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Groenlandia, il neo premier Nielsen chiude la porta agli Stati Uniti: “Non saremo mai loro”

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Groenlandia, il neo premier Nielsen chiude la porta agli Stati Uniti: “Non saremo mai loro”

Il neo primo ministro della Groenlandia, Jens-Frederik Nielsen, ha risposto con toni durissimi alle recenti dichiarazioni della Casa Bianca, che non ha escluso la possibilità di esercitare pressioni, anche con l’uso della forza, per ottenere il controllo dell’isola. In un’intervista rilasciata alla stampa locale e ripresa dalle agenzie internazionali, Nielsen ha affermato che la Groenlandia “non è in vendita e non lo sarà mai” e che “il futuro dell’isola appartiene esclusivamente al popolo groenlandese”.

Groenlandia, il neo premier Nielsen chiude la porta agli Stati Uniti: “Non saremo mai loro”

Si tratta di una presa di posizione netta, che arriva dopo settimane di rinnovate tensioni tra Washington e Nuuk, in seguito all’ennesimo rilancio da parte del presidente statunitense Donald Trump sull’acquisizione dell’isola. Una proposta che la Groenlandia aveva già respinto nel 2019, ma che ora torna prepotentemente al centro del dibattito geopolitico globale, complice l’aumentato interesse strategico per le rotte artiche e le risorse naturali presenti nel sottosuolo dell’isola.

Le dichiarazioni della Casa Bianca e lo scenario internazionale


Nei giorni scorsi, la Casa Bianca aveva lasciato trapelare l’ipotesi di nuove iniziative diplomatiche, economiche e perfino militari per garantire un controllo stabile sull’isola. Secondo fonti vicine all’amministrazione, il governo americano ritiene che la Groenlandia possa rappresentare un asset strategico fondamentale nel confronto globale con Cina e Russia, sia sul piano militare sia su quello delle risorse naturali.

Queste dichiarazioni hanno suscitato una reazione immediata da parte del governo groenlandese, che ha ribadito la propria autonomia e il diritto all’autodeterminazione, sancito dallo statuto di autonomia interna riconosciuto dalla Danimarca. Nielsen ha sottolineato che “nessuna pressione esterna potrà mai cambiare la volontà del popolo groenlandese”, aggiungendo che il suo esecutivo è pronto a rafforzare i legami politici ed economici con l’Unione Europea e con gli altri partner internazionali.

Gli aiuti umanitari e la crisi interna

A conferma della crescente attenzione internazionale per la situazione groenlandese, la Croce Rossa Internazionale ha annunciato uno stanziamento straordinario di 115 milioni di dollari in aiuti per l’isola. I fondi serviranno a fronteggiare l’emergenza climatica e sociale che sta colpendo la popolazione locale, alle prese con le conseguenze del riscaldamento globale, la crescente disoccupazione e il costo della vita in aumento.

Nielsen ha ringraziato per il sostegno, precisando che “la Groenlandia non si piegherà a nessun ricatto geopolitico in cambio di aiuti umanitari” e che l’obiettivo del suo governo è quello di garantire sviluppo e benessere nel rispetto dell’identità e della sovranità groenlandese.

Le reazioni internazionali e il ruolo della Danimarca


La posizione assunta dal nuovo premier ha trovato l’immediato sostegno del governo danese, che mantiene la sovranità esterna sull’isola e che ha respinto con fermezza le pressioni statunitensi. Anche l’Unione Europea ha espresso preoccupazione per l’escalation delle tensioni e ha ribadito il proprio impegno a sostenere la Groenlandia, riconoscendone il valore strategico ma anche il diritto all’autodeterminazione.

Secondo fonti diplomatiche, la questione groenlandese sarà discussa nel prossimo vertice UE-USA, mentre il Consiglio Artico ha già inserito il tema all’ordine del giorno della prossima riunione. Intanto, la popolazione locale guarda con apprensione a un futuro segnato da appetiti geopolitici e dalla necessità di difendere la propria autonomia di fronte ai giganti della scena internazionale.

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