Integratori alimentari, un settore “in rosa”: tra i manager uno su due e donna

- di: Barbara Leone
 
Gli integratori alimentari parlano al femminile. Nel nostro Paese, infatti, in una azienda su due del settore il 50% delle posizioni di vertice è ad appannaggio dalle donne, contro un dato medio nazionale dell’industria manifatturiera che è invece del 35%. È quanto emerge dai risultati dell’indagine “Aggiornamenti sull’impatto della pandemia da Covid-19 sul mercato” del Centro Studi Integratori & Salute, l’associazione nazionale che rappresenta il comparto degli integratori alimentari e che è parte di Unione Italiana Food. Un settore in grande ascesa, quello degli integratori alimentari, che nel 2021 ha raggiunto i 4 miliardi di euro di fatturato con una crescita media del +8,2% dal 2014 ad oggi, e che nei primi 7 mesi del 2022 ha fatto registrare già un ulteriore aumento del +8,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Integratori alimentari, un settore “in rosa”: tra i manager uno su due e donna

Molti i giovani talenti che lavorano nel settore: nel 27% delle aziende, infatti, almeno un membro del board aziendale è under 40, contro una media nazionale del 16%.A conferma della centralità assegnata ai temi dell’occupazione e delle assunzioni i dati rilevano che 7 aziende su 10 (71%) hanno ampliato il proprio organico nel 2021. “Tra le donne - afferma Germano Scarpa, Presidente di Integratori & Salute - c’è una spiccata attenzione alla salute e soprattutto al mantenimento di uno stile di vita sano: questo fa sì che, a parità di altre qualità con il mondo maschile, le donne investano ancora più passione ed impegno in questo ambito e anche per questo motivo diventano spesso la ‘prima scelta’ per molte aziende. Il settore degli integratori, inoltre, punta molto anche sulla valorizzazione dei giovani talenti, che portando in dote idee nuove e visione sono in grado di plasmare l’impronta innovativa, che è uno dei tratti distintivi del nostro comparto. Il nostro Paese - prosegue Scarpa - è leader europeo in questo mercato, coprendo abbondantemente il 29% del valore totale dello stesso, che, in Europa, supera i 13 miliardi di euro. La Pandemia ha sicuramente contribuito a una maggiore attenzione alla salute: il consumatore dimostra di essere oggi evoluto nel suo comportamento, si informa, ha aumentato la regolarità di assunzione ed è maggiormente attento anche alla salute dei suoi familiari. La nostra filiera - aggiunge in conclusione - appare resiliente e in salute, evidenziando dinamiche positive nel fatturato, nella produzione in generale, nell’occupazione e negli investimenti, in particolare in ambito digitale. Una posizione determinata anche dal sempre più diffuso approccio olistico alla salute e al benessere degli italiani”.

Ma cosa si intende per integratori alimentari? Molto semplicemente tutti quei prodotti destinati a integrare la comune dieta, e che costituendo una fonte concentrata di sostanze nutritive e a effetto fisiologico svolgono un importante ruolo nel mantenimento della salute e del benessere e nel ridurre alcuni fattori di rischio di malattia. Possiamo definirli, insomma, come strumenti di prevenzione primaria nell’ambito di una corretta alimentazione. Gli ultimi dati di mercato di Newline, aggiornati a dicembre 2022 e riferiti al canale Farmacia, ci dicono che, in riferimento al fatturato delle prime 10 tipologie di integratori venduti in Italia, al primo posto troviamo i probiotici, con 398 milioni di euro (+11,3% rispetto allo scorso anno), seguiti da sali minerali con 234 milioni di euro (+7,9%); vitamine con 201 milioni di euro (+10%); tonici con 198 milioni di euro (+18%); integratori per il controllo della lipidemia con 172 milioni di euro (-7,1%). Più in fondo alla classifica, troviamo gli integratori per le funzioni immunitarie con 157 milioni di euro (+20%); insonnia e benessere mentale con 144 milioni di euro (-2%) e prodotti della tosse con 134 milioni di euro (+61%). Chiudono la graduatoria di questa “top 10” i lassativi con 134 milioni di euro (+3,8%) e gli antiacidi e anti reflusso con 124 milioni di euro (+18,4%). In generale oggi, farmacie e parafarmacie rimangono ad oggi i punti di riferimento privilegiati per l’acquisto, tanto è vero che l’87% del valore del mercato si sviluppa in questi circuiti e che gli integratori rappresentano oggi la seconda categoria richiesta in farmacia dopo il farmaco da prescrizione medica.

Tags: lavoro
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