Il Gruppo Hera, tra le principali multiutility italiane, rilancia la propria campagna di sensibilizzazione sull’uso consapevole dell’acqua con la nuova edizione del report “In buone acque”, un documento che racconta l’impegno quotidiano dell’azienda nella gestione del servizio idrico integrato e nella promozione di un consumo responsabile.
Gruppo Hera: “L’acqua del rubinetto è una scelta sostenibile ed economica”
L’obiettivo è duplice: garantire ai cittadini un servizio efficiente e di qualità e, al tempo stesso, incoraggiare scelte più sostenibili. Bere acqua del rubinetto, sottolinea Hera, è una decisione che coniuga rispetto per l’ambiente e risparmio economico, in un momento in cui il tema della sostenibilità è sempre più centrale nelle abitudini di vita.
Investimenti record nel ciclo idrico
Nel 2024 la multiutility ha investito 261 milioni di euro nel ciclo idrico, una cifra che sale a 299 milioni se si considerano anche i lavori finanziati da terzi o dalle società degli asset. Si tratta di un dato superiore del 14% alla media nazionale, segno della volontà del Gruppo di mantenere un livello di eccellenza nei propri servizi.
Gli investimenti hanno riguardato in particolare l’acquedotto (63%), la fognatura (16%) e la depurazione (21%), tre settori fondamentali per garantire la sicurezza e la continuità del servizio. L’attenzione di Hera si concentra anche sul miglioramento della resilienza delle infrastrutture idriche, in risposta alle nuove sfide climatiche e ambientali.
L’azienda serve oltre 3,6 milioni di persone con un sistema idrico che ogni giorno consente a ciascun cittadino di disporre, in media, di 215 litri d’acqua per uso domestico. Si tratta di una risorsa vitale che, come sottolinea Hera, deve essere utilizzata con consapevolezza, adottando comportamenti responsabili e riducendo gli sprechi.
Qualità e sicurezza dell’acqua
Uno degli aspetti centrali del report è la qualità dell’acqua erogata. Nel corso del 2024, nei territori serviti dal Gruppo Hera, sono state effettuate oltre 1,1 milioni di analisi, con una media di più di 3.000 controlli al giorno. I risultati hanno confermato l’elevata qualità dell’acqua, con concentrazioni medie per tutti i parametri analizzati nettamente inferiori ai limiti previsti dalla legge: in una misura compresa tra il 68% e il 93%, o addirittura non rilevate.
Hera spiega che l’intero sistema di monitoraggio, basato su verifiche puntuali in ogni fase del ciclo idrico – dalla captazione alla distribuzione – garantisce un livello di sicurezza tra i più alti in Europa. La qualità dell’acqua italiana, infatti, è tra le migliori del continente, anche grazie alla costante attività di controllo e alla manutenzione delle reti.
Un paradosso italiano: qualità alta, fiducia bassa
Nonostante l’Italia possa vantare un’acqua di eccellenza, solo il 29% dei cittadini dichiara di bere regolarmente acqua del rubinetto. Un dato che contrasta con il fatto che il 95% degli italiani si dice attento ai temi ambientali e alla sostenibilità.
Per Hera, questo paradosso conferma l’importanza dell’informazione e della sensibilizzazione. Scegliere l’acqua del rubinetto, ricorda il Gruppo, significa ridurre il consumo di plastica, le emissioni legate al trasporto e i rifiuti derivanti dalle bottiglie usa e getta. È anche una scelta economica, che consente di abbattere i costi domestici e di contribuire, nel proprio piccolo, alla salvaguardia dell’ambiente.
La sostenibilità come impegno quotidiano
Con il report “In buone acque”, Hera ribadisce la volontà di integrare sostenibilità ambientale, innovazione e responsabilità sociale nelle proprie attività. Gli investimenti nel settore idrico non sono solo un impegno tecnico, ma una leva per migliorare la qualità della vita dei cittadini e rafforzare la fiducia verso il servizio pubblico.
La multiutility evidenzia inoltre come la gestione efficiente dell’acqua rappresenti una priorità strategica per affrontare la crisi climatica e idrica che interessa l’Europa. Interventi mirati, tecnologie avanzate e piani di manutenzione costante contribuiscono a garantire la continuità del servizio, riducendo le perdite di rete e ottimizzando l’uso delle risorse.
Una cultura della consapevolezza
“È sempre buona norma controllare le etichette dei prodotti che utilizziamo, di ciò che mangiamo e che beviamo”, ricorda Hera nel comunicato, invitando i cittadini a prestare la stessa attenzione anche all’acqua che scorre dal rubinetto. La qualità, spiegano dal Gruppo, è garantita da un sistema di monitoraggio rigoroso e trasparente, che consente di offrire ogni giorno un’acqua sicura, controllata e sostenibile.
Attraverso progetti come “In buone acque”, Hera intende promuovere una vera e propria cultura dell’acqua, basata su fiducia, conoscenza e responsabilità condivisa. Un approccio che unisce tecnologia e sensibilità ambientale, con l’obiettivo di rendere la risorsa idrica non solo un bene comune, ma anche un esempio concreto di sostenibilità accessibile a tutti.