Dal Monitor dei distretti agroalimentari italiani al 30 settembre 2023, curato dalla Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, emerge come le esportazioni complessive dei distretti agro-alimentari italiani abbiano mantenuto un trend positivo nei primi nove mesi del 2023 (+4,5%), con oltre 19,7 miliardi di euro di esportazioni. L’evoluzione è in linea con il totale esportazioni del settore agro-alimentare italiano, di cui i 51 distretti monitorati rappresentano il 43% in termini di export, in crescita del 6% nei primi nove mesi dell’anno: “Il sistema agricolo e alimentare del nostro Paese continua a offrire all’estero una quantità e qualità crescente con prodotti d’eccellenza - dichiara Massimiliano Cattozzi, responsabile Direzione Agribusiness Intesa Sanpaolo (nella foto) - , seppur gli effetti climatici e le dinamiche dei prezzi richiedano interventi indispensabili in ambito di sostenibilità, di innovazione e digitalizzazione per rimanere leader di mercato. Interventi che la nostra rete nazionale Agribusiness ha strutturato per essere vicina alle imprese clienti e ai principali gruppi del settore, attivando programmi dedicati alle filiere, all’accesso al PNRR, all’internazionalizzazione, ai giovani imprenditori e al passaggio generazionale favorendo la crescita del business e l’evoluzione della cultura d’impresa.”
Intesa Sanpaolo: "Monitor dei distretti agroalimentari, export al 30 settembre 2023 a +4,5%"
Se nel complesso quasi tutte le principali filiere mostrano un trend positivo dell’export, una limitata eccezione è rappresentata dalla filiera del vino, che segna un – 1% nei nove mesi, prevalentemente per il calo della domanda di USA e Canada. Tra i principali distretti della filiera con valori in flessione al 30 settembre 2023: i Vini di Langhe, Roero e Monferrato (-3,5%), i Vini del veronese (-2,8%), i Vini dei colli fiorentini e senesi (-7,1%). Tiene invece il distretto del Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene, che segna un +3,7% nei primi nove mesi del 2023.
La filiera dei distretti agricoli supera i 2,8 miliardi di euro ma chiude in leggero calo i primi nove mesi del 2023 (-0,7%), messa alla prova da eventi climatici avversi e agenti patogeni. Il distretto dell’Ortofrutta romagnola risente degli effetti dell’alluvione ma tiene segnando un +0,7% tra gennaio e settembre. Il distretto dell’Ortofrutta del barese nel complesso dei nove mesi è in flessione del -12,1%; dinamica analoga per le Mele dell’Alto Adige -6,7%. Ottimi risultati, sebbene su valori assoluti inferiori, per l’Ortofrutta dell’Agro pontino (+12,3% nei nove mesi), per l’Agricoltura della Sicilia sud-orientale, territorio che al suo interno ricomprende anche le zone di produzione del Pomodoro di Pachino IGP (+37,8%) e per il comparto agricolo dell’Ortofrutta e conserve del foggiano (+43,8%).
Cresce, seppur in maniera più limitata rispetto all’exploit dello scorso anno, la filiera della pasta e dolci che sfiora i 3,4 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2023 (+7,1%). Performance altalenanti per i distretti della filiera: dal +6,1% per il distretto dei Dolci di Alba e Cuneo, al -0,8% per il comparto pasta e dolci dell’Alimentare napoletano, passando dal +4,8% della Pasta di Fara, al +0,2% del comparto pasta e dolci dell’Alimentare di Avellino, al +4,1% di quello dell’Olio e pasta del barese, fino al +15% di quello dell’Alimentare di Parma.
Dinamica molto positiva anche per la filiera delle conserve, che con oltre 2,2 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2023 realizza un +13% rispetto allo stesso periodo del 2022, spinta da una dinamica dei prezzi alla produzione sui mercati esteri che segna un balzo del 11,2% nello stesso intervallo di tempo. Il contributo maggiore nei primi nove mesi del 2023 viene dal distretto delle Conserve di Nocera (+13,5%), così come dai comparti conserve dell’Alimentare napoletano (+8,9%), dell’Alimentare di Parma (+27,3%) e dell’Ortofrutta e conserve del foggiano (+25%).
Buon risultato nel complesso anche per la filiera delle carni e salumi (+7,1% nei nove mesi): i risultati positivi dei Salumi del Modenese (+7,1%), delle Carni di Verona (+16,7%) e dei Salumi di Parma (+12,1%) riescono a compensare i cali delle Carni e salumi di Cremona e Mantova (-12,6%), dei Salumi di Reggio Emilia (-11,2%) e del Prosciutto di San Daniele (-9%).
Anche nella filiera del lattiero-caseario (+3% nei primi nove mesi del 2023) si alternano le crescite a due cifre della Mozzarella di Bufala campana (+10%) e del Lattiero-caseario sardo (+19%) ai lievi cali del Lattiero-caseario della Lombardia sud-orientale (-0,7%), di Reggio Emilia (-1%) e alla sostanziale parità del distretto Parmense.
Nella filiera del caffè, crescita sostenuta per il Caffè e confetterie del napoletano (+14,6% nei primi nove mesi del 2023): bene anche il distretto del Caffè, confetterie e cioccolato torinese (+3,1%).
In positivo la filiera olearia, che deve il maggior contributo al distretto dell’Olio toscano (+11,6% nei primi nove mesi del 2023) ma anche al comparto olivicolo dell’Olio e Pasta del barese che tocca un +25,2%. La scarsa produzione del 2022, unitamente alle preoccupazioni per la campagna 2023-24, hanno spinto verso l’alto i listini: secondo le rilevazioni di Ismea, il prezzo alla produzione dell'olio EVO italiano è cresciuto del 49% nei primi sei mesi del 2023.
Anche i due distretti della filiera del riso realizzano un picco di vendite sui mercati esteri al 30 settembre 2023 con il Riso di Vercelli che supera del 29% i livelli dello stesso periodo del 2022 e il Riso di Pavia che segna un +19,7%. La scarsa produzione del 2022 e la sospensione dell’export di riso bianco non basmati da parte dell’India avevano spinto ai massimi le quotazioni; per la campagna 2023-24 l’Ente Risi stima il nuovo raccolto a 1,38 milioni di tonnellate (+9% sulla stagione precedente).
Infine il distretto dell’Ittico del Polesine e del Veneziano cresce del +5,7% in termini di export nei primi nove mesi del 2023. Oltre un terzo delle vendite verso il mercato tedesco.
La Germania si conferma il primo partner commerciale per le esportazioni complessive dei distretti agro-alimentari italiani, con il risultato dei primi nove mesi del 2023 in progresso del +7%, nonostante il rallentamento dell’economia tedesca. Calano del -4,8% le vendite verso gli Stati Uniti, mentre crescono di quasi il 10% quelle verso Francia. Buona anche la dinamica nel Regno Unito con un +8,5% nel periodo gennaio-settembre 2023.