Istat, Confesercenti: spesa delle famiglie bloccata, calo estivo per le vendite nei piccoli negozi

- di: Barbara Leone
 

Il quadro delineato dai dati Istat relativi al secondo trimestre del 2024 getta un’ombra preoccupante sull’economia italiana, evidenziando un forte rallentamento dei consumi. La spesa delle famiglie è praticamente stagnante, mentre i piccoli negozi subiscono un crollo delle vendite, nonostante l’impulso dei saldi estivi. A lanciare l’allarme è Confesercenti, che in una nota sottolinea come il contesto economico attuale stia penalizzando in particolare le piccole imprese. La revisione dei conti nazionali per il primo semestre del 2024 mostra una contrazione della spesa delle famiglie dell’1,3%, in netto peggioramento rispetto al precedente dato di +0,2%. Questo rallentamento si riflette nelle vendite al dettaglio di agosto, dove si registra una variazione tendenziale positiva in valore (+0,8%), ma che in volume diventa appena +0,2%. Il colpo più duro è stato inflitto ai piccoli negozi, che vedono un calo delle vendite pari allo 0,9%, mentre la grande distribuzione continua a crescere, segnando un incremento del 3%.

Istat, Confesercenti: spesa delle famiglie bloccata, calo estivo per le vendite nei piccoli negozi

Un dato preoccupante è che, nonostante l'aumento dell'occupazione e dei redditi, i consumi non sembrano ripartire. Le famiglie, frenate da un clima di incertezza economica e dalle preoccupazioni legate alla stabilità del proprio potere d'acquisto, mantengono una propensione al consumo ben al di sotto dei livelli pre-pandemia. Secondo Confesercenti, questo immobilismo è aggravato dalle previsioni contenute nel Piano strutturale di bilancio (PSB), che non pone l’accento sulla necessità di rilanciare i consumi come leva per la crescita economica. L’incertezza economica è amplificata da dichiarazioni su possibili politiche di austerità, che potrebbero ulteriormente scoraggiare le famiglie dal spendere. Il contributo dei consumi alla crescita economica continua infatti a ridursi: la quota della spesa delle famiglie sul Pil è scesa al 56,9%, ben al di sotto del 59,9% registrato nel 2014. Questo calo rappresenta una chiara indicazione di come i consumi, tradizionale motore dell’economia italiana, non riescano a fornire la spinta necessaria per favorire la ripresa.

A soffrire maggiormente di questa situazione sono i piccoli negozi, che non riescono a tenere il passo con la grande distribuzione organizzata. Il calo delle vendite del 0,9% registrato in agosto è solo l’ultimo segnale di una crisi che sembra colpire soprattutto le piccole superfici di vendita, incapaci di competere con le dinamiche di mercato sempre più favorevoli ai grandi player. L'evoluzione delle abitudini di consumo, che privilegiano sempre più le piattaforme online e le grandi catene di distribuzione, rischia di compromettere la sopravvivenza di molti piccoli esercizi, con conseguenze pesanti anche sul tessuto sociale delle città italiane. In questo contesto, Confesercenti chiede che la prossima manovra finanziaria ponga al centro dell'agenda economica il sostegno ai redditi delle famiglie, attraverso un intervento deciso sulla leva fiscale. Secondo l'associazione, l'accorpamento delle aliquote di imposta sui redditi e la conferma del taglio del cuneo contributivo sono misure fondamentali per rilanciare la spesa e ridare ossigeno all’economia. Inoltre, Confesercenti ribadisce la necessità di detassare gli incrementi salariali derivanti dai rinnovi contrattuali, una mossa che potrebbe dare una spinta decisiva al potere d’acquisto delle famiglie.

Oltre al sostegno ai consumi, Confesercenti richiama l’attenzione sulla necessità di mettere in campo misure concrete a favore delle piccole attività commerciali. Questi esercizi, vitali per il tessuto economico locale, necessitano di certezze e prospettive per poter continuare a operare in un mercato sempre più competitivo. Misure di sostegno mirate, sia dal punto di vista fiscale che dal punto di vista della semplificazione burocratica, sono ritenute fondamentali per garantire la sopravvivenza di migliaia di piccoli negozi.

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