Dal paesino spagnolo alla «Chinatown aragonese»: ecco come la gigafactory Stellantis CATL cambia il volto della comunità.
(Foto generica di gigafactory)
Nel cuore dell’Aragona, in Spagna, Figueruelas – 1 200 abitanti, un bar, una scuola con una trentina di alunni – è pronta a un balzo storico. Si prepara ad accogliere 2 200 tecnici e operai cinesi, inviati dal colosso CATL, per costruire la più grande fabbrica europea di batterie LFP (litio ferro fosfato), in joint venture con Stellantis. Un investimento da 4,1 miliardi di euro che, finanziato in parte (circa 133 milioni) con fondi PERTE, promette 3.000 nuovi posti di lavoro entro il 2027
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Cambio demografico e sociale
Il sindaco Luis Bertol, visibilmente emozionato, ha dichiarato a Cadena SER: “2.200 persone, ripeto, 2.200!”. La popolazione del comune triplicherà, con impatti notevoli sulla vita quotidiana: mancano case, infrastrutture, servizi. La soluzione? Mobil homes e prefabbricati vicino allo stabilimento o nei comuni limitrofi.
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Tempo di cantieri e permessi
Le unità già giunte – oltre 260 fra personale tecnico e subappaltatori nel 2025 – saranno seguite da un flusso graduale fino al completamento dei lavori, previsto tra fine 2025 e inizio 2026 . Per snellire il processo migratorio è stata creata una task force speciale, la “Unidad de Grandes Empresas y Colectivos Estratégicos”, coordinata con la Cina per permessi di lavoro di massa.
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Giù la tecnologia cinese, su la governance europea
Il know how LFP resta prerogativa CATL: “Né in Europa né in Spagna c’è questa competenza – commenta un esperto del settore – fortuna grazie a loro potremo imparare” . La joint venture mira a produrre fino a 50 GWh l’anno, con inizio attività a fine 2026, sfruttando una politica energetica carbon neutral e un piano industriale Stellantis che sposa la strategia “dual chemistry”.
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Tensioni UE e dipendenza cinese
Il Financial Times evidenzia come l’UE investa nell’auto elettrica e sostenga gigafactory europee, nonostante la storica leadership asiatica dei provider cinesi, che restano dominanti anche in Germania e Ungheria. L’operazione spagnola rafforza questa tendenza, in un mercato spinto anche da tariffe anti Cina e incentivi comunitari per la reindustrializzazione verde mobilityportal.eu.
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Oltre il lavoro: istruzione e sanità
Il governo aragonese prevede di potenziare piattaforme sanitarie, scuole, trasporti, garantendo copertura di servizio e inclusione culturale. La formazione professionale sarà rivista per sostenere l’occupazione post progetto: già previsti nuovi corsi legati all’industria delle batterie .
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La grande incognita: resteranno o ripartiranno?
Il precedente del 1984 rimanda all’arrivo di operai americani, tedeschi, giapponesi per l’Opel: molti tornarono alle proprie patrie dopo la fase iniziale. Il nodo è sapere se la “Chinatown aragonese” si stabilizzerà o svanirà al termine del cantiere. Il sindacato UGT, con José Juan Arceiz, garantisce: “Dovranno rispettare stessi contratti e leggi spagnole… staremo attenti”.
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Un esperimento sociale: costruire tecnologia e integrazione in simultanea
Non è solo un investimento titanico, ma un esperimento sociale. Figueruelas sarà testimone di come si può costruire tecnologia, comunità e integrazione in simultanea. Se sarà un successo, l’Europa potrebbe apprendere la lezione cinese: investire nel capitale umano è la chiave per dare forma a una rivoluzione industriale intelligente e inclusiva.