Anche il clima personale scende da 97,0 a 94,5, evidenziando un raffreddamento delle percezioni sulle condizioni finanziarie familiari.

La componente relativa alla situazione corrente si porta da 100,2 a 98,6, mentre il clima futuro registra la contrazione più marcata, passando da 94,1 a 90,2. È un segnale che l’incertezza sui prezzi, sul mercato del lavoro e sui redditi disponibili continua a condizionare le aspettative delle famiglie, con un impatto potenziale sulle scelte di consumo nelle prossime settimane. La flessione, evidenzia l’Istat, coinvolge sia le percezioni sulle condizioni generali sia i giudizi personali, delineando una fase di crescente cautela.

Imprese in risalita, trainate da servizi, commercio e manifattura
Il fronte imprenditoriale presenta un profilo opposto. L’indice di fiducia delle imprese migliora per il secondo mese consecutivo e si porta a 96,1, sostenuto in particolare dai servizi di mercato, che salgono da 95,1 a 97,7, e dal commercio al dettaglio, in aumento da 105,2 a 107,3. Elementi che suggeriscono un rafforzamento della domanda interna e un consolidamento, seppur fragile, del comparto commerciale.

In miglioramento anche il clima nell’industria manifatturiera, che passa da 88,4 a 89,6. Il settore, pur rimanendo su livelli contenuti rispetto alla media storica, beneficia di un alleggerimento delle pressioni sui costi produttivi e di ordini più stabili rispetto ai mesi precedenti. In controtendenza il comparto delle costruzioni, che registra un lieve calo da 103,2 a 102,6, riflettendo la prudenza delle imprese in un contesto segnato dall’attenuazione degli incentivi e da un settore residenziale meno dinamico.

Un quadro misto che riflette la fase di transizione dell’economia
La combinazione di minore fiducia delle famiglie e maggiore ottimismo delle imprese riflette una fase di transizione dell’economia italiana, che si confronta con una domanda ancora altalenante, un’inflazione in rallentamento ma non del tutto normalizzata e un quadro internazionale complesso. La cautela dei consumatori rischia di frenare i consumi nei mesi invernali, mentre il miglioramento del sentiment imprenditoriale potrebbe sostenere investimenti e produzione nel breve periodo.

Il dato complessivo di novembre, conclude l’Istat, conferma una dinamica economica non omogenea, con segnali di recupero nel mondo produttivo e una prudenza crescente nelle famiglie, elemento che resta centrale per valutare l’evoluzione della domanda interna nei prossimi mesi.

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